Anabel Medina Garrigues, numero
26 Wta, ha conquistato al Country Time Club di Palermo il suo
quarto
Trofeo Bilboa superando in finale la nostra Tathiana Garbin
Anabel Medina Garrigues, numero
26 Wta, ha conquistato al Country Time Club di Palermo il suo
quarto
Trofeo Bilboa superando in finale la nostra Tathiana Garbin.
Record
per la spagnola, mentre ancora rimandato l’appuntamento con la vittoria
in Sicilia per una tennista italiana
Alla fine il poker per Anabel Medina
Garrigues è arrivato. Oltre a essere il quarto titolo qui a Palermo,
è anche il terzo consecutivo per la 24enne spagnola che è riuscita laddove
non erano riuscite giocatrici come Mary Pierce, ferma a due e a un passo
dal tris. La differenza, come del resto era successo in semifinale l’ha
fatta nei momenti decisivi, quando la palle cominciavano a contare veramente.
Entrambi i break infatti, che poi hanno deciso la partita (6-4 6-4 il finale)
sono arrivati entrambi nel non game del set, sul 4 pari, momento statisticamente
decisivo. Ma se di positivo Tathiana può avere e un’ottima settimana alle
spalle e una classifica che aggiornata la porterà al numero 52, può certamente
recriminare per le tante occasioni sprecate, soprattutto nel primo set
quando, in avvio era avanti per 3-0 e, successivamente, quando ha avuto
ben cinque palle per andare sul 5-3. “E’ stato un peccato –
ha detto
poi Tathiana Garbin in conferenza stampa – non ho
giocato male
ma le occasioni che ho avuto le ho gettate al vento. E’ vero il mio
servizio
non ha funzionato molto e non sono riuscita a esprimere in pieno la mia
tattica, quella di giocarle sempre sul rovescio, però Anabel gioca veramente
bene e le faccio i complimenti per questa bella vittoria”.
Di tutto altra espressione dipinto il volto
della 24enne spagnola presentatasi davanti ai giornalisti con una coppa
grande così. “Dev’essere l’aria di Palermo che mi fa bene. Ho
vinto
quattro volte qui, chissà se l’anno prossimo mi vogliono ancora. Speriamo.
Scherzi a parte è stata una bella partita, Tathiana ha giocato bene soprattutto
all’inizio e io nei momenti decisivi sono riuscita a giocare meglio. Devo
confessare però che nell’ultimo game, e sui match point in particolare,
ho avuto abbastanza paura, ero tesa”. Se lo era non lo ha dimostrato,
ha servito bene e ha chiuso i conti con un winner, quale modo migliore
per far suo il quarto titolo a Palermo? La valenciana ha mostrato
una tenuta mentale e una continuità spaventosa, quest’anno ha perso solo
un set (a proposito il numero rimane uguale anche se consideriamo le due
scorse edizioni) e ha così bissato il successo di Camberra portando
a due i titoli conquistati nel 2006. Non basta ancora per entrare nelle
top 20 ma se andrà avanti così, con magari un po’ di fortuna in più
rispetto
al passato negli slam, non dovrebbe mancarle molto per centrare tale obiettivo.
“Cosa mi manca per il salto di qualità? Un po’ di continuità durante
la stagione, di solito quando vinco un torneo poi nelle settimane successivo
non porto a casa molti match”. A chi pensa che con questo successo abbia
in un certo qual modo vendicato la sconfitta in Fed Cup della Spagna da
parte delle italiane risponde con un sorriso “La Fed Cup è la Fed Cup,
il circuito è un’altra cosa”.
Non è stata solo l’edizione della Medina
Garrigues ma anche, come e forse più degli altri anni, del pubblico
siciliano, appassionato e sempre numeroso. Anche per la finale, come
già accaduto per le semifinali e i quarti, il campo centrale (da più di
mille posti) non è stato sufficiente per accogliere tutti: chi si è accontentato
di un angolo del campo, chi si è seguito l’intero match in piedi. Insieme
alla rinascita della Garbin, che da più di un anno non centrava una finale
(Modena), l’ennesima buona notizia per il movimento nazionale che ha
trovato
nel circuito femminile una belle époque che qualche anno fa non si poteva
nemmeno sognare.
da Palermo, Gabriele Riva
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