Ci sono cose che non invecchiano mai. Tra queste, c’è il talento di John McEnroe. In una notte magica, chiusa poco prima dell’1, il mitico”Mac” ha fatto sognare il pubblico di Bari, accorso al Palaflorio per assistere dal vivo alle giocate che hanno fatto sognare generazioni di appassionati. Nella seconda semifinale della Grande Sfida Bari, maxi-evento organizzato da MCA Events, Swich On Comunicazione e Media e Manio Marrone Sport ed Eventi, l’americano non ha tradito e si è imposto su Henri Leconte col punteggio di 7-5 6-1. E’ difficile esprimere a parole le emozioni che McEnroe è capace di trasmettere ancora oggi, a 57 anni di età. Il servizio spalle alla rete, le volèe “accarezzate”, le palle corte millimetriche…tutti colpi che Mac sarà in grado di giocare per l’eternità. Essendo un iperattivo, tra l’altro, ha ancora una condizione fisica invidiabile. E’ tirato a lucido, certamente più di Henri Leconte, che pure ha quattro anni meno di lui. Il francese ha tenuto egregiamente nel primo set, peraltro usando con efficacia la tattica del serve and volley, ma McEnroe faceva meno fatica di lui, soprattutto nei turni di servizio. Già sul 4-5 doveva cancellare un setpoint, ma sul 6-5 uno straordinario tocco di McEnroe sigillava il primo set. A quel punto, il match diventava esibizione pura. Senza grande agonismo, Leconte ha intrattenuto il pubblico con le consuete gag e un atteggiamento sempre simpatico, da vero intrattenitore. A un certo punto, un gruppo di bambini ha intonato un coretto a suo favore. Da parte sua, McEnroe ha preferito lasciar parlare la racchetta, ma non ha fatto mancare le inevitabili proteste verso arbitro e giudici di linea, attese almeno quanto le sue carezze tecniche. Per confermare il titolo della Grande Sfida, colto 12 mesi fa al Palapanini di Modena, avrà bisogno di una mezza impresa contro Thomas Enqvist, quindici anni più giovane di lui. Il programma scatterà alle 17 e sarà trasmesso in diretta su SuperTennis.
MUSTER FA IL PERSONAGGIO, ENQVIST VINCE
Nel primo match, lo svedese aveva battuto Thomas Muster con il punteggio di 7-5 6-3. Nonostante la sconfitta, tuttavia, l’austriaco si è fatto ben volere dal pubblico di Bari grazie a un atteggiamento istrionico, come se si fosse liberato delle catene emotive che 20 anni fa gli avevano permesso di diventare numero 1 del mondo. La sensazione è che abbia fatto la differenza una migliore condizione fisica, anche tenendo conto che lo svedese ha sette anni di meno. “Non credo che sia stata una questione di età – ha detto Muster – semplicemente il risultato è dipeso dall’allenamento, da quanto tempo giochiamo, e dalla superficie, molto veloce”. L’austriaco è partito fortissimo, centrando un break al primo game, azzeccando un paio di passanti da urlo. Tra una gag e l’altra, Muster ha resistito fino al 5-3, poi però al momento di chiudere ha iniziato a boccheggiare. Lo svedese si è aggiudicato quattro giochi consecutivi, sigillati da un doppio fallo di Muster sul setpoint. Più che per il risultato, tuttavia, Muster è piaciuto per lo spirito con cui ha saputo prendere l’esibizione. Nel primo game, dopo un grande passante, è corso ad abbracciare Henri Leconte in tribuna, poi ha dato (scherzosamente!) dell’ubriaco a un giudice di linea, “reo” di aver dato buono un servizio di Enqvist, che a suo giudizio era fuori. Poi ha tentato di “spaventare” un raccattapalle, urlandogli “Ah!” mentre recuperava una pallina, infine ha imitato Nadal prima di un servizio, riproponendo i suoi canonici “tic” prima di un servizio. Nel secondo set è bastato un break all’ottavo gioco per regalare il successo a Enqvist. Dal punto di vista tecnico, Muster ha mostrato armi ancora interessanti, le stesse che gli avevano dato tante soddisfazioni negli anni del tour. Il rovescio, molto sottovalutato, gli ha regalato un buon numero di punti, anche con la soluzione in slice. Ma a un certo punto la maggior freschezza atletica dello svedese ha fatto la differenza. “Non giocavo su un campo così veloce da febbraio, a Stoccolma” ha ammesso Muster, mentre Enqvist si è calato nel ruolo di tranquillo sparring, fedele a un carattere molto “svedese”. “Nel primo set, il miglior giocatore in campo è stato Muster, io posso dire di essere stato un po’ fortunato”. Però il servizio e il rovescio, quando tirati a lucido, sono ancora ottimi colpi. In fondo stiamo parlando di un giocatore che ha già chiuso al numero 1 due stagioni del Senior Tour, 2009 e 2010. Che sia giunto il momento, a sei anni di distanza, di tornare in vetta?
LA GRANDE SFIDA BARI
Semifinali
Thomas Enqvist (SWE) vs. Thomas Muster (AUT) 7-5 6-3
John McEnroe (USA) vs. Henri Leconte (FRA) 7-5 6-1
Domenica 20 novembre (ore 17)
Henri Leconte (FRA) vs. Thomas Muster (AUT) finale per il 3° posto
John McEnroe (USA) vs. Thomas Enqvist (SWE) finale per il 1° posto
McEnroe “accarezza” la notte della Grande Sfida
John McEnroe esalta il Palaflorio con alcune giocate d'alta scuola e supera in due set Henri Leconte. Domenica, a partire dalle 17, proverà a difendere il titolo dell'anno scorso contro Thomas Enqvist, che nel primo match aveva superato Thomas Muster. Gli anni sono passati, ma la classe dei quattro protagonisti è rimasta intatta. (Foto di Tea Francioso)