Berrettini esce rammaricato dalla sfida contro il danese, che ha avuto il merito di giocare tutti i punti e rimanere sempre dentro la partita
Termina con un pizzico di rammarico il cammino di Matteo Berrettini agli Australian Open 2025! Il tennista romano è stato sconfitto da Holger Rune, con il danese che si è imposto con il punteggio di 7-6(3), 2-6, 6-3, 7-6(6) maturato in tre ore e mezza di gioco. Guardando ai punti si potrebbe dire che Berrettini avrebbe meritato la vittoria – due punti in più dell’avversario e set point sia nel primo che nel quarto set – ma la bravura di Rune è stata quella di non mollare mai nelle fasi più delicate del match e giocando due tie-break di assoluto livello.
Dopo alcuni game interlocutori con cui si è aperto il match, il primo strappo della partita è operato da Berrettini: nel quinto gioco ottiene le prime palle break del match, sulla seconda blocca la risposta e sul rovescio successivo manda fuori giri il danese che spara largo. Al contrario di quanto accaduto nel match d’esordio, il servizio entra a regime fin da subito e nei successivi due turni di battuta concede solamente un punto all’avversario. Andato a servire sul 5-3 per chiudere il set però Berrettini non riesce a trasformare i due set point e concede a Rune la possibilità di rientrare nel parziale, con un dritto lungo linea che termina in corridoio. L’inerzia del match sembra cambiata, con il danese che tiene i due successivi turni di battuta a zero e si presenta al tie-break in fiducia: due mini-break in rapida sequenza nel quarto e quinto punto risultano decisivi, con Rune che incassa il primo set imponendosi per sette punti a tre. Berrettini soffre il rendimento con la prima, appena il 65% contro l’84% del suo avversario che ha saputo rimediare a una partenza complicata.
L’inizio di secondo set è caratterizzato non solo dal break realizzato da Berrettini nel game d’apertura, ma anche un caso singolare nel terzo gioco: 2-0 e vantaggio per il danese, Rune corre in avanti e realizza un gran recupero ma la giudice di sedia interviene chiamando il doppio tocco – dopo che l’azzurro aveva chiuso a rete – ma il danese chiama la “video review”. La giudice di sedia si accorge dell’errore e dopo un lungo consulto fa rigiocare il punto al danese, che lo vince e si tira fuori da una situazione che poteva farsi scomoda. Berrettini però non si disunisce e nel successivo turno di risposta realizza un secondo break, propiziato da un doppio fallo e da un errore nella discesa a rete del danese che vale il 4-1. L’azzurro è stato costretto ad annullare palle break in entrambi i successivi due turni di servizio, ma alla terza occasione utile nel corso del nono game chiude con una prima forte al centro.
Come spesso accade, l’andamento dei match di Berrettini è direttamente proporzionale al rendimento della prima di servizio. Non è un caso che nel set vinto abbia realizzato il 70% di prime, così come non lo è il fatto che nel terzo set con appena il 50% di punti con la prima (10/20) a portare a casa il parziale sia stato Holger Rune. Il danese è diventato estremamente solido al servizio – solo quattro punti ceduti – giocando così in maniera estremamente più disinvolta nei game in risposta e realizzando il break decisivo nel corso del quarto gioco.
Il quarto set è quello del rammarico definitivo per Berrettini, che così come accaduto nel parziale d’apertura non riesce a sfruttare le tante occasioni per riportare in parità il punteggio. Partito sotto di un break, l’azzurro era riuscito a rimettere in piedi il set trovando il contro break nel sesto gioco e avendo addirittura due set point nel dodicesimo gioco non sfruttati. Giunti al tie-break Berrettini è avanti 5-2, ma Rune tira fuori la sua miglior qualità di combattente e con un parziale di sei punti a uno riesce a portare a casa un match estremamente combattuto.