Un match dalle mille emozioni che ha visto il tennista romano annullare sei match point nel secondo set, ma qualche errore di troppo nel terzo lo condanna a una sconfitta che fa male

Foto di Ray Giubilo

Ci sono sconfitte che hanno un sapore agrodolce, e quella che Matteo Berrettini ha rimediato contro Taylor Fritz nei quarti del Masters 1000 di Miami è sicuramente una di queste. Dolce perché il tennista romano ha lottato per quasi tre ore alla pari con il numero quattro del mondo, dimostrando di poter esprimersi ancora a quel livello, ma amaro perché la vittoria dopo averla accarezzata è sfuggita via per un soffio. Fritz si impone con il punteggio di 7-5, (7)6-7, 7-5 dopo aver mancato sei match point nel corso del secondo set, e nella giornata di domani – o per meglio dire oggi – sfiderà Jakub Mensik per un posto in finale. A Berrettini deve rimanere la consapevolezza di essere tornato, e che scalare ulteriormente la classifica non può e non deve essere un’utopia

Un primo parziale che si divide esattamente a metà, con un inizio che non rispetta i pronostici di chi si aspettava una partita rapida e condizionata pesantemente dai servizi. Un break e contro break nei primi due game inaugurano una prima metà di set dove sia Berrettini che Fritz faticano tanto nei propri turni di battuta, con altre occasioni di break nel quinto e nel sesto gioco. A metà del parziale entrambi i giocatori iniziano a tenere con più facilità il servizio, ma ecco che sul più bello arriva la battuta d’arresto per il tennista romano: il dritto non è incisivo come al solito, e nel dodicesimo gioco arrivano un paio d’errori che portano in dote a Fritz due set point, e se il primo è annullato da Berrettini con l’ace il secondo è quello buono per l’americano che porta a casa il set per 7-5. Il 13% di punti con la seconda condanna l’azzurro in questo primo set, percentuale troppo bassa per giocare un match contro un giocatore solido come Fritz, che ha impiegato qualche game per entrare in partita ma ha poi concesso quattro punti negli ultimi tre turni di battuta.

Il secondo set al contrario del primo presenta il classico andamento tra due giocatori che eccellono al servizio, e rapidamente si arriva nella fase calda del parziale con Fritz avanti 5-4 senza break: in tre occasioni il turno di battuta è stato tenuto a zero e in appena due occasioni – una per parte – è arrivato a trenta il giocatore in risposta. Nel primo vero momento di difficoltà del parziale Berrettini risponde presente, e sul 30-30 con Fritz a due punti dal match si aggrappa alla prima di servizio prima di scaraventare tutta la pressione sullo smash che vale il 5-5. Una volee sbagliata a fil di rete che consegnavano all’americano due match point consecutivi sembravano la fotografia di fine match, ma Berrettini li annulla e con una grande forza di volontà trascina il set al tie-break. A caratterizzare le prime fasi di gioco è una pressione costante da parte di Fritz, che costringe l’azzurro a remare da fondo e in ben tre occasioni nei primi cinque punti trova il nastro, portando così l’americano a compiere il primo strappo e salire 4-1. Per la seconda volta nel match Berrettini sembra con le spalle al muro quando si trova sotto 3-6, ma in questo momento il tennista romano gioca a braccio sciolto e annullando altri quattro match point risale fino al 7-6 e un errore in lunghezza di Fritz trascina la partita al terzo e decisivo set.

Quasi come si fosse azzerato tutto, per Matteo Berrettini inizia un’altra partita, con il vantaggio stavolta di servire per primo. I primi due turni di battuta tenuti a zero dal tennista romano, che manca però ancora di compiere qualche passo in più dentro al campo in risposta per provare a scardinare la difesa di Fritz. Le emozioni sono poche nel corso del set, con scambi che sono ormai ridotti all’essenziale e con il tie-break che almeno per i primi game sembra essere l’unica possibile conclusione. La prima di Berrettini performa ormai decisamente meglio rispetto ai primi due set, con il 93% dei punti vinti con la prima (13/14) dopo i primi quattro turni di battuta, annullando anche una palla break nel corso del quinto gioco. Il finale di gara è dei più difficili da digerire per Berrettini, che nel corso dell’undicesimo game ha prima avuto la palla del 6-5 e ha poi dovuto fronteggiare tre palle break, e la terza di questa è quella fatale che spedisce Fritz a servire per il match. Un’ora dopo il sesto match point mancato, l’americano stavolta non trema, tiene il servizio a trenta e si regala la semifinale del Miami Open.