HANNO DETTO – Il doppio è stato veramente in bilico fino all'ultimo punto, ma Andreas Seppi e Simone Bolelli sono concordi nel dire di aver meritato il successo. Ha fatto la differenza il tie-break finale, che tiene viva l'Italia. Stuzzicato su una possibile carta-Bolelli, Barazzutti dice no: "non ho intenzione di sparigliare la carte".L’Italia resta comunque in grande difficoltà, ma intanto a Charleroi ha strappato almeno il primo punto, con la speranza che non resti quello della bandiera. È stato un doppio lungo, delicato, in certi momenti pure molto pericoloso, ma alla fine De Loore e Bemelmans sono rimasti con un pugno di mosche in mano. Ma di facce deluse sugli spalti, al termine del match, non ce n’erano poi così tante. Il Belgio di match-point ne ha due giganti domani, prima con Goffin e poi con Darcis. L’Italia è fiduciosa, ma sarà durissima.
ANDREAS SEPPI
“Sul match-point in favore del Belgio ho cercato di mettere in campo la prima di servizio. Non l’ho tirata al massimo, ma serviva. Sulla seconda, soprattutto Bemelmans era sempre molto aggressivo, facevo fatica a difendermi. In quella situazione era fondamentale servire la prima. In realtà l’ho fatto per tutto il tie-break, anche sul 6-6. Mi ha aiutato molto. Credo sia stato giusto un nostro successo”.
“Giocare il doppio contro un destro e un mancino è sempre complesso. Non si riesce ad avere ritmo sulla risposta: ogni game la palla arriva con un taglio diverso. Negli ultimi due set i belgi hanno servito veramente bene, trovando tante prime, e anche quando siamo riusciti a salire 0-30 ne sono venuti fuori con la battuta. In generale Bemelmans risponde un po’ di più e anche a rete gestisce un po’ meglio la palla, però si completano. Sono una bella coppia, De Loore fa il suo dovere e non è così male in risposta”.
“Indeciso a rete? Credo di aver giocato meglio di tante altre volte. Di solito faccio più fatica, combino qualche casino. Eccetto 2 o 3 palle, che ho aspettato un po’ troppo e quindi ho sbagliato, in generale credo di aver gestito abbastanza bene il gioco a rete”.
SIMONE BOLELLI
“Quando ho servito per il match mi sono concentrato sulla battuta, ho cercato di mettere più prime palle possibile e cercare di essere aggressivo. Non credo di aver servito male, ci sono girati male un paio di punti. In generale credo che abbiamo meritato il successo: nel quinto set abbiamo giocato in maniera più aggressiva rispetto ai nostri avversari. Sono felice perché questo punto ci permette di rimanere in gara. Come spesso il doppio si decide su uno-due punti”.
“Nel complesso abbiamo accusato un po’ di alti e bassi. Non siamo partiti molto bene, però sia nel secondo sia nel terzo stavamo giocando leggermente meglio di loro, a parte quel game sul 5-4 al terzo durato un’eternità, con un sacco di vantaggi e parità. Forse nel quarto set siamo leggermente calati noi e saliti di livello i belgi, ma è normale. Quando uno scende, l’altro sale. Diventano match di nervi, il tennis conta poco. Personalmente sono molto contento che questa vittoria arrivi dopo la sconfitta in Argentina. Avevamo perso una lotta pazzesca, mentre stavolta ci è andata bene. L’abbiamo portata a casa e ci permette di essere ancora in gara per domani”.
“Singolare? Devo recuperare, in queste partite si spendono un sacco di energie, ma è normale. Domani è un altro giorno. Sarà molto importante essere pronti, poi si vedrà”.
CORRADO BARAZZUTTI
“Ovviamente siamo molto felici per il punto vinto e per il gran match giocato da Andreas e Simone, che ci tiene ancora in corsa. Domani c’è ancora da giocare, e questo ci rende molto felici”.
“Sulle superfici veloci il doppio può sempre essere molto tirato, quando i giocatori servono bene è facile vedere incontri di cinque set. Questi match si vincono se si vincono i punti importanti, e i nostri hanno giocato molto bene nel tie-break”.
“Domani? Non credo di sparigliare le carte, direi di no. Poi se dovesse succedere qualcosa non si sa mai, ma per il momento andiamo avanti così”.
Circa l'autore
Post correlati
Maestrale o ponentino
Dai successi di Berrettini a quelli dell’uragano Sinner, in attesa dell’anno che verrà: che aria tira nel tennis italiano?...