David Nalbandian ha sconfitto in finale dopo più di quattro ore di gioco Roger Federer e ha conquistato la Masters Cup 2005. Una finale molto bella e combattuta che si è chiusa sul 6-7 6-7 6-1 6-2 7-6
Ci
sono volute 4 ore e 33 minuti per consegnare nelle mani di David
Nalbandian
la Masters Cup 2005. E’ stata una partita veramente spettacolare
e che ha avuto diversi padroni durante il suo corso. I primi due set, conclusi
entrambi al tie-break ed entrambi a favore di Roger Federer, sembravano
dimostrare che un Nalbandian pure al 110% delle sue possibilità poteva
solo tenere testa allo svizzero ma non insidiarlo nei momenti più
delicati.
Il problema però è stato forse che, di ritorno dall’infortunio,
lo svizzero
può giocare ai suoi abituali livelli per due set, non di più. E
infatti
quando Nalbandian non ha accennato nessun cenno di cedimento, anzi è
rimasto
sui livelli dei primi due set, Rogi è calato inesorabilmente e
l’argentino
ha portato a casa terzo e quarto set con un rapido 6-2 6-1. A prescindere
dal risultato Federer nel terzo set non ha mollato cercando comunque di
lottare su ogni palla: dmostra questa tesi il fatto che, pur finendo 6-2,
ci sono stati solo 7 punti di differenza tra i due. Storia diversa invece
per quanto riguarda il 6-1, set in cui Federer si è preso proprio una
mezz’oretta
di riposo, quello che in gergo si dice "sciogliere". Federer
ha dovuto chiedere anche l’intervento del fisioterapista per un problema
alla coscia sinistra. Il black out prolungato del numero 1 del mondo è
proseguito anche all’inizio del set decisivo tanto che Nalbandian si è
trovato sul 4-0 e 30-0. Federer però è ritornato alla grande, e
si è trovato
addirittura sul 6-5 e servizio. Dopo essere stato a soli due punti dal
match Federer si è fatto trascinare al tie-break, il terzo di giornata.
Qui Nalbandian ha avuto la meglio e si è, meritatamente, conquistato il
titolo. "Non preocccuparti Roger – ha scherzato Nalbandian – tu ne
vincerai ancora tanti, lasciami questo. Ringrazio tutti quelli che mi sono
stati vicino anche nei momenti brutti degli infortuni, questa è una gioia
immensa".
