Ci è voluto fino alle 17, ma dopo sei sconfitte le qualificazioni degli Internazionali hanno finalmente applaudito il primo successo tricolore. L’ha conquistato Arnaboldi, battendo Estrella Burgos in rimonta, al tie-break del terzo set. Il canturino, che si qualificò nel 2015, tenterà il bis contro Berlocq: “ho il tennis per batterlo”. (Foto Sposito/FIT)Il pubblico degli Internazionali, come sempre numerosissimo sin dalla prima mattinata delle qualificazioni, ha dovuto attendere fino alle 16.51 per lasciarsi finalmente andare a un bel sorriso. A 32 denti o a 15 lettere, come quelle che compongono nome e cognome della prima e unica vittoria italiana del giorno, firmata da Andrea Arnaboldi. Dopo una battaglia furibonda il ventinovenne di Cantù ha firmato il 6-0 5-7 7-6 con cui ha polverizzato le oltre 150 posizioni che lo separano nel ranking ATP da Victor Estrella Burgos, e regalato un po' di fresco ai tanti spettatori che l'hanno sostenuto per 2 ore e 20 minuti, sotto un sole concente. In altura il dominicano sembra imbattibile, tanto da aver vinto per tre anni consecutivi l’ATP 250 di Quito, ma all’ombra dei pini del Campo 1 – storico palcoscenico di tante belle vittorie azzurre nelle “quali” – è parso da subito alla portata. E nel primo set ha litigato proprio con l’ombra, che ha diviso a metà il campo e creato un effetto fastidioso, iniziando a lamentarsi già dal primo game. Parlottava, sbagliava e sembrava quasi svogliato, tanto da farsi scivolare via il set d’apertura in un amen, contro un Arnaboldi bravo a capire il momento, tenere a bada un braccio mancino (il suo) capace di tante soluzioni e concentrarsi sulla sostanza. Pochi rischi, pochi errori e tante palle sul rovescio slice del 36enne di Santiago de los Caballeros, incapace di girare l’inerzia degli scambi. Un leitmotiv che ha accompagnato tutto il confronto, che però ha preso cambiato faccia, quando Estrella ha deciso di metterci almeno la grinta, lasciando stare la luce per concentrarsi sul tennis. Un brutto game di Arnaboldi sul 5-5 gli ha dato il secondo set e la fiducia per partire meglio nel terzo, ma Arnaboldi non ha mollato di un centimetro. Ha recuperato un primo break (da 0-2 a 2-2), poi un secondo (da 2-4 a 4-4) e nel finale è stato perfetto: Estrella gli ha dato il 2-0 nel tie-break sbagliando un diritto, lui ha ringraziato ed è volato fino al 5-0, garantendosi la possibilità di controllare fino allo smash che ha chiuso i conti.LA LUCE IN FONDO AL TUNNEL
“Ho giocato un primo set perfetto – ha detto l’azzurro – ma sapevo che Estrella sarebbe salito di livello. Ho tenuto comunque un buon ritmo, almeno fino all’inizio del terzo set. È stato il momento più difficile: facevo fatica e lui è arrivato fino al 4-2, ma non ho smesso mai di crederci. Ho provato a stargli vicino, con calma e pazienza, e ci sono riuscito”. Ragazzo introverso e mai fuori posto, due anni fa “Arna” arrivò al secondo turno al Roland Garros – dalle qualificazioni – e sembrava nella condizione per tentare l’attacco ai primi 100, col suo tennis vario e fantasioso (anche se un po’ leggerino). Invece non è mai andato oltre la posizione numero 153 e un 2016 opaco l’ha rispedito lontano. Non sembrava meglio l’inizio di questa stagione, con tante sconfitte al primo turno, così è arrivata una decisione curiosa. Ha abbandonato l’Europa ed è stato lontano da casa per due mesi, da solo, giocando otto Challenger consecutivi fra Canada, Messico e Stati Uniti. I primi non sono andati bene, poi ha iniziato a ingranare e ha finito per raccogliere due buone semifinali, risalendo al numero 242 della classifica prima di presentarsi al Foro Italico per le pre-qualificazioni. Ha mancato per due volte l’assalto al main draw, perdendo prima contro Napolitano e poi contro Berrettini, ma sarebbe ancora più bello se se lo conquistasse con le se sue stesse mani, come gli riuscì bel 2015. La sua cavalcata partì proprio dal Campo 1, con un successo in rimonta su Mikhail Kukushkin, e terminò con un’onorevole sconfitta in tre set con David Goffin. A separarlo dal tabellone, stavolta, ci sarà l’argentino Carlos Berlocq, che l’ha battuto tre volte su tre, sempre in due set. Può cambiare? “Perché no? Sarà un avversario durissimo, molto solido, ma credo di avere il tennis per batterlo”. E anche tutto l’affetto del Foro Italico, a maggior ragione dopo che è rimasto l’unico italiano a giocarsi la qualificazione.
INTERNAZIONALI D’ITALIA – Primo turno qualificazioni maschili
Andrea Arnaboldi (ITA) b. Victor Estrella Burgos (DOM) 6-0 5-7 7-6
Denis Istomin (UZB) b. Andrea Pellegrino (ITA) 6-4 7-5
Adrian Mannarino (FRA) b. Salvatore Caruso (ITA) 4-6 6-4 7-5
Ernesto Escobedo (USA) b. Alessandro Giannessi (ITA) 6-3 6-4
Kevin Anderson (RSA) b. Luca Vanni (ITA) 4-6 6-1 6-2
Nicolas Almagro (ESP) b. Lorenzo Sonego (ITA) 6-3 3-6 7-6
INTERNAZIONALI D’ITALIA – Primo turno qualificazioni femminili
Jelena Ostapenko (LAT) b. Alberta Brianti (ITA) 6-2 6-7 6-2
Cici Bellis (USA) b. Martina Trevisan (ITA) 6-3 6-2
Oceane Dodin (FRA) b. Cristiana Ferrando (ITA) 3-6 6-1 6-3
Riza Ozaki (JPN) b. Federica Di Sarra (ITA) 4-6 6-3 6-3
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