Termina con una sconfitta contro Joao Sousa all'esordio a Bercy lo splendido 2018 di Marco Cecchinato. Il siciliano ha buone chance di chiudere l'anno fra i primi 20 ed è stato catapultato in una dimensione tutta nuova, con la quale sta imparando a convivere, fra alti e bassi. Confermarsi non sarà facile, e migliorare lontano dal rosso dev'essere una priorità.La sintesi del Masters 1000 di Parigi-Bercy di Marco Cecchinato è tutto in quel “non vedo l’ora che finisca” pronunciato nel secondo set, quando Joao Sousa si era preso da pochi istanti il break decisivo, che poco più in là gli avrebbe permesso di chiudere 7-5 6-3 e conquistare il secondo turno. Una frase figlia di un po’ di rabbia per come stavano andando le cose, e magari anche di una stagione meravigliosa che ha dato un valore ben diverso alla sua carriera, ma ha portato con sé anche tante cose nuove, non tutte piacevoli. Perché maggiori attenzioni significa più pressioni e anche qualche critica quando i risultati non arrivano, risvolto inevitabile quando si gioca di fronte a un pubblico che attende un campione da tanti (troppi) anni. Una dimensione in cui il siciliano è stato catapultato da un giorno all’altro, e che a volte dà l’impressione di essere più un peso che un motivo d’orgoglio. Si vede in un nervosismo eccessivo quando le cose non funzionano a dovere, come nel duello col portoghese, che lo vedeva tornare a Parigi dopo l’incredibile semifinale al Roland Garros. Al Bois de Boulogne era stato tutto una favola, mentre a una decina di chilometri di distanza, sul Campo 1 dell’AccorHotels Arena e senza la terra battuta sotto i piedi, per spedirlo fuori è bastato un giocatore normale, a segno in un match bruttino deciso da pochi momenti chiave. Di solito fanno la differenza a favore del più forte, e sul veloce al coperto il più forte è stato Sousa, bravo a cancellare un set-point (con un servizio vincente) nel decimo gioco del secondo set prima di cambiare marcia. Invece di rimanergli attaccato, Cecchinato si è fatto prendere dal nervosismo, ha iniziato a commettere troppi errori ed è rimasto a galla solo fino al 3-2 del secondo set, quando un parziale di 16 punti a 5 in favore del portoghese gli è costato il KO.
IL 2019 È L’ANNO DELLA VERITÀ
Tuttavia, una sconfitta che con un pizzico di convinzione in più si poteva evitare non cambia di una virgola una stagione meravigliosa, che ha consacrato l’azzurro come un big del tennis mondiale. Prima del 2018 era già stato fra i primi 100 del mondo ma solo ai Challenger, mentre quest’anno si è dimostrato super competitivo ad alti livelli anche senza la parentesi del Roland Garros, vincendo due tornei ATP e riuscendo a raccogliere punti anche sull’erba e sul cemento, superfici un tempo fastidiose anche solo a sentirle nominare. Anche grazie a questi risultati Cecchinato ha buone probabilità di chiudere l’anno fra i primi 20 giocatori del mondo (nella Race aggiornata a oggi è numero 18), statistica più che sufficiente per farsi perdonare dal pubblico qualche atteggiamento così così, che dovrebbe provare a limare. Sarà uno dei compiti ai quali sarà chiamato il prossimo anno, stagione che dirà molto sulle sue reali possibilità. Nel 2018 ha gettato basi davvero importanti, mostrando di avere i mezzi per dare del tu anche ai big, ma si dice sempre che confermare certi risultati è ancora più complesso che ottenerli, e affrontare la prima parte di stagione con l’assillo di dover difendere una semifinale al Roland Garros e due titoli ATP non sarà semplice. Tuttavia, le sue potenzialità sulla terra battuta si sono viste, ed è altrove che l’azzurro dovrà cercare di migliorare, per provare a ottenere punti con continuità per 11 mesi all’anno, e approcciare con più tranquillità i tornei sul rosso. In questo senso, il recente inserimento nel team dell’ex “pro” Uros Vico, che non è stato un campione ma le armi per giocare bene sul veloce le conosce, sembra una buona mossa. Il futuro ad alti livelli dell’azzurro e la possibilità di migliorarsi ancora passeranno anche – o soprattutto – da lì.

MASTERS 1000 PARIGI BERCY – Primo turno
Joao Sousa (POR) b. Marco Cecchinato (ITA) 7-5 6-3