Non conosce sosta il dominio monegasco di Rafael Nadal, che lascia appena cinque game anche a Grigor Dimitrov, sfinendolo in un primo set di grande intensità. Sulla terra non ne perde uno dagli Internazionali d'Italia ed è arrivato a quota 34 consecutivi, suo nuovo primato. Domenica giocherà la finale n.12 nel Principato.Per comprendere quando appaia scontato, sin dalla vigilia del torneo, l’ennesimo successo di Rafael Nadal al Masters 1000 di Montecarlo, basta prendere in considerazione un fatto: in caso di mancato successo, Federer gli scipperebbe di nuovo la leadership nella classifica ATP, eppure si tratta di uno scenario che non ha considerato nessuno. Il maiorchino ha messo piede al Country Club con la sola intenzione di vincere per l’undicesima volta, e una settimana più tardi il traguardo dista solo un altro match, dopo un cammino di avvicinamento sensazionale. Lo dicono i numeri, con la misera di sedici game persi in quattro partite, ma soprattutto lo dice il modo in cui si è sbarazzato di Dominic Thiem nei quarti e di Grigor Dimitrov in semifinale, spuntandola per 6-4 6-1 e dando semplicemente l’impressione di non poter perdere. E non solo la partita, ma nemmeno un singolo set. Per ritrovare l’ultimo perso da Nadal sulla terra bisogna tornare addirittura agli Internazionali d’Italia dello scorso anno, quando, provato dal trittico di titoli Montecarlo-Barcellona-Madrid, si arrese a Dominic Thiem. Da allora ne ha vinti 34 su 34, suo nuovo record. Un dato che vale più di mille parole, anche perché si finirebbe per cadere (o scadere) nella retorica, mentre il suo dominio di retorico non ha proprio nulla. Batterlo sulla terra battuta è da oltre dieci anni il compito più difficile che ci si possa trovare di fronte su un campo da tennis, e nemmeno il passare del tempo o gli infortuni che si accumulano hanno modificato la situazione. Dimitrov ci ha provato interpretando la partita nel modo giusto, ma ha fatto la stessa fine di tutti gli altri, spendendo talmente tante energie fisiche e mentali per recuperare l’iniziale 0-3 da trovarsi già sfinito quando è stato il momento di provare a vincere il primo set, o di far qualcosa per tenere vivo il secondo. RECORD SU RECORD
La partita di Dimitrov è finita sul 4-5 del primo parziale, quando ha servito per strappare a Nadal quel quinto game che nello stesso set non gli porta via nessuno dalla sconfitta romana contro Thiem. Ha vinto il primo punto, poi un mix fra tensione, stanchezza e necessità di servire la miglior seconda possibile, per evitare di trovarsi subito costretto a rincorrere, l’hanno tradito. Ha commesso due doppi falli di fila, poi ha spedito lungo un diritto nel palleggio, e se sul primo set-point è stato bravo lui, sul secondo è stato meraviglioso “Rafa”. Ha preso da subito il comando del punto, obbligando Dimitrov a difendersi, e con pazienza ha guadagnato un centimetro alla volta, fino a sbiancare la riga col diritto vincente. Un punto che ha fatto esplodere il boato del pubblico del Court Ranieri III, ed è risultato una sentenza sulla partita di Dimitrov, che da quel momento non si è più ripreso. In buona parte dei precedenti gli aveva strappato almeno un set, ma visto come è finito il primo si è capito presto che non sarebbe stata questa l’occasione per portare avanti la tradizione positiva. Il diritto del bulgaro è andato in tilt, il servizio ha perso incisività e Nadal gli ha fatto ciao ciao, scappando subito sul 5-0. A meno di mezz’ora dal termine del primo set stava autografando la telecamera, col campo prenotato per domani pomeriggio, per la sua finale numero 12 nel Principato, da giocare contro Alexander Zverev o Kei Nishikori. Delle precedenti undici ne ha vinte dieci, tutte tranne quella del 2013 contro Novak Djokovic. Sarebbe bello andare a rileggere ciò che veniva scritto al tempo, quando sembrava che mister terra rossa non fosse più in grado di dominare come prima. Invece, il futuro ha detto che non solo ci riesce ancora, ma lo sa fare anche meglio.

MASTERS 1000 MONTE CARLO – Semifinale
Rafael Nadal (ESP) b. Grigor Dimitrov (BUL) 6-4 6-1