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Indipendentemente dal valore dell’avversario, per Fognini si tratta di una vittoria importante: del suo rapporto col Rolex Monte-Carlo Masters si ricorda sempre la semifinale del 2013, quando batté due top-10 e si guadagnò per la prima volta in carriera un posto nella top-30, ma da allora nel Principato aveva vinto appena tre incontri, raccogliendo due eliminazioni all’esordio fra 2016 e 2017. Stavolta, tutelato dalla tredicesima testa di serie, può puntare a fare bene, in un torneo al quale tiene particolarmente. Davanti ai giornalisti ha detto di sentirsi più a casa a Monte Carlo che a Roma, ed effettivamente dal punto di vista strettamente geografico non c’è paragone: dalla sua Arma di Taggia la cittadina di Roquebrune-Cap-Martin (che ospita il Country Club) dista appena tre quarti d’ora di auto, e sugli spalti del torneo ci sono sempre un sacco di suoi famigliari e conoscenti. Un aiuto in più da provare a sfruttare per andare il più lontano possibile. Al secondo turno per il ligure ci sarà il tedesco Jan-Lennard Struff, numero 61 ATP, passato agevolmente contro il giapponese Sugita. “Serve molto bene e ha dei fondamentali potenti – ha detto Fognini davanti ai giornalisti –, quindi lasciare il gioco nelle sue mani può diventare un problema. Una volta l’ho battuto (quattro anni fa a Monaco di Baviera, per 6-3 6-1), ma è passato tanto tempo. Da allora è cresciuto, e quest’anno sta giocando molto bene anche in doppio. È un avversario pericoloso”.
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A completare il tris tricolore, che a Monte Carlo mancava da ben sei anni, è stato Andreas Seppi, vincitore di un match tutt’altro che banale contro il britannico Kyle Edmund, reduce dalla finale persa domenica al Grand Prix Hassan II di Marrakech. Seppi, passato con due buone vittorie dalle qualificazioni, l’ha spuntata per 6-3 5-7 6-2, prendendosi la rivincita dell’ottavo di finale dell’ultimo Australian Open, che gli era costato per l’ennesima volta lo stop a un passo dai quarti Slam. A Melbourne era riuscito a conquistare il primo set ma poi la pesantezza di palla di Edmund (specialmente col diritto) aveva fatto la differenza, mentre sulla terra del piccolo Court 9 l’altoatesino è stato bravo a sfruttare le difficoltà dell’avversario, evidentemente segnato dalla cavalcata della scorsa settimana, sia nel fisico sia moralmente, visto il doppio 6-2 rimediato in una finale giocata da favorito. Dopo un brutto primo set, tuttavia, Edmund ha giocato meglio il secondo, cedendo appena quattro punti al servizio e riuscendo dopo vari tentativi andati a vuoto a strappare la battuta a Seppi nell’ultima occasione utile, e arrivare al terzo con l’inerzia dalla propria parte. Tuttavia, col passare dei minuti il suo tennis è andato gradualmente calando, mentre Andreas ha continuato a crescere, giocando un ottimo terzo set. Ha mancato tre palle-break nel primo game, ma dopo averne cancellata una (importantissima) nel secondo ha allungato nel terzo, non lasciandosi più riprendere e prendendosi un successo che vale doppio. Il forfait di Pablo Carreno Busta, infatti, ha fatto entrare nel main draw il lucky loser Guillermo Garcia Lopez, battuto da Cecchinato al turno decisivo delle qualificazioni. Sarà lui l’avversario di Seppi: una bella chance per tornare a vincere due partite nello stesso Masters 1000. Risultato che al 34enne di Caldaro manca da esattamente quattro anni.
MASTERS 1000 MONTE CARLO – Primo turno
Fabio Fognini (ITA) b. Ilya Ivashka (BLR) 6-4 7-5
Andreas Seppi (ITA) b. Kyle Edmund (GBR) 6-3 5-7 6-2
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