Jannik Sinner sconfigge Nick Kyrgios e la sua ira: l’azzurro vince in due set lottati e raggiunge i quarti di finale del Masters 1000 di Miami per il secondo anno consecutivo
Cantami, o Diva, l’ira di Nick Kyrgios, che però, al contrario di Achille, cede sotto i colpi di un glaciale e affamato Jannik Sinner, il quale nulla vuole lasciare all’australiano in un match caratterizzato da insulti, game di penalità e polemiche funeste con Carlos Bernardes, giudice di sedia di un incontro niente affatto banale. L’azzurro, bravissimo a gestire una situazione a dir poco surreale, sfrutta al massimo il nervosismo dell’avversario e trionfa 7-6 6-3 in 1 ora e 39 minuti di gioco. La testa di serie numero 9, finalista in carica, vola ai quarti di finale del Masters 1000 di Miami per il secondo anno consecutivo e, adesso, dovrà vedersela contro uno tra Francisco Cerundolo o Frances Tiafoe.
Tra i due, è Kyrgios a scattar meglio dai blocchi di partenza: l’australiano spreca una situazione di 30-40 sia nel terzo, sia nel quinto game, mentre Sinner di occasioni in risposta non ne ha nemmeno l’ombra. L’azzurro, pian piano, trova meglio le misure del campo, innervosisce l’avversario con la sua capacità di tenere bene gli scambi e, avanti 4-3, è lui a non concretizzare due ghiottissime chance di break, mentre Kyrgios, pur salvatosi, sembra andar sempre più fuori di testa causa alcuni rumori della folla durante gli scambi. Portatosi a servire per restare nel set, il numero 102 mostra tutte le sue difficoltà caratteriali e rischia di buttare via il game: Sinner si spinge fino allo 0-30, ma poi, inaspettatamente, commette alcuni errori banali in risposta e non approfitta del momento di grande sbandamento del due volte semifinalista del torneo della Florida. Alla fine, è il tiebreak a decidere le sorti di un set in cui, con il passar del tempo, a convincere di più è stato proprio il nostro portacolori: come prevedibile, il nativo di Canberra non riesce a mettere in difficoltà il finalista in carica neanche in quest’occasione (si prende anche un punto di penalità per verbal abuse) e cede per 7 punti a 3.
Kyrgios, perso il set, perde anche la testa e inizia a sbraitare con Carlos Bernardes, il quale, di tutta risposta, gli infligge un game penalty: il secondo parziale, inizia sull’1-0 e servizio in favore del numero 11 del mondo. Sinner non si lascia decocentrare e gioca un secondo game pazzesco, confermando il break appena regalatogli e volando 2-0. Da quel momento, il tennista aussie torna in sé, tuttavia l’altoatesino è glaciale, tiene con autorità i propri turni di battuta, e, in vantaggio 5-3, piazza un secondo break che pone fine ad ogni discussione: 7-6 6-3, Sinner vola ai quarti del Masters 1000 di Miami.