L’attesa sfida contro il giapponese cresciuto proprio in Florida, e finalista al Miami Open nel 2016, si è trasformata in una non-sfida da 6-4 6-2 in appena 67 minuti, con il numero 4 del mondo in balia dei problemi fisici e incapace di pungere coi suoi classici schemi da play-station. Magari contro un big non sarebbe nemmeno sceso in campo, sicuro di poter raccogliere ben poco, ma contro Fognini ha deciso di provarci. Sperava bastasse il cognome, pensava che l’azzurro gli potesse dare una mano, invece ha rimediato un severo KO e un applauso per aver comunque onorato l’impegno fino al match-point. Ma col Fognini formato Miami, nelle sue condizioni, non poteva combinare nulla di più. Il rendimento dell’azzurro nei giorni scorsi lasciava aperta una porticina di speranza anche contro il miglior Nishikori, figurarsi contro una versione azzoppata, col servizio in panne, in difficoltà a reggere il palleggio e che pur di accorciare gli scambi si inventava palle corte, discese a rete, persino un chip&charge. Per Fabio ne è venuto fuori un match sin troppo facile, allungato oltre l’ora da un paio di innocui passaggi a vuoto quando ha servito per chiudere primo (5-3) e secondo set (5-1), ma mai in discussione.
E pazienza se l’ultimo match fa poco testo: lo spessore del risultato non cambia affatto. Lo rende il primo italiano di sempre a raggiungere due semifinali a livello Masters 1000, gli consegna 360 punti che in un colpo solo aveva visto solo tre volte in carriera (quarti al Roland Garros, semifinale a Monte-Carlo e titolo al 500 di Amburgo) e gli permetterà di risalire fino alla 28esima posizione della classifica mondiale. Il prossimo lunedì poteva non esserci nemmeno un azzurro fra i primi 30 al mondo, visto che Roberta Vinci saluterà la top-30 al femminile, invece ci sarà Fabio, finalmente ritrovato e nel momento ideale. Sia perché presto arriverà una delicata sfida di Davis in Belgio, dove sarà lui l’uomo in grado di ribaltare il pronostico favorevole ai padroni di casa, sia perché ne rilancia le ambizioni, un po’ minate dal 2016 deludente. In tanti lo davano per finito, invece c’è ancora e rimanda col sorriso il ritorno dalla moglie Flavia Pennetta, come da “Nina non torno più” scritto sulla telecamera dopo il successo. L’augurio è di poterlo ricalcare venerdì, dopo la sfida contro Rafael Nadal. Con o senza l’aiuto della fortuna.
MASTERS 1000 MIAMI – Quarti di finale
Fabio Fognini (ITA) b. Kei Nishikori (JPN) 6-4 6-2
Rafael Nadal (ESP) b. Jack Sock (USA) 6-2 6-3