Continua la corsa di Fabio Fognini al Masters 1000 di Miami: cede il primo set a Jeremy Chardy, ma poi trova un mix di attenzione, continuità e servizio che gli permette di girare la sfida. Per la seconda volta in carriera è agli ottavi in Florida, e martedì troverà Donald Young. Nel 2016, complice il problema al costato che lo fermò per un paio di mesi, Fabio Fognini dovette attendere fino a Wimbledon per portare in doppia cifra il numero delle vittorie stagionali. Un anno più tardi ce l’ha fatta già al Masters 1000 di Miami, acciuffando con merito un posto agli ottavi di finale grazie al successo in rimonta sul francese Jeremy Chardy, domato per 3-6 6-4 6-4 al termine di un match dai tanti aspetti positivi. Per quello che vale, come 90 punti che gli permetteranno di tornare numero uno d’Italia e un ottavo di finale che in un Masters 1000 sul cemento gli mancava da Cincinnati 2014, ma anche per quanto di buono l’azzurro ha mostrato nelle due ore abbondanti di tennis sul Campo 1, sotto l’occhio vigile della “mascotte” Bobo Vieri. Avevano trascorso qualche giorno insieme a dicembre proprio a Miami, durante la preparazione invernale di Fabio, e si sono ritrovati nel primo torneo in cui l’azzurro sta finalmente sfruttando a dovere il lavoro svolto con Franco Davin e il nuovo preparatore atletico Duglas Cordero. Quest’ultimo aveva la vita piuttosto semplice, fisico che fisicamente Fabio è uno dei migliori del Tour, mentre il compito del coach argentino era (e resta) decisamente più difficile. Ma i cinque incontri vinti fra Indian Wells e Miami – record personale di Fognini – sembrano una buona base verso una stagione di nuovo interessante, dopo un 2016 che l’aveva cacciato quasi fuori dai primi 50 del mondo. Contro Chardy si sono viste due versioni di Fognini: quello spento del primo set, in affanno contro le bordate del coetaneo francese, e quello preciso di secondo e terzo parziale, col diritto in grande spolvero e la capacità di tenere senza sbandate una velocità di crociera piuttosto alta. Non ha nemmeno dovuto fare nulla di eccezionale: quando regala poco, usa i piedi a dovere e non combina pasticci col servizio, il resto viene di conseguenza. OTTAVI CON YOUNG, CHE CHANCE!
La partita di Fognini è stata un continuo crescendo: un servizio da due sole palle-break in due set (entrambe nell’ultimo game) gli ha permesso di trovare continuità e non perdere troppe energie nei game di servizio, così ha potuto concentrarsi di più nei game di risposta. E il diritto gli ha dato la sicurezza che cercava da fondocampo, per contenere il tennis potente di Chardy, dettare il ritmo dello scambio, e cercare di approfittare dei passaggi a vuoto del francese. Gliene sono bastati due: uno sul 3-3 del secondo set, con tanti meriti di Fabio che ha indirizzato il game con uno splendido passante di rovescio in corsa nel primo punto; e uno sul 2-2 del terzo, quando il lavoro ai fianchi iniziato qualche game prima ha dato i frutti sperati. Fabio ha iniziato a far colpire al francese sempre una palla in più, a fargli vedere che oggi avrebbe regalato ben poco, e nel quinto game Chardy è andato in tilt: ha concesso tre palle-break consecutive, sulla seconda il nastro ha dato un aiutino all’azzurro e la partita ha trovato il suo padrone definitivo. Ma ovviamente, in pieno Fognini-style, non poteva mancare il brivido finale, nell’ultimo game. Fabio ha mancato un primo match-point con un diritto un po’ frettoloso, ma poi proprio il diritto gli ha permesso di restare a galla quando è tornato a concedere delle palle-break che non si vedevano dal primo set: gran difesa e diritto vincente sulla prima, servizio e diritto in contropiede sulla seconda (offerta con un doppio fallo), e poi via a vincere l’incontro, sempre col diritto, senza paura, di carattere. Martedì il 29enne di Arma di Taggia andrà a caccia del terzo quarto di finale in carriera in un Masters 1000, contro Donald Young. I precedenti dicono 2-0 per lo statunitense, ma l’opportunità resta enorme. C’è da aggiungere altro?

MASTERS 1000 MIAMI – Terzo turno
Fabio Fognini (ITA) b. Jeremy Chardy (FRA) 3-6 6-4 6-4