Per la prima volta in carriera Nadal completa il tris Monte Carlo-Barcellona-Madrid, battendo un generoso Thiem sulla terra della Caja Magica. Come cambiano in fretta le situazioni: pochi mesi fa sembrava finito, mentre ora è tornato il Re della terra e può sognare di vincere tutti i grandi tornei sul rosso. La stanchezza si farà sentire, ma è favorito anche a Roma.Tutto secondo copione o quasi. Nell'atto conclusivo del Mutua Madrid Open. Trionfa Rafa Nadal, l'idolo di casa. Trionfa e coglie il suo trentesimo titolo in carriera nei Master 1000, il secondo del 2016, e terzo torneo consecutivo. A farne le spese, ancora una volta, il malcapitato Dominic Thiem, già battuto in quel di Barcellona. E se in terra catalana per Rafa fu vita davvero facile, questa sera è stata battaglia, chiusa per 7-6 6-4. Battaglia che ci ha raccontato di un Rafa a buoni livelli, appena scalfito dalla stanchezza. E di un ottimo Dominic Thiem, anche se non immune da colpe al momento di indirizzare il match in proprio favore. È forse proprio qui la chiave di volta di questo incontro: l'austriaco inizia benissimo il primo set. Toglie il servizio a Rafa, si issa sul 3-1, ma poi si disfa in malo modo del lauto bottino. Un paio di sciagurate discese a rete e il break è restituito. Si arriva al momento decisivo del primo parziale: sembra tutto scritto, tutto previsto e prevedibile. Thiem serve per rimanere nel set e si inabissa commettendo ancora ingenuità e orrori di ogni sorta. Facile ritrovarsi sullo 0-40, con 3 set-point offerti al maiorchino. L'austriaco, per qualche minuto, si ravvede del talento in dote e con rabbia e bravura salva il salvabile e si riporta in parità. Si arriva al tie-break. Thiem coglie e poi restituisce un minibreak il punto successivo. Stesso copione per Rafa Nadal. Ma è ai titoli di coda che Dominic palesa i propri, attuali, limiti. Ottiene il set point sul 5-5, ma la sua ostinazione nel rimanere ancorato ai teloni, il suo essere rinunciatario quando non ha nulla da perdere ma solo da guadagnarci lo condanna. Thiem non solo non concretizza l'occasione, ma commette poi errori banali (quello sull'otto pari davvero grave a questi livelli) e consegna quindi il primo set a Rafa.NADAL FA TRIS, MA VUOLE VINCERE ANCORA
Nel secondo set, l'austriaco paga inesorabilmente lo scotto. Servizio subito concesso al padrone di casa e tutto che diventa complicato se non impossibile da rimediare. Thiem ci mette coraggio, grinta. È financo sfortunato , nell'occasione della palla del contro-break. Ma col passare dei minuti Nadal diviene sempre più difficile da contrastare. Dominic sempre più con la testa alle occasioni perse e agli spogliatoi. Occasioni perse che si accumulano nel game conclusivo della sfida. Rafa, che ha mancato due match point nel game precedente, serve per il torneo. E si ritrova 15-40. Due palle-break inaspettate piovute dal cielo, per Thiem, per riaprire una partita persa. Ne arriva una terza, poi una quarta e infine una quinta. Tutto inutile. Da una parte un Rafa come sempre imperturbabile quando c'è da scampare un pericolo. Dall'altra Dominic, incapace di quel guizzo coraggioso in grado di rimettere le cose a posto. Finisce con Nadal inginocchiato, che inscena una commozione forse più teatrale che sentita, anche se in tutta la carriera non gli era mai capitato di conquistare sia Monte Carlo, sia Barcellona, sia Madrid. Nadal che continua a far incetta di trofei in una landa desolata e priva di avversari, tanto da pensare di poter battere tutti anche a Roma e Parigi, e regalarsi un pokerissimo che passerebbe alla storia. Per Thiem, comunque, nessuna bocciatura: sta dimostrando di essere forse il più forte in prospettiva su questa superficie. Anche se dovrà comunque riflettere un tantino sul suo gioco, per compiere l’ultimo salto di qualità.
MASTERS 1000 MADRID – Finale
Rafael Nadal (ESP) b. Dominic Thiem (AUT) 7-6 6-4
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