All'esordio a Madrid, Fabio Fognini non trova le contromisure all'aggressività di un Leonardo Mayer particolarmente concreto, e un brutto match lo condanna alla terza sconfitta di fila. Dal titolo a San Paolo il ligure ha vinto appena due incontri nei successivi cinque tornei. L'appuntamento con la vittoria n.300 nel Tour passa agli Internazionali d'Italia.L’ottimo avvio di stagione di Fabio Fognini aveva alimentato la speranza di rivederlo a caccia della top-10, ma le ambizioni sue e dei suoi tifosi sono state rapidamente ridimensionate. Dopo il successo al Brasil Open di San Paolo il ligure ha vinto appena due partite in cinque tornei, contro due giocatori fuori dai primi 100 del mondo, e l’impressione è che stia attraversando un periodo poco brillante dal punto di vista della condizione. Dopo il torneo di Montecarlo ha anche deciso di prendersi una settimana senza tornei per ritrovare il ritmo e le sensazioni del bimestre gennaio-febbraio, ma la situazione non sembra cambiata. A Monaco di Baviera ha perso il derby con Marco Cecchinato, e sette giorni dopo deve dire addio all’esordio anche al Masters 1000 di Madrid, sconfitto per 6-3 6-4 dall’argentino Leonard Mayer, numero 45 nella classifica ATP. L’activity di Fabio dice che in Spagna non è mai andato oltre il secondo round, ma nelle ultime tre stagioni alla Caja Magica aveva sempre giocato bene, superando sempre il primo turno e poi giocando alla pari prima con Dimitrov, poi con Nishikori e quindi con Nadal, in uno dei pochi match sulla terra del 2017 in cui il maiorchino è stato costretto a sudare. Un anno dopo, invece, il torneo del numero uno azzurro è iniziato e finito nell’anonimato della Pista 4, al termine di un match strano, deciso soprattutto della grande concretezza del 30enne di Corrientes, nato il 15 maggio del 1987 come Andy Murray, ed esattamente nove giorni prima di Fognini. Non che il sudamericano abbia giocato chissà come, ma è stato bravo a spremere al massimo le poche chance passate dalla sua racchetta, ottenendo tre break in altrettante chance. Fognini, invece, di palle-break ne ha avute a disposizione ben dieci, ma ne ha convertita solo una, nel primo game dell’incontro, prendendosi un vantaggio durato un paio di minuti.5 PUNTI PESANO (MOLTO) PIÙ DI 15
Fognini aveva vinto senza particolari difficoltà i primi tre precedenti (compresa la finale del 2014 a Vina del Mar), ma il successo di febbraio a Buenos Aires ha schiarito le idee all’argentino, suggerendogli anche qualche soluzione tattica da adottare. Per esempio, grazie a un servizio dal rimbalzo alto e profondo, ha saputo tenere Fabio lontano dalla linea di fondo, mettendosi al riparo dalle sue accelerazioni e prendendo volentieri la vita della rete, anche col serve&volley. Una strategia che ha pagato: non ha permesso a Fognini di giocare il tennis che piace a lui, impedendogli di costruire il punto con la manovra e obbligandolo a giocare su tre-quattro colpi. Un Fognini ispirato ci sarebbe riuscito, mentre quello scarico di oggi ha raccolto più errori che soluzioni vincenti, non riuscendo mai a trovare la scintilla per girare la partita. Ha dato l’impressione di esserci spesso vicino, tanto che forse avrebbe meritato qualcosina in più, ma nel tennis non tutti i punti pesano allo stesso modo. Nel secondo set il ligure in risposta ne ha vinti 15, Mayer solo 5, ma lui se li è fatti bastare per infilare – nel quinto game – il break che ha deciso la partita. Peccato per l’ultimo game: Fognini si è portato 0-40 in risposta, ma sulla terza palla-break ha spedito lungo un diritto da non sbagliare, e con cinque punti di fila Mayer si è preso il secondo turno, dopo 1 ora e 24 minuti di gioco. Per Fognini se ne va una possibilità interessante, perché in virtù del forfait dell’ultimo minuto di Marin Cilic l’azzurro era riuscito ad agguantare la sedicesima testa di serie, mettendosi al riparo da sorteggi particolarmente pericolosi. Ma è bastato Mayer per sbarrargli la strada, e condannarlo a rimandare a Roma (si spera) l’appuntamento con la vittoria numero 300 nel circuito ATP.
MASTERS 1000 MADRID – Primo turno
Leonardo Mayer (ARG) b. Fabio Fognini (ITA) 6-3 6-4
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