Le sei vittorie di Kevin Anderson in altrettanti precedenti mettevano in guardia Dominic Thiem, ma dopo un successo sulla terra contro Rafael Nadal diventa tutto più facile. L'austriaco domina senza particolari difficoltà la semifinale del Mutua Madrid Open, e domenica andrà a caccia del suo primo titolo in un Masters 1000.Agli Internazionali d’Italia dello scorso anno la splendida vittoria di Dominic Thiem contro Rafael Nadal era stata vanificata all’indomani dalla miglior versione di Novak Djokovic vista nell’intero 2017, ma l’austriaco ha una corazza di ferro. Ci ha riprovato, ce l’ha fatta di nuovo al Mutua Madrid Open e stavolta può provare a far fruttare l’impresa fino in fondo, con l’obiettivo di conquistare il suo primo titolo in un Masters 1000. Per uno capace di battere Nadal sulla terra, trovare Kevin Anderson all’indomani è un bel regalo, anche se il 6-0 (!) nei precedenti a favore del sudafricano lasciava aperta una porticina. Ma sulla sua amata terra (prima si erano sempre affrontati sul cemento) Thiem non ha fatto scherzi, dominando senza particolari difficoltà una semifinale dalla trama ben chiara fin dall’inizio, e chiusa con un comodo 6-4 6-2. Il compito del 24enne di Wiener Neustadt era una solo: provare ad annientare il servizio del rivale, tenerlo lontano dalla linea di fondo e farlo scambiare il più possibile, in modo da renderlo via via meno pericoloso. Direttive che Thiem ha applicato sin dal primo game dell’incontro, trovando immediatamente un break che ha fatto vacillare le certezze dell’avversario, e ha fatto passare il pallino del match dalla sua parte. Fatto 30, doveva solo fare 31 e mantenere il vantaggio senza sbavature, e ci è riuscito alla grande, dimostrando come il successo su Nadal abbia polverizzato tutte le incertezze mostrate nei primi due match madrileni, che l’avevano visto rimontare un set sia a Federico Delbonis sia a Borna Coric.
CHI BATTE NADAL MERITA IL TITOLO
Contro Anderson, invece, l’unico momento di difficoltà della sua partita (se tale lo si può definire) è arrivato nel decimo game del primo set, quando al servizio per chiudere i conti del parziale non ha trovato aiuto dalla prima palla, finendo sotto per 0-40. Ma con cinque punti di fila (pur trovando la prima solo una volta su 8) ha messo le cose a posto, si è preso il set e ha messo un piede e mezzo in finale. Per metterci anche l’altro, di piede, gli è bastato di nuovo il primo game del set. Anderson ha commesso qualche errore di troppo, gli ha consegnato il break con un doppio fallo e il resto è stata pura formalità. Un altro break nel quinto game uccideva definitivamente la contesa, chiusa in poco meno di 90 minuti, spedendo Thiem a giocarsi la sua seconda finale in carriera in un Masters 1000, di nuovo a Madrid, dove dodici mesi fa si arrese a Nadal, prima di prendersi la rivincita al Foro Italico. La netta sconfitta rimediata proprio contro Nadal a Monte Carlo sembrava mettere in discussione il ruolo dell’austriaco di numero due sulla terra battuta, conquistato con tanta fatica nella passata stagione, ma dalla Caja Magica arrivano notizie incoraggianti in vista sia degli Internazionali d’Italia sia del Roland Garros. Tuttavia, prima Thiem deve provare a sfruttare l’occasione più importante della sua carriera, domenica pomeriggio contro uno fra Denis Shapovalov e il suo grande amico Alexander Zverev. Col primo sarebbe favorito, mentre contro il secondo sarebbe un match da 50 e 50. Tuttavia, questo Thiem, sulla terra, merita un titolo in un Masters 1000. Anche solo per il fatto che è stato lui a togliere di mezzo l’avversario più pericoloso.

MUTUA MADRID OPEN – Semifinali maschili
Dominic Thiem (AUT) b. Kevin Anderson (RSA) 6-4 6-2