Fabio Fognini sorprende tutti a Indian Wells: gioca un match splendido contro un Jo-Wilfried Tsonga reduce da due titoli di fila, la spunta in tre set e conquista l’ottava vittoria in carriera contro un top-10. “Il match mi dirà a che livello sono”, aveva spiegato alla vigilia. La risposta è soddisfacente, e il terzo turno contro Cuevas o Klizan fa venire l’acquolina in bocca.La sensazione, in totale controtendenza con i risultati delle ultime settimane, è che qualcosa di grosso fosse nell’aria. Perché Fabio Fognini ci ha abituato così: un giorno bene e l’altro male, un giorno top e l’altro flop, in un countinuous loop che ne ha frenato una carriera che, talento alla mano, poteva essere migliore. Gli basta poco (vedi 2014) per trasformare in tragico un periodo magico, come gli basta poco per riscattare un avvio di stagione deludente. L’ha dimostrato di nuovo al Masters 1000 di Indian Wells, dove all’esordio è arrivato a due punto dal KO contro il modesto Konstantin Kravchuk, mentre due giorni dopo è tornato grande di colpo, almeno per un match, battendo Jo-Wilfried Tsonga per 7-6 3-6 6-4 e andando a prendersi l’ottava vittoria in carriera contro un top-10. Un risultato che gli mancava da quando batté Nadal allo Us Open del 2015, segno che le frasi delle scorse settimane avevano un fondo di verità. Durante la trasferta in Sudamerica il ligure aveva ripetuto di sentirsi bene e di trovare ottime sensazioni in allenamento, ma di faticare a riportarle in partita. Una difficoltà cancellata nel deserto californiano, sullo stesso Stadium 1 dove nel 2014 sua moglie Flavia Pennetta ha conquistato il secondo titolo più importante della carriera, bollente per gli oltre 30 gradi di Coachella Valley ma anche per la prestazione del ligure, tirato a lucido fisicamente e bravo a dettare quasi sempre il ritmo degli scambi, fino a prendersi una vittoria che nella situazione attuale ha il profumo dell’impresa. Ci sono almeno quattro dati che sintetizzano il valore del successo: sul cemento Fabio aveva perso 23 delle 24 sfide contro i top-10, al BNP Paribas Open aveva raggiunto solo una volta il terzo turno, Tsonga è uno dei giocatori più in forma del momento (come certificato dai titoli back-to-back a Rotterdam e Marsiglia), e l’azzurro ci aveva perso tutti i quattro precedenti.
PRIMA VOLTA AL TERZO TURNO DA ROMA 2015
Nella sfida fra padri “in fieri” (Tsonga lo diventerà ad aprile, Fognini a maggio), il 29enne di Arma di Taggia ha mostrato maggiore continuità: di solito è un problema, stavolta è stata un alleato, insieme al nastro che l’ha aiutato sul 4-4 del tie-break a risolvere un primo set equilibratissimo, dopo che nel game precedente era stato bravo a salvare un set-point col diritto. Poi un calo fisiologico in avvio di secondo gli è costato il set, ma anche sotto nel punteggio l’azzurro ha continuato a lottare punto su punto, allungando gli scambi e togliendo sicurezze al rivale, e ne ha raccolto i frutti in un terzo condotto dall’inizio alla fine. Si è lasciato riacciuffare due volte, prima da 2-0 a 2-2, poi da 4-3 e servizio a 4-4, con tanto di doppio fallo sulla palla-break. Ma oggi, con l’exploit a portata di mano, non era il caso di lasciarsi andare o cedere alla rabbia: l’ha capito e ha stretto i denti, Tsonga l’ha aiutato con un paio di errori non da top-10 offrendogli la chance di servire sul 5-4, e lui finalmente non se l’è lasciata sfuggire. Un “foot fault” sulla seconda di servizio sul 15-0 gli è costato un doppio fallo che poteva fargli perdere la testa, invece non ha battuto ciglio, ha vinto tre punti di fila col servizio e dopo due ore e mezza si è guadagnato il terzo turno. Risultato che in un Masters 1000 gli mancava dagli Internazionali d’Italia del 2015. Il fatto che sia tornato a vincere un match importante proprio contro Tsonga, lo stesso contro il quale tre anni fa a Monte Carlo inaugurò il lungo periodo di crisi che gli ha fatto perdere (definitivamente?) il treno verso i top-10, suggerirebbe qualche discorso su una possibile ripartenza, ma è presto per dirlo. Meglio guardare alle cose concrete, come il match in arrivo contro il vincitore di Cuevas-Klizan. Una bella chance per conquistare un posto agli ottavi, specialmente ora che Fabio ha avuto la conferma che cercava. “La partita con Tsonga saprà dirmi a che livello sono”, aveva spiegato alla vigilia. La risposta non può che dargli fiducia.
MASTERS 1000 INDIAN WELLS – Secondo turno
Fabio Fognini (ITA) b. Jo-Wilfried Tsonga (FRA) 7-6 3-6 6-4
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