Aiutato dalla superficie, l’austriaco lascia le briciole a Mischa Zverev, bissando gli ottavi di finale di dodici mesi fa a Indian Wells. A livello Masters 1000 è arrivato tre volte ai quarti di finale, ma mai oltre. La superficie più indicata per farcela sembra la terra battuta, ma in California avrà le sue chance.Eh no, Indian Wells non è Melbourne. Il Plexipave della California non è il Plexicushion (di quest’anno) di Melbourne, e allora i giocatori come Mischa Zverev diventano molto molto meno pericolosi. Il cemento ruvido rallenta i colpi, restituisce rimbalzi piuttosto alti, e per chi si butta a rete un punto sì e l’altro pure diventa difficile puntare all’impresa. Pospisil ce l’ha fatta contro Murray, curiosamente – ma non è un caso – lo stesso che all’ultimo Australian Open andò nel pallone contro i ripetuti attacchi del tedesco, ma fra il serve&volley del canadese e quello del mancino di origini russe c’è differenza, ben riassunta dal 6-1 6-4 con cui Dominic Thiem gli ha chiuso le porte degli ottavi di finale del BNP Paribas Open. Su una superficie così, chi gioca da fondo e adora colpire la palla sopra le anche, si trova a meraviglia, mentre chi attacca fra il triplo della fatica. Torna in mente una frase di Taylor Dent, alla vigilia della sfida contro Robin Soderling al Roland Garros del 2010. Lo statunitense, uno degli ultimi assidui praticanti del serve&volley (che si è ritirato proprio quell’anno), disse che in una giornata di sole e caldo avrebbe potuto avere qualche chance, altrimenti il suo torneo sarebbe terminato al secondo turno. Qualche ora prima piovve, la terra parigina diventò pesante e l’americano raccolse appena due game in tre set, privato della pericolosità del suo servizio e bucato in ogni angolo dalle bordate dello svedese. Thiem non ha il fisico di Soderling, ma la sua palla (di diritto come di rovescio) è una delle più rapide del Tour: ecco perché gli attacchi e le palle senza peso di Zverev gli hanno fatto il solletico, fino a un successo addirittura più facile delle previsioni."CONTRO DI LUI SERVE UN TENNIS DIVERSO"
Al 23enne di Wiener Neustadt sono bastati solo 57 minuti: ha potuto giocare col piede sull’acceleratore dal primo all’ultimo punto, cedendo la misera di otto punti (e nessuna palla-break) in nove turni di battuta e obbligando Zverev a raccogliere un misero 33 su 61: pochissimo per uno con le sue caratteristiche. L’allievo di Gunter Bresnik ha dominato il primo set in scioltezza, e con un break sul 3-3 del secondo ha solcato la distanza decisiva. Poteva chiudere in risposta sul 5-3, invece Zverev gli ha annullato la bellezza di cinque match-point, ma non è cambiato nulla: nel game seguente ha chiuso a zero e si è conquistato di nuovo gli ottavi di finale, come già nella passata stagione. “Sono partito alla grande – ha raccontato l’austriaco dopo il successo – e in generale credo di aver sempre risposto molto bene, probabilmente anche di più di quanto mi aspettassi. È stata veramente una grande prestazione, dal primo all’ultimo punto. Affrontare giocatori come lui è diverso rispetto ai match ai quali siamo abituati. È necessario avere una buona posizione in campo e un buon livello medio: è ciò che sono riuscito a fare oggi”. Fosse capitato nel primo quarto del tabellone, dopo l’eliminazione di Andy Murray il numero 9 del mondo sarebbe automaticamente il favorito per il passaggio in semifinale, invece è finito nel secondo e dovrà faticare già dal prossimo turno, contro il vincitore di Monfils-Isner, e poi eventualmente contro Stan Wawrinka (o Tomas Berdych) per conquistare la semifinale. Sarà tutt’altro che semplice, ma la superficie continuerà a dargli una mano. E se il livello resta quello odierno la prima semifinale in un Masters 1000 non è un miraggio. Nell’attesa, portare da tre a quattro la collezione di quarti sarebbe già una grande notizia.
MASTERS 1000 INDIAN WELLS – Terzo turno
Dominic Thiem (AUT) b. Mischa Zverev (GER) 6-1 6-4
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