I due match consecutivi portati a casa al tie-break del terzo set hanno aiutato Stan Wawrinka a trovare il suo miglior tennis: nella semifinale di Indian Wells lascia appena cinque giochi alla sorpresa del torneo Pablo Carreno Busta, e conquista la sua quarta finale in un Masters 1000, la prima sul cemento. Ne ha vinta una sola. Contro? Roger Federer…Il sogno di Pablo Carreno Busta è durato abbastanza. E il risveglio è stato brusco, frenetico come il 6-3 6-2 con cui Stan Wawrinka gli ha chiuso in faccia le porte del BNP Paribas Open di Indian Wells, lasciandolo con quel pizzico di amaro in bocca tipico di chi sa di aver fatto tanto, ma sperava di andarsene in maniera migliore. Invece la sua prima semifinale in carriera in un Masters 1000 è durata appena 64 minuti, senza l’ombra di una palla-break conquistata e contro un avversario che ha fatto pesare ogni grammo della differenza di categoria. Magari non sempre ha avuto lui il comando delle operazioni, ma quando ha deciso che era il momento di accelerare ha lasciato sul posto il 25enne di Gijon, incapace di reggere le sportellate di “Stanimal”. Le due vittorie sofferte di Wawrinka contro Yoshihito Nishioka e Dominic Thiem (entrambe al tie-break del terzo set) davano fiducia alla spagnolo, anche lui reduce da un 7-6 al terzo, con Pablo Cuevas. Sperava che Wawrinka potesse andare in apnea anche contro di lui, invece le due battaglie hanno sortito esattamente l’effetto opposto, aiutando lo svizzero a trovare la condizione migliore. “Quelle due sfide – ha detto il vincitore – mi sono servite molto, specialmente quella con Thiem. È stato un incontro di altra qualità, e vincere certe partite aiuta tantissimo. So che quando inizio a vincere incontri in un torneo, oltre ai successi arriva anche la fiducia. Inizio a sentire meglio la palla e il mio tennis va in crescendo. Solitamente fra semifinale e finale riesco sempre a giocare molto bene. Questo non significa che vinco sempre, ma so che quando i tornei entrano nelle fasi calde il mio tennis sale di livello”.SFIDA FEDERER, BATTUTO 3 VOLTE SU 22
Quella di Wawrinka è la sintesi perfetta del suo incontro odierno: ha giocato a un livello insostenibile per Carreno Busta, risolvendo entrambi i set senza la minima difficoltà. Nel primo ha fatto le prove generali di break nel sesto game e ha allungato nell’ottavo, mentre nel secondo ha rotto l’equilibrio in un terzo game da venti punti (e quattro palle-break mancate) e poi è andato via liscio come l’olio, trovando un secondo break sul 4-2 e chiudendo con un parziale di sette punti consecutivi. “Ho cercato di variare il mio tennis, alternando spin e velocità. Non è sempre facile, ma ha funzionato e per lui è stato difficile trovare una soluzione. Sono molto felice del tennis che ho espresso oggi, e di aver raggiunto la finale in un torneo importante come Indian Wells, uno dei migliori Masters 1000”. Sarà la sua quarta in carriera ma prima sul cemento, dopo l’en-plein sulla terra battuta: Roma 2009, Madrid 2013 e Monte-Carlo 2014. Ha vinto solo l’ultima, curiosamente contro… Roger Federer, l’uomo che indirettamente ha condizionato la sua carriera, l’amico, connazionale, compagno di titolo in Davis e Oro Olimpico, ma soprattutto proprio il giocatore che domani troverà dall’altra parte della rete. Quella della finale del 2014 è stata una delle sue sole tre vittorie in 22 precedenti, ma la distanza di un tempo non c’è più. Questo Federer fa paura, e annusa un’accoppiata Australian Open-Indian Wells che in tutta la carriera gli è riuscita solamente una volta, nel 2004, stagione che l’ha visto conquistare per la prima volta la leadership della classifica mondiale. Tredici anni dopo eccolo ancora in pista, con un tennis più divertente che mai, pronto a preparare un’altra festa dopo la sbornia di Melbourne. Wawrinka avrà il coraggio di provare a rovinargliela?
MASTERS 1000 INDIAN WELLS – Semifinale
Stan Wawrinka (SUI) b. Pablo Carreno Busta (ESP) 6-3 6-2
Circa l'autore
Post correlati
Grazie Rafa, modello di talento e intelligenza
Un campione unico, buono, intelligente, amato da tutti, fan e avversari, anche il suo più grande foto Ray Giubilo...