Lo slovacco batte Nicolas Mahut e si porta in finale di un Atp 500 per la prima volta in carriera. Partita emozionante dove è stato decisivo il secondo set. Da Rotterdam, FABRIZIO SALVI

Da Rotterdam, Fabrizio Salvi – Foto Getty Images

 

E’ sabato ed è giorno di semifinali. Tutti e quattro i giocatori arrivati fino a qui stanno cercando di raggiungere il loro titolo di questo 2016. Nella prima delle due semifinali si sono sfidati sull’indoor verde della Rotterdam Ahoy, Nicolas Mahut e Martin Klizan. Il francese, primo ad andare così avanti nel torneo partendo dalle semifinali dopo Nicolas Escude, parliamo di quindici anni fa, si è trovato di fronte il ventiseienne di Bratislava, Martin Klizan. Lo slovacco dal mancino esplosivo, si trova in semifinale dopo aver salvato ben cinque match point nella partita precedente giocata contro Roberto Bautista Agut ma lui, come ha candidamente ammesso ieri in conferenza stampa, ne ricorda solamente due.

 

Il primo set si contraddistingue per due cose: la prima è la spiccata propensione offensiva di Mahut, il quale appena può prende iniziativa e sale a rete. L’altra sono i servizi, assolutamente decisivi anche quando non sono Ace. Nicolas, con la sua scaltrezza, riesce ad anestetizzare il mancino diabolico di Klizan per tutto il set, portandosi fino al decisivo tie-break chiuso da uno sciagurato doppio fallo dello slovacco. Il secondo set è il classico spartiacque per tutti e due. Da un lato, Klizan ha l’ultima possibilità per rientrare nel match, invece Mahut, considerati i 34 anni e la partita di doppio che deve giocare di seguito a questa, ha la più ferma volontà di chiudere il discorso velocemente, affaticandosi il meno possibile. Il suo avversario, letteralmente devastante ieri, sembra non trovare ne ritmo ne soluzioni e Mahut, invece, ne ha eccome, portandosi al comando per 5 a 3, con la finale ad un passo. La chiave è stata la grande varietà di gioco del francese, che ha servito in maniera efficace, alternando palle corte e slice profondissimi, a risposte che hanno messo Klizan nella peggiore delle condizioni per utilizzare il suo diritto. Quest'ultimo però sembra on fire, per usare un’espressione di Federer che descriveva Wawrinka nella finale dello scorso Roland Garros, tant’è che riesce a salvare un altro match point in un game tiratissimo e sull’orlo del baratro. Sul 5 a 3 per Mahut, infatti, lo slovacco le combina di tutti i colori, con due doppi falli su due seconde tirate come fossero prime, a 200 km all’ora e con un pesante match point da annullare. Riesce comunque a togliersi dalle nebbie e tra capriole per la gioia, esultanze con il pubblico e lanci di racchetta, l’esuberanza del ragazzo viene fuori, ed è un comportamento del quale Mahut sembra essersi risentito a tal punto da far chiamare il supervisor a fine set. Fatto sta che nel game successivo Martin strappa il servizio allo sfidante e arriva al tie-break decisivo col vantaggio psicologico e con Mahut dolorante a una caviglia. Che ci sia qualcosa di speciale a supportare lo slovacco si vede proprio qui, quando riesce ad annullare altri due match point, otto in totale tra ieri e oggi e ad aggiudicarsi il set. Il terzo parziale è pura accademia, poiché Mahut sembra a corto di benzina e Klizan invece ne ha ancora molta, benché costretto alle maratone anche nei precedenti match. Il 6 a 2 finale è un punteggio severo per il buon livello di gioco espresso dal francese nei primi due set. Martin Klizan raggiunge così la sua prima finale in un Atp 500 e, come ha scherzato successivamente in conferenza stampa, ha lasciato spazio per un nuovo tatuaggio, in attesa dell’ispirazione per disegnarsi qualcosa di speciale. Magari domani la troverà. 

 

Klizan – Mahut 6-7(3) 7-6(7) 6-2