L’intervista alla neo campionessa di Wimbledon, alla sua prima vittoria in un torneo dello Slam…

Traduzione di Monica Zanelli – Foto Ray Giubilo

– Aver già giocato qui sei anni fa ti ha aiutato?

"Penso che mi abbia aiutato esserci già passata, ma oggi ho giocato il mio miglior match del torneo. Ho fatto tutto bene, dai movimenti alle risposte. Ho giocato una grande partita".

– Sei stata sorpresa di come Sabine ha gestito la partita?

"Onestamente non ho pensato molto a cosa stava facendo Sabine. Ho cercato di focalizzarmi sul mio gioco e di rimanere calma, anche quando ero in testa 5-1 nel secondo set e sul 15-40 non sono riuscita a concludere. Poi Sabine ha iniziato a giocare molto bene ed è risalita a 5-4. E finire con un ace e vincere Wimbledon…non riesco a descrivere quella sensazione, non riesco a credere di aver vinto. Devo vedere le foto e rivedere la partita in DVD per iniziare a realizzare cos'è successo".

– Come pensi cambierà la tua vita?

"Non cambierò come persona, rimarrò sempre la stessa: umile, alla mano e con i piedi per terra. È stato fantastico sentire le parole “campionessa di Wimbledon”, è sempre stato il mio sogno e l’ho desiderato tanto. Il mio obiettivo è sempre stato quello di vincere un torneo del Grand Slam. Ho continuato a sognare e a lavorare duramente e ce l’ho fatta”.

– Quando rispondevi ad appena due metri dal rettangolo del servizio, pensavamo che tu fossi matta perché nessuno lo faceva, cercando di anticipare sempre. Quante volte hai pensato che la tua tattica e la tua strategia potessero sembrare strane?

“Essere differente è sempre stato parte della mia personalità. Penso che sia noioso essere tutti uguali e mi piace il fatto di fare qualcosa che nessun altro fa. Amo questo aspetto del mio gioco e penso che se il pubblico guarda dieci partite alla fine ricorderà quella ragazza che ha giocato in modo diverso”.

– Quanta influenza ha avuto tuo padre dentro e fuori dal campo? Cosa ha significato per te abbracciarlo dopo la vittoria?

“È stata una sensazione straordinaria. Voglio dire, non riesco ancora a realizzare di aver vinto Wimbledon. Inizi a giocare a cinque o sei anni e quando diventi professionista il tuo sogno è vincere un torneo dello Slam, e ci pensi ogni giorno. Quando raggiungi l’obiettivo ottieni ciò che hai sognato per anni, dopo sofferenze e sacrifici, e ho voluto condividere questo momento con mio padre che mi ha sostenuto così tanto”.

– Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro?

“Farò del mio meglio per vincere ancora. Ora voglio godermi questa vittoria. Non ho ancora realizzato di essere davvero la vincitrice di Wimbledon 2013 e mi ci vorranno alcuni giorni per metabolizzare, ma poi mi concentrerò sugli US Open”.