Vittoria numero 100 per Marin Cilic in un torneo del Grande Slam. Supera un tenace Pablo Carreno Busta in quattro set e acciuffa un posto nei quarti, dove potrebbe affrontare Rafa Nadal. Ci ha perso cinque volte su sei, ma è sempre più vicino al suo limite. È giunto il momento di mostrarlo.

Si può diventare un giocatore nuovo a quasi 30 anni? Sembra di sì, a giudicare i progressi di Marin Cilic. Qualche mese fa, il croato di Medjugorie ha colto il suo best ranking (n.4 ATP), trovando una continuità che ha legittimato il successo allo Us Open 2014. Sembrava un trionfo estemporaneo, caduto dal cielo. Invece Marin ha dimostrato il suo valore un po' dappertutto. Quarti a Parigi (non era mai andato così avanti sulla terra), bella finale a Wimbledon (un problema al piede gli ha impedito di giocarsela al top) e adesso un bel quarto all'Australian Open, da giocarsi (forse) contro Rafael Nadal. Sarà il primo big sulla strada di Rafa e può pensare di farcela. Deve pensarlo, a maggior ragione dopo aver domato un avversario ostico come Pablo Carreno Busta. Nel catino della Margaret Court Arena, Cilic si è concesso qualche alto e basso, ma ha toccato picchi di rendimento molto elevati. Il punteggio dice 6-7 6-3 7-6 7-6, ma avrebbe potuto chiudere in tre set se non fosse stato vittima di un passaggio a vuoto nel primo. Dal 2-2 era scattato sul 5-2, ma un clamoroso errore sul 5-3 e 15-30 (un dritto da sopra la rete a campo aperto, sparato in corridoio) ha dato a Carreno Busta il combustibile necessario per rimettersi in carreggiata e portargli via il primo set. Poteva demoralizzarsi, invece ha continuato ad affidarsi alle sue armi: servizio e dritto. Il primo, sempre più incisivo, è un'eredità del periodo con Goran Ivanisevic. Il secondo è un gran colpo, forse sottovalutato. Osservatelo con attenzione: pochi giocatori sanno mascherare fino all'ultimo la direzione del colpo. Marin lo fa alla perfezione e raccoglie un buon numero di colpi vincenti. Se poi aggiungiamo una rapidità sorprendente per un omone di 198 centimetri, e una qualità sorprendente nel gioco di volo, si spiega un rendimento tutto nuovo.

ADESSO SFIDA RAFA NADAL
“Negli ultimi 12 mesi sono cresciuto molto. Adesso mi conosco meglio, alcuni aspetti del mio tennis sono migliorati e mi trovo sulla buona strada per raggiungere il mio limite”. Lo diceva tre mesi fa, mentre si trovava a Basilea. Può ripeterlo oggi, forte di un atteggiamento sul campo ben più deciso, grintoso. Ha lavorato duro per migliorare la sua presenza agonistica, il linguaggio del corpo, i messaggi inviati all'avversario. I risultati si vedono. Come nel terzo set, quando Carreno è stato per due volte avanti di un break, la seconda addirittura sul 6-5. Lo spagnolo si è trovato a due punti dal parziale, ma Marin non ha mai abbassato il ritmo. Non era semplice, contro un avversario che rimanda tutto di là, forte di una preparazione atletica invidiabile. Lo ha anche spinto a qualche errore di troppo. Cilic era preparato, non si è fatto impressionare e ha dominato il tie-break del terzo. A chiudere, non si è lasciato andare in un quarto set in cui l'intensità è diminuita da parte di entrambi. Per tre set, in effetti, avevano giocato a tutta birra. Nel momento del bisogno, tuttavia, i punti sono arrivati e si è aggiudicato anche il terzo tie-break. Legittimata, dunque, la testa di serie numero 6. Se il suo avversario sarà Nadal, avrà bisogno di un exploit. Ci ha giocato sei volte, con cinque sconfitte: dopo il successo a Pechino 2009, ha perso 11 set su 12. Tra questi, un netto 6-2 6-4 6-3 negli ottavi dell'Australian Open 2011 (contro Schwartzman è 1-1, con la recente sconfitta allo Us Open). Ma oggi è un giocatore nuovo, consapevole dei propri mezzi e con armi nuove. Qualche mese fa, a Shanghai, lo ha saputo mettere in difficoltà. Adesso è chiamato a fare un passo in più. Ha le qualità, ma dovrà mostrarle al momento giusto.

AUSTRALIAN OPEN UOMINI – Ottavi di Finale
Marin Cilic (CRO) b. Pablo Carreno Busta (SPA) 6-7 6-3 7-6 7-6