Mariano Navone è arrivato un po’ a sorpresa in finale all’ATP 500 di Rio de Janeiro, persa contro Sebastian Baez. Ha vissuto una settimana da protagonista, ma sono diverse le cose che ancora non si conoscono di lui e l’ATP ha provato a fare luce

Mariano Navone è stato sicuramente uno dei protagonisti della settimana che si è appena conclusa, partito dalle qualificazioni e giunto fino alla finale dell’ATP 500 di Rio de Janeiro persa contro Sebastian Baez. Nel torneo brasiliano ha ottenuto le prime vittorie nel circuito maggiore – era 0/2 nei match disputati a Cordoba e Buenos Aires in stagione – e tramite il sito dell’ATP sono emerse alcune curiosità sul tennista argentino entrato per la prima volta tra i primi 100 giocatori del mondo.

Navone è diventato l’undicesimo giocatore a partire dalle qualificazioni e raggiungere la finale di un ‘500’ dal 2009, nel suo percorso ha superato in serie Federico Coria, Yannick Hanfmann, Joao Fonseca e il campione uscente Cameron Norrie. Guardando alla sua famiglia era quasi scontato che il suo futuro fosse su un campo da tennis, considerato che sia i genitori che la sorella hanno praticato questo sport. Ha iniziato all’età di 3 anni – racconta l’argentino sul sito dell’ATP – e all’inizio giocava per lo più con amici e familiari. Dall’età di sette anni circa ha iniziato a dedicare al tennis cinque ma anche sei ore in tutto il weekend.

Parla anche di quelli che sono stati i suoi idoli fin da bambino, primo su tutti Novak Djokovic ma anche David Nalbandian. “Penso che Djokovic sia il migliore giocatore visto sul campo, quando l’ho visto vincere il primo Grande Slam nel 2008 ho pensato che fosse davvero speciale. Nalbandian è davvero speciale, un buonissimo giocatore e una brava persona”.

Infine una spiegazione su quello che è il soprannome con cui tutti quanti, soprattutto in Argentina, lo conosco. Si tratta de “La Navoneta”, l’origine è il soprannome dell’allenatore della nazionale di calcio argentina Lionel Scaloni il cui soprannome è “La Scaloneta”. “La Navoneta è uguale, ma con meno gente perchè sono molto meno famoso. Le persone mi rappresentano con questo nome perchè ho carisma. La gente non dice “Mariano”, dice “La Navoneta“.