In Russia per un paio di eventi legati alla sua linea dolciaria Sugarpova, Maria Sharapova ha parlato del periodo difficile per i problemi al polso, ma anche di tutte le esperienze fatte in un anno senza tennis. Dal capodanno alle Hawaii agli studi ad Harvard. E il tempo dedicato a scrivere un’autobiografia in arrivo a settembre.
La nota squalifica per l’assunzione di Meldonium ha costretto una brusca frenata la carriera della Sharapova giocatrice, ma ha aiutato la Sharapova imprenditrice, ormai presente in buona parte del mondo con la sua linea dolciaria “Sugarpova”. Fra martedì e mercoledì la russa era a Mosca, per l’espansione della linea all’intero di in un centro commerciale, e il lancio della stessa in un altro, e davanti ai giornalisti le è toccato rispondere anche a qualche domanda di argomento tennistico, specialmente ora che ha confermato la data del suo rientro in campo, mercoledì 26 aprile al WTA Premier di Stoccarda. La frase da titolo è stata quella riguardante gli spettri del ritiro, per il problema al polso che le è costato alcuni forfait fra la fine del 2015 e l’inizio del 2016, prima dello stop dovuto alla sospensione per doping. “Pur consultando di continuo i dottori – ha detto l’ex numero 1 del mondo – continuavo a sentire dolore e non poter giocare. Sono arrivata a chiedermi per quanto tempo avrei potuto sopportare questa situazione”. La lunga distanza dai campi l’ha aiutata a risolvere il problema, e potrebbe restituire una giocatrice un po’ arrugginita ma freschissima, subito in grado di riprendersi il suo ruolo in un circuito WTA che – Williams a parte – sta cercando le stelle degli anni a venire. Lei non è più giovanissima, ad aprile compirà 30 anni, ma per almeno altre 3-4 stagioni la vedremo ancora.
“Masha” ha spiegato di aver fatto fatica ad accettare soprattutto l’assenza forzata alle Olimpiadi, anche se non ha fissato in Tokio 2020 il prossimo obiettivo (“troppo lontano, al momento non arrivo così avanti”). Sempre a Mosca, la cinque volte campionessa Slam ha partecipato anche a un talk-show televisivo in cui ha svelato qualche dettaglio del lungo periodo lontano dai campi, lasciando intendere di non essersi affatto annoiata e aver dedicato tempo alla stesura di un’autobiografia, che uscirà il prossimo settembre in lingua inglese, per poi venire tradotta in russo. “Un tempo non potevo immaginare come avrei riempito un periodo così lungo. Invece ho avuto un anno intero per leggere, pensare, e fare delle vacanze. Come quest’estate in Croazia, o alle Hawaii per Capodanno”. In più, la russa ha anche frequentato dei corsi alla Business School di Harvard, per espandere il suo bagaglio di conoscenze dal punto di vista imprenditoriale, e ovviamente si è allenata per farsi trovare pronta al rientro. L’ha fatto con costanza sul campo da tennis, documentando spesso il tutto sui social network, ma per tenersi in forma ha scelto anche la boxe. “Mentre mi allenavo potevo immaginare chi avrei voluto colpire: meraviglioso”. Dopo il torneo di Stoccarda, la Sharapova dovrebbe partecipare agli Internazionali d’Italia, secondo quanto riportato nelle scorse settimane dal sito della Federtennis. Avrà bisogno di una wild card, ma non sembra un problema.