102 minuti combattuti tra acqua, sole e vento. Con un sofferto 7-6 6-4 la Martinez Sanchez supera la Safarova. E’ la prima semifinalista…

dalla nostra inviata a Roma Roberta Lamagni – foto Ray Giubilo

 

Suo padre per professione lavora il legno. Sua madre è manager d’azienda. Facile intuire che Maria Jose, ragazzona gentile e aggraziata, per sua fortuna deve aver ereditato quel vellutato tocco di palla da doti paterne.

 

Nell’incontro di apertura di programma di questo giovedì di ottavi di finale, la Martinez Sanchez, mattatrice di Francesca Schiavone solo due giorni fa, affrontava Lucie Safarova, esecutrice di Flavia Pennetta lo stesso martedì. Chi aveva pronosticato e sperato in uno scontro tutto azzurro tra le nostre migliori rappresentanti, si è così trovato a godere di un match comunque divertente, ma inevitabilmente svuotato di quel pathos che solo l’amor patrio può trasmettere.

 

Una proiezione delle nostre in campo, forse con un eccesso di fantasia, avremmo potuto immaginarla. Da un lato Martinez-Schiavone, estrosa, imprevedibile, giocatrice completa, più tignosa e disposta alla lotta di quanto la delicatezza di mano indurrebbe a credere. Il carattere a Maria Jose di certo non manca. A chi avesse dubbi basti ricordare l’episodio dello scorso Roland Garros quando, colpita violentemente a una mano da una pallata di Serenona – poi rocambolata oltre la rete – la dolce e innocente Maria si “dimenticò” di correggere la segnalazione del giudice di sedia, che non accortosi dell’accaduto aveva assegnato il punto alla spagnola…

 

Ma queste sono altre storie. Oltre la rete oggi la bombardiera Safarova-Pennetta, ottima colpitrice, più a suo agio nel gioco di spinta che in quello di fantasia. Buona mobilità, discreto servizio.

Chissà se la Schiavo sarebbe riuscita a scamparla…

 

Di fatto, affrontatesi a viso aperto, Maria e Lucie hanno dato vita a una performance emozionante, sfortunatamente rovinata dall’irascibilità del cielo, carico di nuvoloni che a proprio piacimento riversavano acqua nel catino del centrale, costringendo le giocatrici a un’unica interruzione sul 2 a 1 del primo tie-break, ma un faticoso e inutile dispendio di energie durante tutto il match.

 

Una prima frazione decisa ai sette punti, come si è detto, dopo che la ragazza di Barcellona aveva già sprecato tre palle del set sul 5 a 4.

Nel secondo un avvio risoluto da parte di Maria, volata sul 4 a 1 in soli 19 minuti. Forse una reazione di orgoglio e la Safarova ritorna sotto fino al 4-4, ma con scarso successo. Il tennis è così, si muove di frequente sul tiraemmolla nervoso dei propri attori.

L’esito finale si pronuncia 7-6 6-4, Maria Jose Martinez Sanchez prima semifinalista di Roma 2010.

 

Sulla sua strada la bella Ivanovic…

 


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