In un post su Instagram, poi cancellato, Mari Osaka si definisce figlia del diavolo e scaglia contro il padre scioccanti accuse
Un altro macigno sul percorso “riabilitativo” di Naomi Osaka. Un’accusa che indubbiamente avrà delle ripercussioni sull’ex numero uno del mondo, nonostante Naomi non venga in alcun modo nominata. Sulla rampa di lancio di un nuovo inizio, di nuovo in campo dopo 15 mesi e ritrovata la serenità anche per merito della piccola Shai, il nome della Osaka torna alla ribalta delle cronache per una scioccante storia denunciata dalla sorella Mari, di un anno più anziana di Naomi, ex tennista professionista, con una carriera interrotta nel 2021 e un best ranking in singolare al numero 280 Wta.
Con un post sul suo profilo Instagram, poi cancellato – ma tempestivamente salvato dal quotidiano spagnolo Marca – Mari dichiara di “essere figlia del diavolo”, denunciando il padre Leonard Francois di aver abusato di sua madre e di lei sin da quando era ragazzina.
“Voglio che tu sappia quanto sono delusa e disgustata da te come padre e come essere umano in generale”, ha scritto . “Hai fallito in ogni modo possibile. Hai abusato di me fin da quando ero piccola e continui a tormentare mia madre. Continui ad abusare emotivamente di lei e a violare la nostra casa quando ne hai una tua. Lo rendo pubblico perché sei un codardo che si nasconde dietro la sua capacità fisica di picchiarmi e il nostro rifiuto di chiamare la polizia”.
“Questo è quanto. Ho davvero chiuso con te e la prossima volta che ti vedrò in faccia chiamerò la polizia. Considerala una minaccia. Per il modo in cui hai ferito me e la nostra famiglia, onestamente non me ne pentirei se ti uccidessero, quindi torna a casa e minaccia di picchiarmi di nuovo. Mi ribellerò e combatterò per entrambe. Ti ucciderò, a meno che tu non mi uccida prima portandoti dietro una pistola da codardo quale sei. Quindi vai avanti, vediamo che tipo di uomo sei veramente, anche se so già dalla nascita che sono la figlia del diavolo. Che Dio mi aiuti quando tornerà”.
Una situazione familiare che è forse alla base delle fragilità di Naomi, prima tennista a denunciare, ormai quasi due anni fa, lo stress mentale a cui la carriera la stava sottoponendo.
Riuscirà la Osaka, protagonista agli Australian Open lunedì 15 gennaio, a concentrarsi sulla competizione e a non lasciarsi condizionare dal livore della sorella?