Pubblicati i primi Atti Ufficiali FIT del 2014: 78 pagine con tante spiegazioni importanti (Serie A1, vivai, ricorsi) e il ritorno dei provvedimenti disciplinari dopo quasi due anni. 
Una parte del lungo schema che spiega l'iter procedurale dei reclami

Di Riccardo Bisti – 4 marzo 2014

 
Gli Atti Ufficiali della Federtennis meritano sempre attenzione. Sono i documenti che stabiliscono il presente e il futuro del tennis nazionale, nonchè l’orientamento del Consiglio Federale. Sono regolarmente pubblicati sul sito federale e vengono spesso ignorati dalla stampa, secondo noi a torto. Gli atti ufficiali di gennaio-febbraio 2014, pubblicati qualche giorno fa, provano a fare luce su uno degli argomenti che in autunno hanno monopolizzato l’attenzione: il “ricorso facile” di alcuni club su questioni regolamentari nel Campionato di Serie A1. Senza tornare nel merito, su alcuni campi successe un po’ di tutto, in particolare a Tarcento, Bassano del Grappa e Forte dei Marmi. Gli argomenti più “caldi” furono l’intensità degli impianti di illuminazione (il rispetto dei 400 lux regolamentari) e le dimensioni di alcuni impianti. Se la prima vicenda fu decisiva per un girone, regalando il primo posto al Tennis Club Crema, sull’altra non ci furono sostanziali modifiche al risultato sportivo. L’argomento è compreso nelle “Regole di Tennis" stabilite dall’ITF, peraltro in una semplice appendice. Non è una regola, ma una “linea guida”. Per le competizioni nazionali, lo spazio attorno al campo deve essere di 5,48 metri dall’estremità di fondo e 3,05 da quella laterale. Ma non si spiega se la misurazione parte dalla linea del singolare o da quella del doppio. Sull’argomento si scatenò un dibattito infinito, cui nemmeno alcuni supervisor ATP furono in grado di dare una risposta univoca. Anche nel 2014 dovremo rifarci a un regolamento che si presta a interpretazioni, poichè le nuove indicazioni ITF (che tengono conto dei supporti tecnologici ai giocatori (Google Glasses, racchette intelligenti), non hanno toccato questo argomento. La speranza è che tutti i club, nei limiti del possibile, si adeguino e cerchino di evitare situazioni al limite del regolamento.
 
Al contrario, la pagina 69 (di un malloppo di 78!) è interamente dedicata alla procedura per i reclami. Osservandola, c’è da spaventarsi. Alla prima occhiata sembra l’albero genealogico di una famiglia reale. Tuttavia cerca di contemplare tutte le situazioni possibili, in particolare sull’irricevibilità o meno dei ricorsi. I ricorsi hanno tre tempistiche: deve essere immediato nel caso si tratti di una questione relativa alla Regole del Tennis (peraltro è verbale e non prevede il pagamento di una cauzione), mentre va presentato al Giudice Arbitro entro 30 minuti dal momento del fatto in oggetto, oppure non oltre 30 minuti il termine dell’incontro se non si riferisce a un fatto “temporalmente definibile”. In quel caso, deve essere scritto e accompagnato dalla tassa. Se invece il ricorso viene presentato al Commissario di Gara, deve pervenire entro le 14 del giorno successivo, anche in questo caso scritto e accompagnato dalla tassa-reclamo con vaglia telegrafico. Leggendo le linee guida, tornano in mente i fatti di Forte dei Marmi dello scorso 17 novembre, quando il Park Genova effettuò il ricorso per le dimensioni del campo e il G.A. Mario Malizia restituì la tassa e invitò a fare ricorso presso il Commissario di Gara. Un iter non previsto dai regolamenti: se il G.A. giudica irricevibile il ricorso, l’iter finisce lì. Non sappiamo se abbia sbagliato o meno, se quel ricorso fosse irricevibile o no, di certo la situazione gli sfuggì un po’ di mano. L’augurio di tutti, in vista di un Campionato 2014 che si preannuncia strepitoso per qualità ed emozioni, è che queste vicende non si presentino più. E’ apprezzabile che la FIT abbia chiarito gli aspetti procedurali, ma c'è da augurarsi che entri nel merito degli aspetti tecnico-regolamentari, in modo che ogni club abbia molto chiaro cosa si può e cosa non si può fare, e sappia a quali sanzioni si va incontro.
 
Messe nero su bianco anche le nuove regole della Serie A1, con il chiarimento di alcuni punti che non erano ancora ben definiti. Cerchiamo di spiegarli: intanto, non scatta più la sconfitta a tavolino se una squadra non si presenta con il numero regolare di giocatori. Basta che ne siano presenti un numero sufficiente per disputare il numero di incontri necessario per vincere la partita. In altre parole, se prima ne erano richiesti quattro (tre per le donne), adesso ne basteranno tre (due per le donne). Ancora più interessante la questione dei “vivaio” e degli “8+”. Detto della decisione di aumentare da 4 a 6 il numero di giocatori "extra", nella singola partita dovranno essere per forza schierati due giocatori con determinate caratteristiche. Ecco le tre opzioni.
 
1) Due giocatori del vivaio (e quindi tesserati per almeno due anni dal club di appartenenza in categorie giovanili diverse dagli Under 18), che siano nati dal 1 gennaio 1984 in poi.
2) Uno dei due può essere sostituito da un elemento del vivaio che sia nato anche prima del 1 gennaio 1984, oppure da
3) Un giocatore “8+”, ovvero tesserato per il club di appartenenza almeno dal 2006 (compreso).
 
E’ dunque chiarita la priorità ai “vivaio” più giovani, mentre le prime indiscrezioni sui nuovi regolamenti non erano così precise, ed anzi sembrava che avessero la priorità i giocatori over 30. Il numero di vittorie degli under 30, tra l’altro, sarà anche un criterio per dirimere eventuali parità al termine dei gironi. Confermata la possibilità, per le sole squadre di Serie A1, di inserire in squadra giocatori già schierati nelle serie inferiori. Lo scorso anno ci fu il caso di Gianluca Mager, imbattuto in A2 con il Park Genova e poi importante anche in A1. Genova sembra essere la città più coinvolta nella nuova Serie A1: di sicuro lo sarà sul piano numerico, con due squadre in A1 maschile (Park e Tennis Club) e una nel femminile (Tennis Club). Genova è anche tra le città candidate per ospitare le attese finali del 5-6-7 dicembre, cui la FIT sembra intenzionata a dare ancora più importanza. Sono candidate anche altre città (si parla di Livorno e Pordenone), con le candidature che devono pervenire in federazione entro il 20 marzo. Sembra chiaro che un’eventuale finale al 105 Stadium di Genova sarebbe un grande happening, un deciso passo avanti rispetto alle quattro edizioni a Rovereto.
 
A margine, gli Atti Ufficiali hanno informato sulla composizione degli Organi di Giustizia per il resto del quadriennio olimpico. Un articolo dello Statuto FIT (come peraltro accade nelle altre federazioni) conferisce al Consiglio Federale la possibilità di nominare tutti i componenti. Fino al 31 dicembre 2016, opereranno in 48: 24 per la Procura Federale (sempre guidata dal vicentino Maurizio Ravaglia), 17 per la Corte Federale e 7 per la Corte d’Appello Federale. A proposito di Organi di Giustizia, gli Atti di dicembre 2013 hanno ripreso a pubblicare le decisioni della Corte Federale e del Giudice Sportivo (sia quello nazionale che quelli regionali). Per quasi due anni (da febbraio 2012 a novembre 2013), gli Atti Ufficiali non hanno pubblicato i provvedimenti disciplinari. La penultima circolare li ha riproposti. Pare che questa decisione sia giunta a seguito di diverse pressioni. E’ senz’altro una buona cosa, così come sarebbe auspicabile ridare vita alla sezione “Circolari e Provvedimenti” nell'area del sito FIT dedicata alla Giustizia Sportiva, che non viene più aggiornata dal luglio 2010. La speranza è che la ripubblicazione dei provvedimenti negli Atti Ufficiali sia il primo passo in questa direzione, una delle ultime mosse da intraprendere in un percorso di trasparenza che la FIT sta portando avanti già da qualche anno.