L’azzurro si separa da Uros Vico a nemmeno un anno di distanza dall’avventura con il coach italiano di origine croata
Marco Cecchinato cambia ancora. A nemmeno un anno dall’inizio della collaborazione con Uros Vico, il tennista siciliano ha deciso di ripartire da Massimo Sartori, allenatore che lo ha accompagnato quando ancora non era maggiorenne. Una separazione, quella con il coach italiano di origine corata, che era nel’aria da qualche settimana complice risultati ben lontani dagli exploit ottenuti con Simone Vagnozzi al suo fianco: la miccia sembra essersi innescata dopo il torneo di Santiago del Cile, con Cecchinato apparso molto nervoso dopo la sconfitta all’esordio subita da Hugo Dellien. L’azzurro, attualmente fuori dai primi 100 giocatori del mondo, riparte dunque da dove aveva cominciato: “Sartori è stato il punto di partenza e lo ringrazierò sempre – aveva dichiarato ai nostri microfoni dopo aver raggiunto la top 20 mondiale – ero alla prima esperienza avendo giocato poco da junior. Piano piano mi ha fatto crescere sotto tutti i punti di vista: tecnicamente mi ha aiutato tanto a migliorare dritto e servizio. E quando sono arrivato da lui, col rovescio non riuscivo nemmeno a palleggiare”. Coach anche di Andreas Sepppi, ora Sartori potrà sfruttare il periodo di pausa imposto dall’emergenza Coronavirus per ricostruire un giocatore che, se in fiducia, può ancora ampliamente dire la sua: “Ho detto a Cecchinato che se voleva lavorare con me doveva stare alle mie condizioni, a partire dallo spostamento a Vicenza – ha dichiarato al Corriere dello Sport – Poi servono educazione, regole e rispetto reciproco. E tanto lavoro. Ora l’obiettivo è rimetterlo in pista fisicamente e mentalmente, farlo tornare a essere un giocatore, non un colpitore come era diventato. Farlo galleggiare, evitando anche scelte sbagliate come preferire i Challenger su terra a Sofia e Vienna, dove era in tabellone a fine 2019. Una follia. Non so se può tornare in semifinale Slam, gli auguro di fare anche meglio, ma tornare tra i primi 50 del mondo mi sembra il minimo”.