Intervistato da Eurosport Francia, Marat Safin ha offerto la sua visione del 2017. L'ex numero uno del mondo è stato più sorpreso dalla rinascita di Nadal che da quella di Federer, e punta sui due anche per il 2018. "Difficile che Djokovic torni quello di prima, e Zverev deve crescere ancora".Marat Safin non è mai stato un personaggio banale. Di lui sono restate nella memoria degli appassionati soprattutto alcune storie (vere o verosimili) sui suoi vizi notturni, la passione sfrenata per le belle donne e certe abitudini non proprio degne di un tennista in attività. Ma, oltre che un personaggio particolare e un talento fuori dal comune, il russo è anche un ragazzo intelligente, che ha detto addio al tennis a 29 anni quando ha capito di non avere più nulla da dare con la racchetta. Poteva vivacchiare di rendita per anni, grazie alla fama costruita nel suo periodo d’oro, invece dopo il ritiro ha abbandonato completamente il mondo del tennis (“e non mi manca per niente”, ha detto qualche tempo fa) e si è dato a una vita diversa, trovando spazio anche in politica. Una dimostrazione di cervello che emerge anche nelle interviste. Safin non ama parlare con i giornalisti, perché sostiene che spesso le sue dichiarazioni vengano oltremodo strumentalizzate, ma quando lo fa viene sempre fuori qualcosa di interessante, e non dice quasi mai banalità. La scorsa settimana, per esempio, ha dato la sua visione della stagione 2017 del circuito ATP ai microfoni di Eurosport Francia, che l’ha intercettato a Monte Carlo in occasione di una convention internazionale sul rapporto fra sport, marketing e media. “Mi sembra che dall’anno del mio ritiro (2009, ndr) – ha detto il russo – in classifica sia cambiato poco. I top-10 sono quasi sempre gli stessi, anche se finalmente qualcosa di nuovo sta arrivando. Credo che Zverev abbia un enorme potenziale, ma è ancora giovane e ha tanto da lavorare. Ci vorranno ancora un paio d’anni prima che possa puntare alla vetta”.FEDERER E NADAL ANCHE NEL 2018
Una vetta, quella della classifica mondiale, che al momento è occupata da Rafael Nadal, anche se secondo molti il vero numero uno del 2017 è stato Federer, non tanto in virtù di quel Masters 1000 in più finito nel suo palmarés, quanto per il 4-0 negli scontri diretti. Safin non è d’accordo. “Fra i due – ha spiegato – mi ha impressionato di più Nadal. Federer ha un talento enorme, per lui è più semplice. Nadal invece ha meno facilità, e per colmare la differenza tecnica con Federer deve lavorare molto duramente. Ma ci riesce, ed è per questo che mi impressiona di più rispetto allo svizzero”. Secondo l’ex numero uno del mondo, che nella giornata di ieri è tornato a mettere piede in campo sui campi in cemento del Monte Carlo Country Club, per allenarsi in vista del Masters del Senior Tour in programma da giovedì alla Royal Albert Hall di Londra, il ritorno degli altri big atteso per il 2018 non dovrebbe modificare troppo gli equilibri visti nel corso di questa stagione, come si augurano tutti i tifosi di Federer e Nadal. “Credo che se riusciranno a evitare gli infortuni – ha continuato – sia Federer sia Nadal potranno comandare la classifica e vincere i tornei più importanti anche il prossimo anno. Con il dovuto rispetto, penso che Andy Murray sia un gradino sotto rispetto a loro, mentre Djokovic difficilmente tornerà quello di una volta. Viene da una situazione difficile, e per lui sarà veramente complicato ripetere i risultati di un tempo”. Se lo dice uno che i Fab Four se li è trovati tutti di fronte almeno una volta…
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