Due telai di ottimo livello. La casa inglese offre qualità e finiture degne di un marchio top. La 305 è più maneggevole, la 315 è più “cattiva”. DI CORRADO ERBA
La Mantis 315. L'immagine in home page è della versione 305

Di Corrado Erba – 23 aprile 2012

 
La Mantis ci aveva già sorpreso con la sua ottima 300, una profilata gustosa e benfatta. Ora la casa inglese ci prova con due telai a profilo sottile per l'utenza agonistica, la 305 Tour e la 315 Tour. Si confermano le ottime sensazioni della 300. A livello di qualità e finiture la Mantis eccelle: se si chiamasse Head o Wilson, questi telai sarebbero senz'altro da annoverare come top di gamma. Partiamo dalla 305, che è un bel telaio bianco rosso, con un profilo di 20 millimetri, un piatto di 95sq e un reticolo aperto 16×18. Come dice il nome, il peso del telaio nudo, è 305 grammi. Non si tratta di un arma per brutali sfondatori, ma un attrezzo estremanente duttile. La particolarità della 305 è l'estrema elasticità del telaio, soprattutto nella zona alta della testa, un comportamento che rende la 305 una racchetta abbastanza peculiare, dato che le altre "trecento grammi", tendenzialmente sono piuttosto rigide. Il reticolo aperto facilita molto la presa degli effetti, soprattutto il top, che parte carico e veloce.
 
Alla prova sul campo, la 305 è un telaio molto maneggevole, con una discreta inerzia e soprattutto la palla esce con una discreta velocità dal piatto corde. E' un  telaio da toccatore, non da bruto, anche se ben si adatta allo spallettatore folle (quarta e terza) che si mette un metro dietro la riga del campo e toppa all'infinito.Il piattone manca un po’ di potenza, ma compensa con la precisione, mentre il back è facile, anche se non ficcante come altri telai, data la relativa leggerezza della testa. Molto buona a rete, le palle sotto la spalla si manovrano con agio, data la grande maneggevolezza. Non fanno i buchi per terra, ma l'uscita veloce dalla testa della racchetta, aiuta molto. Il servizio in top è agevole, idem lo slice che esce senza problemi, meno consigliato il cannon ball.
 
La 315 è ideale per un'utenza leggermente diversa, le caratteristiche non sono dissimili dalla 305, salvo il peso piu importante e il reticolo piu fitto (18 per 20). Ovviamente le caratteristiche rendono la 315 piu agonistica della 305, la palla esce comunque veloce e il telaio mantiene sempre una grande elasticità della testa. E' una compagna tosta, anche se non difficilissima. Il picchiatore può avere le sue soddisfazioni, si picchia in scioltezza senza eccessive difficoltà e con il massimo controllo. Il reticolo fitto guadagna di precisione e il piattone parte decisamente meglio che con la 305. Il back è basso e filante, il top cattivello. Rispetto alla 305 perde un po’ a rete, essendo un filo piu difficile e meno maneggevole, mentre il servizio gode di una certa inerzia agevolando la botta.
 
Per agevolare il fedele lettore, diciamo che la 305 è un telaio duttile, adattissimo ai 4a categoria e ai 3a alti, che troveranno un telaio leggero, sufficientemente facile ma comunque agonistico, che permette un gioco vario ed è una fedele compagna non solo per gli attaccanti ma anche per i corridori della linea di fondo, date anche le sue indubbie doti di elasticità. La 315 è invece piu tosta, si adatta anche a giocatori piu cattivelli, amanti della botta e dello scambio a velocità più elevata. Va però detto che in entrambi i telai la stabilità è ottima, anche incontrando ad alte velocità. Nota per gli eventuali acquirenti: i manici sono tra i piu grandi sul mercato e un 3 potrebbe tranquillamente valere il 4 di altre case. Finiture e qualità al massimo degli attuali standard: se volete uscire dai soliti nomi, Mantis potrebbe stupirvi.