AUSTRALIAN OPEN. La giovane americana dà spettacolo per un set, ma commette un mucchio di ingenuità sul più bello. Compleanno felice per la Kerber, ma Madison è davvero forte.
Angelique Kerber ha festeggiato il compleanno con una vittoria
    
Di Riccardo Bisti – 18 gennaio 2013

   
Poteva essere la storia del giorno. Una fastidiosa pioggerellina, invece, ha riempito di “se” e di “ma” la giornata di Madison Keys. “Questa ragazza è un vero affare – ha detto di lei, entusiasta, Pam Shriver – fa cose spettacolari. La facilità con cui genera potenza, il dritto….non vedevo cose del genere da 15 anni”. In verità, nel 6-2 7-5 con cui Angelique Kerber l’ha estromessa dall’Australian Open,  ha impressionato soprattutto con il rovescio. Una bella frustata bimane, terrificante in direzione incrociata. Madison nutre grande fiducia nel colpo, a volte esagera. Insiste con il cross anche quando sarebbe il caso di tirare il lungolinea. Commette troppi errori gratuiti, soprattutto nei momenti importanti. La Kerber ha ringraziato e ha potuto festeggiare il compleanno con una torta che le hanno fatto trovare nell’intervista post-match, gentilmente portata da una raccattapalle. Ma la stessa Kerber, dentro di sé, sapeva che non sarà facile batterla di nuovo. La Keys sta imparando a conoscere le proprie potenzialità. Ed è dotata di un servizio fenomenale, che non sfigurerebbe nel circuito ATP. Juan Todero, il coach che la USTA le ha messo alle calcagna, sostiene che sia in grado di generare potenza da ogni zona del campo. “Ma in effetti è con il servizio che fa la differenza”. Pam Shriver è ancora più ottimista. A suo dire, entro il 2013, la Keys avrà la migliore seconda di servizio del circuito dopo quella di Serena Williams. Molto ottimista anche Lindsay Davenport. Secondo la ex numero 1, è proprio la Keys la più grande speranza del tennis americano.
 
Al suo esordio sulla Rod Laver Arena, in un’uggiosa mattinata australiana, ha avuto qualche problema a prendere le misure nel primo set. Ma il secondo è stato uno show. Non ha un braccio fatato, ma gioca bene dappertutto. La seconda di servizio è sicura e rimbalza altissima. E’ un’arma che sulla terra battuta potrebbe darle una grossa mano. Del rovescio abbiamo già detto. In generale, è aiutata da una fisicità spumeggiante e già matura nonostante sia ancora minorenne. Tra un mese, tuttavia, compirà 18 anni e potrà giocare tutti i tornei che vuole, schivando le norme anti-teenagers della WTA. Oggi è numero 105 WTA ma la classifica sarà presto a due cifre. Nel secondo set faceva correre la Kerber da tutte le parti. La tedesca giocava col terrore negli occhi, sapeva che lo scambio non dipendeva da lei. Madison ha fatto e disfatto, salvando alcune palle break ma mostrandosi sempre più autorevole. Sul 4-3 in suo favore ha avuto un paio di palle break che l’avrebbero mandata a servire per il set. Ma poi, sul 40-40, il cielo australiano ha iniziato a piangere. Una pausa di circa 20 minuti per coprire il tetto ha cambiato la partita. Madison ha continuato a giocare bene, ma è entrata in confusione. E’ normale. Sul 5-4 è stata 0-30 sul servizio della Kerber, a due punti dal set. Ma si è disunita e ha giocato male per due game, spedendo la tedesca sul 6-5 e servizio. Ha avuto un sussulto, procurandosi due palle break per allungare la disfida al tie-break, ma lì ha combinato un pasticcio dopo l’altro. Smash in mezzo alla rete, palle sparacchiate fuori…e l’eliminazione è servita, così come la festa di compleanno della Kerber.
 
Una sconfitta che non fa troppo male. Lo crede anche chi la rappresenta, quel Max Eisenbud che già segue Maria Sharapova e Na Li. “Prevedo ancora alti e bassi nei prossimi 18 mesi, ma penso che verso i 20 anni avrà sistemato l’artiglieria e sarà una giocatrice completa. Sinceramente spero che Sloane Stephens continui a giocare bene e prendersi tutte le attenzioni, lasciando Madison fuori dai radar”. La Keys rappresenta un piccolo punto di svolta del tennis femminile. Fino a 15-20 anni fa, le baby fenomeno erano all’ordine del giorno, costringendo la WTA a istituire una regola che limitasse i tornei per le lolite del tennis. Poi il tennis è diventato sempre più fisico, favorendo i muscoli già formati di Schiavone, Na Li, le sorelle Williams e altre ancora. Adesso sembra esserci un ritorno delle ragazze. Lo scorso anno, solo tre Under 20 avevano passato il primo turno dell’Australian Open. Quest’anno erano 11, e alcune di loro sembrano avere un gran futuro. “E’ vero, ci sono tante giocatrici che stanno arrivando – dice Sven Groeneveld, che monitora la situazione dal suo ruolo di coach Adidas – ma non hanno ancora lasciato il segno. Hanno solo fatto un primo passo”. Donna Vekic a parte, Madison Keys è la più giovane. Adam Peterson, suo ex allenatore, dice che il salto di qualità è arrivato adesso perché ha capito che deve giocare un buon tennis, e non un tennis eccezionale. “Prima voleva fare il fenomeno a ogni punto. Adesso gioca con più attenzione e permette al suo fisico di far valere una certa superiorità. Negli ultimi 12 mesi è migliorata tantissimo”. E pazienza se non ha 15 anni come ne avevano Evert, Seles e Hingis quando sono esplose. Qualcuno prova a ricordare che a quell'età ha battuto Serena Williams in una gara del World Team Tennis. “Ma via, non conta! – cinguetta la Evert – però è stato divertente”. E se son rose fioriranno.
 
In attesa del clou Sharapova-Venus, tra gli altri match c’è stata soltanto una sorpresa: Ekaterina Makarova ha superato Marion Bartoli. E’ finita 6-7 6-3 6-4, ma la russa ha rischiato di farsi riacchiappare. Avanti 5-0 nel terzo, ha avuto bisogno di altri cinque game per chiudere. L’anno scorso giunse nei quarti battendo Serena Williams. Può essere soddisfatta del suo torneo, avendo già difeso 280 dei 500 punti in scadenza. E negli ottavi non parte battuta contro la Kerber. Tutto facile per Na Li e Agnieszka Radwanska, mentre ha sofferto le pene dell’inferno Julia Goerges, sotto 5-3 al terzo prima di rimontare contro Jie Zheng. La tedesca ha evitato il derby cinese negli ottavi, mentre in quello serbo Ana Ivanovic non ha avuto grossi problemi contro Jelena Jankovic.

AUSTRALIAN OPEN, DAY 5 / I RISULTATI