Avevamo perso le tracce di Vera Zvonareva. Tra le migliori esponenti dell’armata russa che ha spadroneggiato dal 2000 in poi, non giocava un match ufficiale da un anno e mezzo. Ebbee, Katowice 2015 resterà l’ultimo torneo della sua lunga carriera, iniziata nel 2000 e piena di successi, infortuni e qualche alto e basso sul piano mentale. Tutti ricorderanno le sua lacrime, spesso isteriche, durante i match. A volte erano talmente incomprensibili da sembrare costruite, quasi un tattica per mettere in difficoltà le avversarie. Eppure Vera è stata anche molto altro: ha vissuto il suo anno d’oro nel 2010, quando ha giocato due finali Slam consecutive, a Wimbledon e allo Us Open. Non è mai andata vicina al successo perché Serena Williams e Kim Clijsters le erano nettamente superiori, tuttavia il 25 ottobre di quell’anno ha festeggiato un best ranking al numero 2 WTA. Da oggi, possiamo declinare tutto al passato: la Zvonareva ha ufficialmente annunciato il ritiro, informando di essersi sposata e di aver messo al mondo un bambino. Per comunicarlo ha scelto Instagram, il social network delle foto. Ha pubblicato un’immagine che la ritrae vestita da sposa, insieme al marito. E poi il seguente messaggio:
“Cari amici! Negli ultimi due anni non ho pubblicato molti post a causa dei tanti infortuni e l’impossibilità di gareggiare…però nella vita c’è molto di più che lo sport (per quanto io ne sia innamorata!). Il 2016 è stato un anno molto speciale per me…sono diventata moglie e madre! Avere una famiglia fa sentire bene! Lo sport resterà comunque molto importante nella mia vita. Perciò, ci vediamo su Eurosport dove proverò a svolgere il ruolo di commentatrice durante lo Us Open!”
Tra i suoi dodici titoli WTA, il più importante è senza dubbio Indian Wells (vinto nel 2009). Da segnalare la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Pechino, dove vinse la finalina contro Na Li, facendo disperare migliaia di cinesi. Giocatrice piuttosto completa (non a caso ha vinto due Slam in doppio e altrettanti in doppio misto), è stata spesso frenata dagli infortuni. I più gravi sono arrivati al polso sinistro (nel 2007) e all’anca sinistra (nel 2012). Se in campo è stata piuttosto capricciosa, fuori ha raccolto splendidi successi, su tutti due lauree: la prima in Educazione Fisica, la seconda in Relazioni Economiche Internazionali.