Dopo il terzo Slam conquistato insieme a Stan Wawrinka, il coach svedese continua nel suo straordinario esercizio di modestia: dopo il trionfo a Parigi aveva riconosciuto il valore del primo coach di Stan, mentre stavolta fa i complimenti al suo allievo e al team. “Dove i valori contano più dei soldi”. Anziché godersi interviste e ospitate…correrà la Maratona di Oslo!15 mesi fa, dopo il successo al Roland Garros di Stan Wawrinka, l’Equipe ospitò un articolo di Mats Wilander. L’ex numero 1 ATP sosteneva che Magnus Norman fosse il miglior coach del mondo. Sempre preciso nell’aggiornare il suo blog, lo svedese scrisse uno splendido articolo in cui diceva di non poter accettare il complimento. E ricordò l’immenso lavoro di chi aveva costruito il giocatore Wawrinka, di chi gli era accanto al mattino presto e alla sera tardi, quando nessuno lo considerava. Lo svedese ricordò che anche lui aveva fatto qualcosa del genere con il giovane Elias Ymer, non più alle sue dipendenze. Un intervento da brividi, che fa il paio con quello pubblicato in queste ore, dopo il trionfo allo Us Open. Norman è chiaramente uno dei migliori cinque (forse tre) coach al mondo, ma sembra quasi volersi nascondere. Ricorda sempre le qualità e l’importanza dei membri del suo team. Lo ha fatto anche stavolta, ricordandoci che sabato, anziché restare in panciolle o godersi la popolarità…lo vedremo correre la Maratona di Oslo.
Di MAGNUS NORMAN
L’ultima volta che avevo scritto era stato dopo il torneo di Cincinnati. Ero un po’ frustrato: pensavo che fosse stato fatto un buon lavoro, ma i risultati non arrivavano. Eppure, indovinate un po’? Spesso la fiducia e il duro lavoro pagano. Ammiro Stan per molte cose. Tra le sue migliori qualità c’è quella di dare sempre una risposta diretta e onesta. Lui non ha nessuna agenda nascosta. Lui sarà sempre onesto. Non importa chi è. Non importa se la risposta lo farà sembrare “meno buono”. Lui non ha paura di mostrare la sua vulnerabilità. Questo vale anche per il suo tennis.
Sa di poter migliorare la sua solidità, settimana dopo settimana. E’ aperto a questo.
Sa di poter sfidare ogni avversario in una buona giornata, e non ha timore nell’affermarlo.
Era molto nervoso prima della finale dello Us Open, è stato onesto anche in questo senso.
Non ci sono molti atleti con questa mentalità, totalmente aperta.
Per me, tutto questo dimostra coraggio e una certa ambizione. C’è qualcosa di molto forte e umano nel mostrare le emozioni, e ci vogliono sia orgoglio che forza per non nascondersi. Fino quando non accetti i tuoi limiti e le tue mancanze, non potrai cominciare a spingere oltre i tuoi limiti.
Il cervello e lo stratega dietro il nostro team è Pierre Paganini. Sin dal primo giorno ho avuto un grande rispetto per il suo lavoro. Quattro anni dopo, devo ammettere che ho ancora più rispetto per Pierre. So che non è una coincidenza il fatto che Stan si sia costruito in questo mondo. Lo ha plasmato come un diesel, ma esplosivo come una macchina da corsa, dalla potenza di 500 cavalli. Tutti, dal suo agente Lawrence al preparatore atletico Pierre, sono una parte importante dei 3 Slam vinti. Abbiamo preso decisioni intelligenti lungo il cammino. Piccoli dettagli, che alla fine hanno avuto un ruolo importante. Adesso Stan è nuovamente qualificato per le ATP World Tour Finals. Personalmente, sento di poter svolgere il miglior lavoro del mondo. Mi sento fortunato e privilegiato a lavorare con un giocatore di così grande talento e un team così affiatato. Penso molto alla squadra perché, in un mondo dove conta soprattutto il denaro, loro hanno grandi valori. Il prossimo impegno per Stan è il torneo San Pietroburgo, poi andrà in Asia. Per me, il prossimo torneo sarà Tokyo.
Vi auguro tutto il bene e godetevi il weekend.
Sabato correrò la Maratona di Oslo. Incrociate le dita! 🙂
Circa l'autore
Post correlati
Maestrale o ponentino
Dai successi di Berrettini a quelli dell’uragano Sinner, in attesa dell’anno che verrà: che aria tira nel tennis italiano?...