Alcune indiscrezioni sostengono che il tennista spagnolo indagato dalla TIU sarebbe stato sotto ricatto della mafia russa. Tutto è cominciato con quel Davydenko-Vassallo senza colpevoli… 
Martin Vassallo Arguello è stato protagonista di una delle partite più controverse della storia.

Di Riccardo Bisti – 14 dicembre 2013

 
Tutto è cominciato sei anni fa, durante un anonimo primo turno al defunto torneo ATP di Sopot. In campo c'erano Nikolay Davydenko (n. 4 ATP) e l’argentino Martin Vassallo Arguello (n. 87). Il risultato sul campo fu una sorpresa, con il ritiro del russo nei primi game del terzo set. Tuttavia, sul web succedeva qualcosa di strano. Nei giorni precedenti, prima dell’inizio e anche dopo il primo set (vinto nettamente da Davydenko) furono giocati oltre 6 milioni di dollari sulla vittoria dell’argentino. Scommesse illogiche e soprattutto di un volume impressionante per il primo turno di un torneo minore. Davydenko si ritirò sul punteggio di 2-6 6-3 2-1 per Vassallo Arguello, citando una frattura da stress al piede sinistro. Betfair, il sito di betting exchange dove furono giocate buona parte delle scommesse, annullò le vincite e denunciò il fatto all’ATP per iniziare un’investigazione. Fu contattato l’ex scommettitore Mark Philips per analizzare la portata delle giocate. Emerse che oltre 1 milioni di dollari fu giocato in Russia a sfavore di Davydenko. Poco prima dell’inizio, un utente registrato con il nickname “Djults” giocò la sbalorditiva cifra di 540.942 dollari a fare d Vassallo Arguello. Al termine del primo set, vinto da Davydenko, un altro utente, “SgeniA” giocò 368.036 dollari, sempre a favore dell’argentino. Quando Vassallo vinse il secondo set, un terzo account, registrato come “RustER” puntò 253.833 dollari, sempre a favore dell’argentino. Quell’account era stato creato nel 2005 ed era attivo solo da aprile 2007, con una media mensile di 814 dollari. Tutti pensarono alla mafia russa, ma Davydenko smentì. “Siamo nel 2007, non esiste più”. Il russo fu costretto a dare i dettagli dei propri conti corrente e del traffico telefonico. Gli chiesero anche quello della moglie e del fratello. “Ma ho rifiutato, sennò avrebbero chiesto anche quelli di mia nonna”.
 
Secondo Mark Davis, direttore esecutivo di Betfair, era chiaro che qualcuno sapesse qualcosa. “Su questo non penso ci siano dubbi. Davydenko stava vincendo senza problemi, non dava alcun segno di essere infortunato. Le giocate furono molto strane. Per questo, dopo esserci consultati con l’ATP, abbiamo annullato le scommesse e restituito i soldi. Vogliamo la massima integrità”. Fu la prima volta nella storia di Betfair che furono annullate le scommesse su una partita. Nel 2003, ci fu la chiusura del mercato per un match tra Yevgeny Kafelnikov e Fernando Vicente. Lo spagnolo veniva da 11 sconfitte consecutive e vinse facilmente. Guarda caso, prima della partita, furono scommessi 134.000 dollari a suo favore. Vicente si difese a spada tratta, dicendo di non aver mai scommesso neanche 5 euro in vita sua. “Lasciatemi in pace, ho solo giocato la mia partita. Tutto questo è emerso solo perché ho giocato contro Kafelnikov. Il russo la prese ancora peggio. “Questa storia e una m….., ieri sono entrato nello spogliatoio e mi hanno guardato tutti come una bestia. Tutto questo mi ha distrutto. Sono sempre stato visto come un esempio e adesso hanno rovinato la mia immagine. Penso che dovrebbero essere punite le agenzie di scommesse”. Al di là delle reazioni, non successe nulla. Così come si risolse in un nulla di fatto anche l’indagine sul famoso Davydenko-Vassallo Arguello. Ci volle oltre un anno e la creazione della Tennis Integrity Unit (TIU) per stabilire che i giocatori non avevano alcuna colpa. La TIU ha una politica di assoluta riservatezza. Non comunica a nessuno lo svolgimento delle indagini, salvo che ai diretti interessati. Ogni tanto capita che alcuni giocatori ricevano delle lettere di avviso, in cui sono informati sulle indagini riguardanti i loro match. Adesso il fenomeno-scommesse torna d’attualità per il caso di un giocatore spagnolo che, secondo quanto riportato dal “Confidencial”, rischierebbe addirittura la squalifica a vita. La TIU non ha comunicato il nome né all’ITF né alla federtennis spagnola, ma le indiscrezioni parlano di un giocatore compreso tra i top-100 ATP. L’unica certezza riguarda le sanzioni: la più lieve può comportare una squalifica fino a tre anni (anche più lieve, ovviamente) e una multa fino a 250.000 dollari. La più dura è la radiazione, come accaduto a Koellerer, Savic e Krotiouk.
 
Emergono altre indiscrezioni dalla stampa spagnola. Il caso sarebbe nelle mani di un noto avvocato di Madrid. Il tennista avrebbe truccato alcune partite, ma non di sua spontanea volontà. Sarebbe finito nelle mani della mafia russa, la quale gli avrebbe imposto di perdere contro tennisti peggio classificati oppure di perdere deliberatamente il primo set e poi provare a rimontare. In entrambi i casi, sarebbero “entrate” scommesse con quote piuttosto alte, quindi foriere di guadagni importanti. E il giocatore avrebbe intascato tra i 20.000 e i 30.000 euro a partita. Di solito, la mafia agisce in questo modo: chiedono al tennista di perdere una partita. Poi, se lui vuole smettere, lo obbligano a continuare con la minaccia di denunciare la precedente attività fraudolenta. In una recente intervista, Feliciano Lopez ha detto che si possono guadagnare cifre impressionanti. “Faccio un esempio: l’anno scorso, prima di giocare il Roland Garros, avevo problemi agli addominali e non potevo servire. Dovevo giocare contro Florent Serra e la sua vittoria era data a 7. Avrei potuto giocare senza dire niente a nessuno, invece mi sono fatto visitare dal medico del torneo. Lui ha passato i risultati ai fisioterapisti dell’ATP, i quali hanno informato le agenzie di scommesse del mio infortunio. I fisioterapisti sono quelli che sanno più cose, tutte le informazioni passano da loro”. Lopez ha anche raccontato di non aver mai ricevuto proposte ‘scabrose’, ma di aver sentito cose del genere. Tipsarevic avrebbe rifiutato un compenso di 40.000 euro per perdere una partita. E Joao Sousa ha ricevuto un messaggio su Facebook da un tizio che gli offriva denaro in cambio di una sconfitta. “E diversi giocatori ricevono messaggi di questo tipo. Non mi stupisce che qualcuno lo faccia”. Sarà andata così anche per il Mister X spagnolo? Quali sanzioni incontrerà se dovesse dimostrare di essere davvero vittima della mafia? Una cosa è certa: il fenomeno delle scommesse fa sempre più paura.