di Gabriele RivaE’
stata una partita bellissima, va detto subito
di Gabriele Riva

E’
stata
una partita bellissima, va detto subito. Prima ancora di
mettere
in calce il nome della vincitrice, quello di
Justine Henin,
quello
della numero 1 del mondo. Perché
Maria Sharapova ha
giocato la sua
partita, fatta di botte da fondo e discreta mobilità, almeno per due set
e mezzo. Poi le sassate sono rimaste e le gambe se ne sono andate quel
tanto che basta per far la differenza a certi livelli. Ma d’altronde chi
se la sarebbe aspettata una Sharapova così? E non solo oggi, già
a partire
da martedì quando il torneo era nella culla e quando i dubbi sulla spalla
ballerina e sulla condizione fisica annebbiavano fascino e sorriso della
bella russa. Eppure lei ha battuto tutte nel round-robin di qualificazione,
ha battuto anche Ana Ivanovic in semifinale e si è presentata alla pari
con la Regina Justine, campionessa in carica e strafavorita. E se i toni
per la finalista sono questi, entusiastici, non si può essere da meno per
la vincitrice. Ha saputo resistere alle sfuriate iniziali della ventenne
russa, ha saputo star lì dopo aver perso il primo set, si è
aggrappata
al match e l’ha tirato lungo, fino al terzo. La differenza tra le due l’hanno
fatta le gambe, Justine a fine match ancora pimpante e arzilla, Masha un
po’ inchiodata al tappeto. Ma come biasimarla, dopo 204 minuti di scalpellate
da fondo campo e di balzelli per ritrovare posizione e coordinazione per
riprendere a far buchi in terra. E per di più dopo il lungo periodo di
attività col contagocce.

Eh
sì che la Henin è stata avanti di un break in ogni parziale,
anche nel
primo, quando però si è fatta recuperare subito. Una prima
partita chiusa
da un gioco da record, per lunghezza e per suspance. Sul 6-5 Sharapova
infatti, ci sono voluti
ben 26 punti (e otto set point) alla
russa
prima di chiudere. Game più lungo del torneo, in assoluto, e più
ricco
di doppi falli per la belga (ben quattro). Il servizio altalenante della
Henin però è stato un fattore solo in parte, visto che a seguito
di questo
gioco sciagurato che l’ha messa sotto nel punteggio, negli ultimi due parziali
si è un po’ ritrovata, senza combinare sfracelli, certo, ma senza nemmeno
sovraccaricare lo statistico dei doppi errori. Ma se il servizio ha funzionato
così e così, i soliti fondamentali hanno fatto il loro compito a
eccezione
forse di un rovescio in back che l’avrebbe tenuta alla larga, se usato
più spesso, da certi bombardamenti russi che invece arrivavano con
puntualità.
Chiude a metà terzo set Justine, piazza l’allungo determinante e scappa
sul 5-3 (prima ci aveva provato, ma lo strappo, 3-1, era stato ricucito
con rabbia dalla sua avversaria) e alla fine, a far calare il sipario sulla
stagione 2007, è una palla corta troppo molle della Sharapova che si
spegne
in rete. Nulla a che vedere col drittone rabbioso con cui aveva annullato
il primo match point qualche minuto prima.
E così, il bis del titolo 2006 comunque
arriva a coronamento di una stagione non semplice, partita con il forfait
dallo Slam australiano a causa della separazione da Monsieur Hardenne,
il marito (anzi, l’ex-marito). Poi la vittoria a Parigi, la delusione a
Londra e la rinascita allo Us Open. Al Master di Madrid è arrivato il
decimo
titolo stagionale,
39esimo in carriera. L’altra certezza
è che Maria
Sharapova, a tre anni dal suo successo al Master, è tornata competitiva
per il trono. Nel 2008 sarà molto più presente, ce lo ha detto
questo incontro,
a patto che quella spalla dia tregua. Oggi però che il 2008 sembra ancora
tutt’altro che vicino, i riflettori se li è meritati la solita
meravigliosa
Justine…
LA FINALE
Justine Henin b. Maria Sharapova 5-7
7-5 6-3
LE SEMIFINALI
Maria Sharapova b. Anna Chakvetadze
6-2 6-2
Justine Henin b. Ana Ivanovic 6-4 6-4
I DUE GIRONI (con i risultati)
GIALLO | Henin | Jankovic | S. Williams | Chakvetadze | vinte/perse | diff. set |
Henin | | 6-2 6-2 | n.d. | 6-1 7-6 | 3-0 | +6 |
Jankovic | 2-6 2-6 | | n.d | 4-6 6-0 3-6 | 1-2 | -5 |
S. Williams | n.d | n.d | | 4-6 rit. | 0-1 | -1 |
Chakvetadze | 1-6 6-7 | 6-4 0-6 6-3 | 6-4 rit. | | 2-1 | 1 |
Serena Williams, infortunata nel
match d’esordio contro Anna Chakvetadze, è stata sostiuita dalla francese
Marion Bartoli (-Henin 0-6 0-6). Venerdì (+Jankovic 6-1 1-0
rit.)

ROSSO | Kuznetsova | Ivanovic | Sharapova | Hantuchova | vinte/perse | diff. set |
Kuznetsova | | 1-6 6-4 5-7 | 7-5 2-6 2-6 | 6-7 0-6 | 0-3 | -4 |
Ivanovic | 6-1 4-6 7-5 | | 1-6 2-6 | 6-2 7-6 | 2-1 | +1 |
Sharapova | 5-7 6-2 6-2 | 6-1 6-2 | | 6-4 7-5 | 3-0 | +5 |
Hantuchova | 2-6 6-7 | 7-6 6-0 | 4-6 5-7 | | 1-2 | -2 |