Le hanno concesso il Monday Night, il palcoscenico della sessione serale. Non potrebbe essere altrimenti dopo il forfait di Serena Williams e l'eliminazione della giovanissima Kayla Day. In fondo, Madison Keys è stata la prima americana e entrare tra le top-10 WTA dai tempi, appunto, delle sorelle Williams. Il BNP Paribas Open è il suo primo torneo dopo quattro mesi di stop per un intervento in artroscopia al polso sinistro. Il rientro è stato positivo: vittoria in due set contro Mariana Duque Marino, mentre stanotte (ore 3, diretta SuperTennis) troverà Naomi Osaka nel replay del drammatico match allo scorso Us Open, quando la giapponese sciupò un vantaggio di 5-1 nel terzo set. Madison ha 22 anni e non era mai stata lontana da un campo da tennis per così tanto tempo. “Da quando ho quattro anni, non credo di aver avuto un periodo di riposo superiore alle 3 settimane”. Madison ha approfittato della convalescenza per svolgere una vita “normale” e concedersi qualche vacanza: Messico, Colorado e Hawaii. Dopo un paio di mesi, tuttavia, si è resa conto che il tennis le mancava. Le mancava davvero. E così non c'è da stupirsi per le lacrime versate sabato pomeriggio, mentre scendeva in campo per sfidare la Duque Marino. Anche per l'ovvia ruggine agonistica, ha avuto qualche problema nel secondo set. “Ma è troppo bello essere tornata – ha cinguettato Madison – siamo fortunati, facciamo quello che amiamo. E' davvero speciale, e credo che a volte siamo troppo condizionati dai risultati, vittorie e sconfitte. Ma alla fine bisogna rendersi conto che il nostro lavoro consiste nel praticare il nostro sport preferito. Stare lontana dal tennis per così tanto tempo mi ha fatto capire quanto sono fortunata”.
UN ANNO DI ATTIVITA' COL POLSO INFORTUNATO
Madison è esplosa nel 2015 (semifinale in Australia), mentre l'anno scorso ha vissuto la classica stagione “solida”, in cui è entrata per la prima volta tre le top-10 e si è qualificata per le WTA Finals. Ma nessuno sapeva che ha giocato tutto l'anno con il polso infortunato. La Keys ha rivelato che il problema al polso sinistro risale addirittura allo Us Open 2015, “Ma per un po' sono riuscita a gestirlo. Se non altro, mi ha permesso di rendere migliore il mio tennis, cercando di più il dritto e non cercare il vincente lungolinea se mi trovo a metri dalla riga. Insomma, giocare con intelligenza. Nel complesso, credo di essere migliorata sul piano mentale. Sapevo che sarebbe stata dura, ma volevo a tutti i costi qualificarmi per le WTA Finals”. Dopo Wimbledon le hanno detto che il problema non si sarebbe risolto da solo: il progetto iniziale prevedeva l'operazione subito dopo lo Us Open, in modo che fosse pronta per i primi tornei del 2017, ma ha cambiato idea quando si è qualificata per Singapore. “Non c'è modo di tirarmi fuori da un campo da tennis” aveva detto Madison, che nel 2017 è tornata a lavorare con Lindsay Davenport dopo un anno di lontananza a causa degli impegni familiari della ex n.1 (che è madre di quattro figli). I pezzi del puzzle-Keys sembrano essersi ricomposti: non resta che ritrovare la forma ideale. In questo momento è totalmente sana, ma il fisico è ancora all'80%. Ma ciò che conta è la felicità. “Quando sono entrata in campo mi sono quasi messa a piangere…”