Stan Wawrinka è un grande giocatore. Ha negato il Grande Slam a Novak Djokovic, ha strappato due Major in una delle ere più ricche di campioni e ha battuto tutti i diretti concorrenti in tornei di prestigio. Ma se non è ancora riuscito a inserirsi stabilmente fra i Fab Four un motivo c’è. Si chiama costanza, la capacità di giocare quasi sempre allo stesso livello, anche quando le gambe rispondono meno del solito, la racchetta concede poco e la testa vorrebbe essere altrove. La sua activity è piena di esempi, non bisogna nemmeno riavvolgere troppo il nastro, bastano il 6-3 6-4 da Andrey Kunzetsov a Miami, il 6-2 6-1 da Nadal a Shanghai, il 6-4 6-1 da Djokovic a Cincinnati. Tutti match giocati poco e male, senza la voglia di accettare i problemi e provare a risolverli. Gli è successo di nuovo nei quarti di finale del Masters 1000 di Monte Carlo: si è presentato con grandi ambizioni, dopo la passeggiata di giovedì contro Simon e soprattutto memore dell’ultimo duello sulla terra battuta contro Rafael Nadal, letteralmente piallato nei quarti degli scorsi Internazionali d’Italia. Il pubblico sognava quel Wawrinka, capace di infuocare ogni palla e tanto ambizioso da promettere battaglia a Federer con un “see you tomorrow” scritto sulla telecamera, invece ha trovato quello del giorno dopo, di nuovo assente dal campo per buona parte del match, a regalare a ‘Rafa’ un 6-1 6-4 con il minimo sforzo. Nel primo set ha vinto appena dieci punti, sfogando la frustrazione sulla sua incolpevole Yonex, nel secondo ha dato segnali di vita solo recuperando immediatamente il break ceduto sul 2-2, ma ormai era troppo tardi. Battere Nadal è più facile del passato, ma farlo dopo avergli ostrato uno spiraglio per vincere resta comunque durissimo. Sul 3-3 ha sfiorato un nuovo allungo, sul 4-4 l’ha piazzato e ciao ciao Wawrinka, dopo un servizio vincente a prendersi successo e semifinale numero undici nel Principato.
GRANDI CHANCE DI ANDARE IN FINALE
Detto del pessimo Wawrinka, uscito a testa bassa e senza fare nemmeno un piccolo cenno al pubblico del Centrale, sarebbe ingiusto non segnalare la buona prestazione di Nadal. Eccetto il sesto game del secondo set, in cui ha restituito troppo rapidamente un break molto prezioso, il maiorchino ha concesso molto poco ed è apparso tonico fisicamente, come se la battaglia di ieri a suon di palle-break cancellate contro Dominic Thiem, e l’eliminazione a sorpresa del grande guastafeste Novak Djokovic, l’abbiano rinvigorito. Ma la terra europea ha portato anche altre buone notizie: arriva in fondo ai tornei, e soprattutto non perde contro Cuevas o lo stesso Thiem, come gli è capitato a febbraio in Sudamerica. Segno che il match (anzi, il set) combattuto contro ‘Nole’ a Indian Wells sia veramente servito a dargli fiducia, come lui stesso ha raccontato di fronte ai giornalisti. Ne scopriremo di più domani, quando avrà un test interessante contro Andy Murray, in semifinale da mezzo miracolato. Lo scozzese non ha affatto brillato nei primi due turni, spuntandola sempre al terzo set, mentre nei quarti ha passeggiato contro un Raonic esausto dopo le due maratone precedenti, entrambe vinte al tie-break decisivo. Il canadese ha alzato bandiera bianca da solo, senza che il n.2 ATP dovesse fare chissà cosa, e il 6-2 6-0 è un punteggio tutt’altro che attendibile. Nadal si troverà di fronte un Murray lontano dalla miglior condizione, e può puntare a un successo molto prezioso. Avrebbe un valore doppio: vendicare la batosta di (quasi) 12 mesi fa a Madrid e centrare una finale importantissima, senza il muro Djokovic dall’altra parte della rete. Quello monegasco non diventerà comunque il torneo della rinascita, ma potrebbe dargli la fiducia necessaria almeno per lanciare una stagione sul rosso all’altezza delle aspettative.
MASTERS 1000 MONTE CARLO – Quarti di finale
Rafael Nadal (SUI) b. Stan Wawrinka (SUI) 6-1 6-4
Andy Murray (GBR) b. Milos Raonic (CAN) 6-2 6-0
Ma quale pericolo Wawrinka!
Stan mostra il suo lato debole, sostituendo tanti errori e poca concentrazione ai soliti vincenti mozzafiato. Nadal ne approfitta e si prende la semifinale con il minimo sforzo. L’eliminazione di Djokovic ha dato fiducia anche a lui, deve provare a sfuttarla. Prossimo duello con Murray.