Il suo rapporto con l'Italia si limita alla passione per il nostro cibo. Ma siamo sicuri che Tatjana Maria si divertirebbe molto nell'ascoltare “Mamma Maria”, la canzone dei Ricchi e Poveri che spopolava nel 1982. Perchè le si addice, e molto. Non è la prima volta che una tennista torna competitiva dopo la maternità, ma per alcune donne è più difficile. Non è una questione fisica, giacchè la Maria (che prima del matrimonio si chiamava Malek) ha giocato fino al quarto mese di gravidanza. Semplicemente, è una questione di popolarità. Se ti chiami Evonne Goolagong, Lindsay Davenport o Kim Clijsters è molto più facile tornare a giocare. Basta restare in forma e i tornei ti accoglieranno a braccia aperte. E' più difficile se il tuo best ranking è stato al numero 64. Ancora più difficile se il tuo paese, la Germania, non ha bisogno di te. Già, perchè oggi le tedesche fanno faville nel circuito. E la DTB, la federtennis tedesca, non ha fatto una gran figura nella vicenda di Tatjana. Ma andiamo con ordine. Tatjana Malek, discreta giocatrice tedesca, ha avuto un mucchio di problemi personali. Li vedremo. Ma ne è venuta fuori grazie alla forza e all'amore di Charles Edouard Maria, l'uomo che prima è diventato il suo coach, poi il suo fidanzato, infine suo marito. La cerimonia si è tenuta l'8 aprile 2013, quando Tatjana aveva appena scoperto di essere incinta. Ha giocato ancora qualche mese, fino a Wimbledon, poi è andata in maternità. La piccola Charlotte è nata il 20 dicembre 2013 e per un paio di mesi la vita di Tatjana si è snodata tra pannolini, allattamenti, ninne nanne e lunghe attese per dormire un po'. Ma sentiva di poter dare ancora qualcosa al tennis. A 6 settimane dal parto ha ripreso ad allenarsi furiosamente. Voleva tornare a tutti i costi, riuscendoci a tempo di record.
NIENTE WILD CARD, IN BARBA AL PASSATO
Ma sono arrivati i problemi. Aveva il ranking protetto, ma non era sufficiente nemmeno per giocare i piccoli tornei. Aveva bisogno di qualche wild card, un segno di riconoscimento per una giocatrice che aveva dato tanto al suo paese, nei limiti delle sue possibilità. Nel 2007 fu l'eroina della promozione nel World Group di Fed Cup. Ottenne il punto decisivo contro la Croazia e fece un miracolo nel play-off contro il Giappone. A Toyota vinse i due singolari, bilanciando le due sconfitte di una giovanissima Angelique Kerber, poi si aggiudicò il doppio insieme alla Groenefeld. Eppure, quando è tornata a giocare, l'hanno ignorata. Zero considerazione, niente wild card. Nella sua furiosa rincorsa ha giocato un solo torneo in Germania, ad Essen. Incredibile. Forse pensavano che a 27 anni fosse troppo vecchia, o semplicemente non credevano in lei. Incoraggiata dal marito e da quel che resta della sua famiglia, ha voluto provarci da sola. Tante vittorie nei tornei ITF e quest'anno è di nuovo competitiva. Qualificazione all'Australian Open, titolo al ricco ITF di Midland e miglior successo in carriera a Miami, dove ha battuto Eugenie Bouchard. Come se non bastasse, ha passato un turno anche a Charleston e ha scippato un set a Jelena Jankovic, mettendo in mostra un tennis elegante, vecchio stile e piacevole da ammirare. Adesso è numero 92 WTA e punta a migliorare un best ranking datato 2009, quando si chiamava ancora Malek e aveva un grande rabbia dentro di sé.
LA MALATTIA E LA MORTE DI PAPA'
Tatjana era rimasta sola. L'anno prima era stata in pericolo di vita per aver contratto un'embolia polmonare, la stessa malattia che aveva colpito Serena Williams. Il caso dell'americana ebbe risonanza mondiale, quello della Malek appena fuori da Bad Saulgau, dove è nata l'8 agosto 1987. Curiosamente, nello stesso giorno di Roger Federer (anche se 6 anni dopo). In quel periodo, papà Heinrich stava male. Era stato lui a metterla su un campo da tennis, e sempre lui l'aveva allenata a lungo. Era malato di cancro e non ce l'ha fatta, ha perso la sua battaglia. Segnata da quei due episodi, ha giocato la migliore stagione della sua carriera. Ma poi, all'improvviso, si è trovata senza energie. Prima fisiche, poi mentali. Non vedeva più un senso, uno scopo, un obiettivo. Litigava con se stessa ed era pronta a smettere. Ma poi è arrivato l'amore con il coach, ed è magicamente tornata la gioia di giocare a tennis. Una gioia sfociata nel matrimonio e nella piccola Charlotte.
LA FIGLIA PERFETTA
Dopo quel che ha vissuto, qualche wild card negata non è stata certo un problema. E adesso gioca con una tifosa in più: sua figlia. Una bambina che è già una veterana del tour e ha un triplo passaporto: tedesco (per la mamma), francese (per il padre) e americano (per la residenza). I Maria si sono trasferiti a Palm Beach, Florida, a due passi da casa di Venus Williams. Sono praticamente vicine di casa. La Malek ha una bella fortuna: Charlotte è buonissima: piange poco ed è molto tranquilla. Quando la mamma gioca o si allena, lei dorme. I genitori di bambini capricciosi la invidieranno, ma Charlotte Maria è la figlia perfetta per una tennista. Non sempre si portano dietro una baby sitter, ma sembra proprio che la prima candidata sarebbe proprio Venus. Pare che le sorelle Williams abbiano addirittura organizzato un Baby Shower in suo onore (non sapete di che si tratta? Leggete qui). Con la benedizione di Venus e Serena, continua a ottenere buoni risultati. E quel rovescio in slice, così morbido ed elegante, rimanda a tempi passati. I tempi in cui Mamma Maria era tra le canzoni più trasmesse dalle radio italiane. Se Tatjana tornerà dalle nostre parti, magari per gli Internazionali di Roma, bisognerà fargliela ascoltare.