Dopo il forfait olimpico, il coach dello svizzero rilascia un’intervista in cui paragona Roger a una carta di credito: “Non puoi mica sempre prelevare, esiste anche un momento in cui deve essere ricaricata. Dopo l’operazione era più esposto ai problemi fisici: tornerà intorno al numero 15 ATP, ma la classifica non è un problema”.L’Aargauer Zeitung, giornale della Svizzera tedesca, ha pubblicato un’intervista a Severin Luthi subito dopo il forfait di Roger Federer dalle Olimpiadi (e da tutto il resto del 2016). Il coach dello svizzero (insieme a Ivan Ljubicic) è anche il capitano di Coppa Davis, nonché capo-delegazione del tennis elvetico ai Giochi. Avrà un ruolo complicato, anche perché dovrà fare i conti anche con l’assenza di Belinda Bencic. Ma con tutto il rispetto per l’astronascente Belinda, tutti vogliono sapere di Federer, sia in chiave presente che futura. “Io e Roger siamo stati sempre in contatto – ha detto Luthi – abbiamo discusso più volte sull’opportunità o meno di giocare le Olimpiadi, ma negli ultimi tornei non era al 100%”. Luthi non si è spinto nei dettagli, però ha specificato che Federer non ha bisogno di un ulteriore intervento al ginocchio. “Per fortuna non ci sono complicazioni, lui vuole giocare ancora ad alti livelli. Questo stop può essere un’opportunità”. Pochi ne hanno parlato, ma è possibile che Federer stia patendo le conseguenze della scivolata patita a Wimbledon, durante il quinto set della semifinale contro Milos Raonic. Ha appoggiato male il ginocchio, ha finito la partita ma è subito parso che avrebbero potuto esserci ulteriori complicazioni.
“Un intervento porta sempre complicazioni – ha continuato Luthi – è così anche per Federer: perdi un po’ di massa muscolare e sei più soggetto agli infortuni. Se poi ci aggiungiamo i problemi alla schiena avuti prima del Roland Garros…diciamo che Roger è come una carta di credito: non si può soltanto prelevare, ma a volte bisogna anche ricaricarla”. A specifica domanda se Federer salterà le Olimpiadi per preservare qualche anno di carriera, non ha avuto esitazioni: “Sì”. La Svizzera olimpica è ancora in alto mare, nel senso che soltanto a Rio si decideranno i partner di Martina Hingis, anche se pare evidente che nel misto potrà giocare solo con Wawrinka. “Di certo non avremo il doppio maschile, perché gli altri giocatori hanno una classifica troppo bassa – ha concluso Luthi – Il futuro di Roger? A gennaio dovrebbe essere numero 15, ma questo non mi preoccupa. Intanto potrebbe usufruire del ranking protetto, ma poi la classifica non è così importante. Roger può battere tutti i migliori, non ha certo bisogno di un sorteggio fortunato”.
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