SERIE A1 – A sorpresa, il TC Italia di Forte dei Marmi chiude la prima giornata sul 2-0. Marrai e Giorgini vincono in un palazzetto semivuoto. Lo scudetto è a due passi.
Matteo Marrai ha messo in mostra un efficace rovescio a una mano
(Foto Tonelli – FIT / E' di Tonelli anche la foto in home page)
Di Riccardo Bisti – 8 dicembre 2012
Salvo ribaltoni (in Versilia sono autorizzati a toccarsi…), il TC Italia di Forte dei Marmi potrebbe avere un motivo di notorietà in più. Da anni si fa notare per un’esibizione agostana, cui partecipano ottimi giocatori. Gli ultimi in ordine di tempo sono stati Ivan Ljubicic e Alexandr Dolgopolov. Ma adesso il club potrebbe brillare di luce propria grazie a uno scudetto che dista appena due punti, in virtù dei successi di Matteo Marrai e Daniele Giorgini, vincitori rispettivamente su Stefano Galvani e Andrea Stoppini nella finale di Rovereto contro l'ATA Battisti Trento. L’imprevedibilità delle gare a squadre ha ribaltato un pronostico che vedeva leggermente favoriti i trentini. Ma la motivazione dei fortemarmini sta avendo la meglio, anche perchè stanno venendo meno i due fattori che avrebbero dovuto favorie Trento: superficie e fattore campo. I giocatori del TC Italia sono prevalentemente terraioli, ma si sono ben adattati al Play-It di Rovereto. “Che è diverso da quello che abbiamo a Trento – ha detto ai microfoni di SuperTennis uno sconsolato Stefano Galvani dopo il 4-6 4-6 patito da Marrai – il nostro è più simile al cemento, qui le sensazioni di rimbalzo e impatto con la palla sono completamente diverse”. E poi, nonostante la vicinanza con Trento, fanno molto più baccano i tifosi toscani. Non sembra di essere in Versilia, ma poco ci manca. E meno male che ci sono le due tifoserie, perchè la prima giornata si è giocata in un clima deprimente, con pochissimo pubblico (la scelta di far pagare il biglietto ha tenuto lontani i pochi interessati a vedere una giornata in cui il tennista meglio piazzato – Daniele Giorgini – è numero 487 ATP) che ha evidenziato lo squilibrio tra la pochezza della manifestazione e la bontà della copertura televisiva di SuperTennis (ottima produzione, bella grafica, statistiche Crionet, tante telecamere e interviste a bordocampo). La speranza è che i giorni festivi migliorino l'affluenza, anche se l'appeal è quello che è.
La colpa non è certo dei giocatori, che anzi hanno meritato di giocarsi questa finale. A partire da Matteo Marrai, cuore d’oro e rovescio da gran signore. Sotto di un break nel primo set, è rimasto mentalmente nella partita con il sapiente uso del rovescio in slice, ha rimontato e si è aggiudicato il parziale con un break al decimo game. Più bagarre nel secondo set, dove Galvani ha avuto cinque palle break sul 3-3 tra una palla contestata e l'altra. “Fino a quel momento ero riuscito a isolarmi dalla tensione – ha detto il patavino – ma poi ho perso un game che avevo già vinto tre volte”. E l’epilogo era inevitabile. Grande gioia per Marrai, numero 498 ATP ma carico per una pronta risalita. “Negli ultimi mesi ho cambiato qualcosa a livello fisico e mentale – ha detto tenendo in braccio il nipotino Edoardo – non ho più paura di giocare sul cemento. Credo che l’anno prossimo mi vedrete più spesso su questa superficie”. L’urlo verso il suo angolo dopo il matchpoint la dice lunga sulle motivazioni e l’amore per un club dove gioca sin da piccolo. Non è toscano (è nato a San Benedetto del Tronto) ma si è integrato alla grande anche Daniele Giorgini, autore di una folle impresa contro Andrea Stoppini. Il 32enne di Riva del Garda ha dominato fino al 5-1 30-15, quando ha iniziato a sbagliare un colpo dopo l’altro e ha finito col cedere 11 (si, undici!) game consecutivi fino a sigillare il 7-5 6-0 per Giorgini. Un blackout inspiegabile, in cui il fortemarmino è stato bravo ad approfittare senza pietà. “Diciamo che sono uno specialista in rimonte – ha detto un Giorgini raggiante – è una bella cosa, però ogni tanto potrei anche partire bene e non fare sempre una vita da bestia! Scherzi a parte, sono stato bravo dopo un brutto inizio. C’è stata una palla contestata che mi ha fatto scattare qualcosa”. Nella regular season, Stoppini si era imposto al tie-break del terzo dopo aver annullato due matchpoint. “Non potevo perdonarmelo – continua Giorgini -. Oggi sono stato bravo a recuperare, ma soprattutto a credere di recuperare. Su questi campi è dura, invece ce l’ho fatta. Ho dimostrato che posso giocare bene sul veloce, anche se Volandri mi prende in giro dopo che l’anno scorso avevo detto che questa è la mia superficie”. Adesso la serie è fortemente indirizzata verso Forte dei Marmi, anche perchè la seconda giornata (ore 11, diretta SuperTennis) sarà inaugurata da Volandri-Ghedin, con il livornese decisamente favorito. “Partita aperta, Volandri eviterà di sottovalutare l’avversario – conclude Giorgini -. Andiamo a letto sapendo che il 2-0 è meglio dell’1-1, ma abbiamo fatto solo un passettino. Non è nulla, soprattutto dopo la delusione dell’anno scorso”.
Per Trento si è messa male. Dando per scontata la vittoria di Grigelis su Trusendi (che non è affatto scontata), i ragazzi del presidente Monegaglia devono sperare nell’impresa di Riccardo Ghedin contro Volandri. A Trento fu un match equilibrato, ma i punti importanti li vinse tutti Volandri. Il romano, tuttavia, ama i campi veloci e avrà voglia di farsi un regalo di compleanno (ha compiuto 27 anni lo scorso mercoledì). Se i singolari dovessero finire sul 3-1, Forte dei Marmi avrebbe un buon margine, mentre sul 2-2 potrebbe esserci il clamoroso sorpasso. Ad ogni modo, la finale è ancora apertissima perchè Ghedin-Galvani e (soprattutto) Grigelis-Stoppini sono ottime coppie e partono favorite. E nelle gare a squadre, dalla finale di Davis all’ultima D3, può succedere di tutto. Anche in questa scalcinata Serie A1.
SERIE A1 – FINALE
TENNIS CLUB ITALIA – ATA BATTISTI TRENTO 2-0
Matteo Marrai b. Stefano Galvani 6-4 6-4
Daniele Giorgini b. Andrea Stoppini 7-5 6-0
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