Luca Vanni vince uno splendido match contro Benjamin Becker (“Uno dei migliori 5 in stagione”) e si prende i quarti di finale. “Sto producendo il massimo sforzo per assicurarmi il tabellone principale dell'Australian Open. Voglio togliermi questa soddisfazione” (Foto Angelo Scaroni) 

BRESCIA – Qualcuno aveva storto il naso. Dopo il grande exploit di San Paolo, in cui Luca Vanni aveva conquistato una clamorosa finale ATP, il toscano non si era confermato come in tanti avevano previsto. Ha fatto una fugace apparizione tra i top-100, ma ne è uscito quasi subito. A ben vedere, dopo San Paolo ha vinto una sola partita nel circuito maggiore. Ma per chi ha trascorso anni tra gli ambulatori e l'inferno del circuito, certi problemi erano bazzecole. Senza dimenticare che ha battuto un top-30 ATP (Bernard Tomic) al Masters 1000 di Madrid e si è qualificato per Roland Garros e Wimbledon. Però non tutto era andato per il verso giusto. “Dopo San Paolo sono andato in Kazakhstan per fare il quinto uomo in Coppa Davis – racconta Vanni dopo il gran successo su Benjamin Becker che gli ha dato i quarti a Brescia – ma poi mi sono procurato un infortunio al ginocchio che mi ha fatto giocare un paio di tornei al 50%. Poi mi sono fatto male al ginocchio e ho dovuto saltare due tornei. Insomma, sono passate le settimane e per tre mesi non ho fatto un punto. Però sono rimasto tranquillo, non ho cambiato il mio atteggiamento”. Semmai è cresciuto, come sta dimostrando al Trofeo Città di Brescia (42.500€, Play-It), dove ha superato un signor giocatore come il tedesco. E' stata battaglia dura, vera, con sprazzi di livello assoluto. L'ha spuntata Vanni col punteggio di 6-4 6-7 6-4 e la bella notizia è il modo in cui è maturato il successo. Sul 6-4 1-1, Vanni aveva ottenuto il break ma il giudice di linea non ha chiamato una palla di Becker abbondantemente fuori. “Lucone” si è innervosito platealmente, ma ha reagito da campione. Nel game successivo ha rifilato un clamoroso “perfect game”, tirando quattro ace consecutivi. Grandi emozioni anche nel tie-break, dove Vanni ha rimontato da 3-6 a 6-6, poi però ha perso un punto rocambolesco dopo non aver chiuso uno smash non impossibile. Di solito queste cose si pagano, invece Vanni ha continuato a lottare e ha trovato il break nell'ultimo game, peraltro rimontando da 40-0.

 

CRESCITA MENTALE

Una delle migliori partite in stagione? “Senza dubbio. In questo periodo sto esprimendo un ottimo livello. Due settimane fa avevo perso con lo stesso punteggio contro Mikhail Youzhny e pensavo che fosse stata una delle migliori 5 partite del mio 2015. Adesso ci metto anche questa – racconta Vanni – in questo momento il mio livello è molto alto e non ho grossi cali di rendimento. Oggi l'ho dimostrato, soprattutto a inizio terzo set. Non ho mai abbassato la guardia”. Il toscano sta mostrando miglioramenti in ogni settore. Si muove molto bene nonostante sia alto 1.98 e tiene molto bene lo scambio con il rovescio in slice. “E' vero, ma vorrei andare oltre. Lo slice è sempre stato il mio colpo naturale, ma quando non sono in fiducia ne abuso un po' e mi capita di restare troppo sulla difensiva. Per questo vorrei utilizzare di più il lungolinea in topspin, perché mi consente di passare dalla difesa all'attacco. Fisicamente è tutto ok perché sto bene con la testa”. Il nuovo Vanni è un giocatore sempre più completo. Lo sbocco naturale sono i tornei del Grande Slam. E c'è un obiettivo ben preciso: conquistare il main draw dell'Australian Open. Attualmente è numero 115 ATP e gli mancano una quarantina di punti per centrare l'ammissione diretta. Dopo Brescia, chiuderà la stagione ad Andria grazie a una wild card concessa dalla Federazione Italiana Tennis. “Per me significherebbe molto. Non è tanto un discorso economico, quanto di soddisfazione personale. Farò di tutto per riuscirci”. Le motivazioni sono talmente forti che gli hanno dato la forza di non mollare dopo un secondo set perso in modo rocambolesco: “Al cambio di campo mi sono detto: 'Dai Luca, nella tua carriera nei ha passate tante…prenditi questa vittoria, metticela tutta'. Ce l'ho fatta”. Al di là di un gioco sempre più completo, è la tenuta mentale ad accendere l'ottimismo. Sui campi veloci, spesso, si decide tutto su pochi punti. E Vanni li ha vinti tutti. “L'anno scorso sono arrivato al n. 150 ATP, adesso sono 110. Non è facile confermarsi, ma io sono addirittura migliorato. Fare tanti punti a livello ATP significa aver fatto uno step sul piano mentale. E penso che si sia visto nel match di oggi”. Nei quarti sfiderà il vincente tra Roberto Marcora e lo slovacco Norbert Gombos.