Prosegue l’avventura di Luciano Darderi a Londra come sparring dei protagonisti delle ATP Finals. Nella giornata di sabato piccola battuta d’arresto legata ad un problema alla schiena
Prosegue l’esperienza londinese di Luciano Darderi, raccontata ai microfoni de Il Tennis Italiano. Nella serata di venerdì 13 novembre, l’italo-argentino di stampo laziale si è allenato con il concittadino romano Matteo Berrettini, a Londra come prima riserva delle ATP Finals. “È stato un allenamento intenso, abbiamo lavorato molto bene. Anche le sensazioni erano ottime e ho giocato il miglior tennis da quando sono qui. Ho sfruttato la chance al massimo, probabilmente ero anche più tranquillo sapendo di giocare con un italiano”. Commenta entusiasta il più grande dei fratelli Darderi. Nella mattina di sabato è arrivato il bis con Matteo, ma durante la sessione il classe 2002 si è fermato per quello che al momento della pubblicazione dovrebbe essere un leggero stiramento alla schiena. Fuori dal campo Luciano è stato trattato dal fisioterapista, ma ha dovuto rinunciare in via precauzionale alla seduta pomeridiana con Denis Shapovalov, seconda riserva dell’evento.
“Luciano deve riposare la schiena adesso, quindi abbiamo annullato l’allenamento con Shapovalov. Speriamo domani possa essere in grado di tornare in campo”. Spiega il padre e coach Gino Darderi che commenta il livello di gioco osservato i primi giorni a Londra: “Tirano tutti veramente forte nel tennis di oggi, però se Luciano è stato chiamato dall’ATP è perché fa altrettanto. Queste sono le prime volte che gioca con dei top ten e ha fatto subito sessioni molto intense, a volte anche doppi turni – analizza Gino spiegando poi la possibile nascita del piccolo problema alla schiena – Durante l’allenamento di oggi, Matteo si è fermato un attimo a parlare con il coach e qui la temperatura è parecchio bassa. Quando hanno ripreso a giocare sono ripartiti a mille e probabilmente il dolore alla schiena è nato da un movimento brusco”. La valutazione di questi giorni si conclude con un commento su Novak Djokovic, con il quale Darderi ha già avuto la fortuna di allenarsi: “Nole è un marziano, non ha nulla a che vedere con gli altri. Luciano tirava fortissimo, ma non lo scalfiva. Berrettini o Schwartzman non sono la stessa cosa, ma anche Nadal, perché lui almeno sta un metro dietro alla riga. Naturalmente anche gli altri sono grandissimi giocatori, ma con loro Luciano ci è stato in campo molto bene”.