Le parole di Luca Vanni sulla critica situazione che imperversa nel tennis professionistico. Il tennista toscano ha spaziato su vari argomenti: dai problemi sulla ripresa dei tornei sino alla reunion con Fabio Gorietti, suo storico allenatore

Raggiunto in esclusiva da Il Tennis Italiano, Luca Vanni ha confidato ai nostri microfoni sensazioni, emozioni e progetti in attesa di riprendere le regolari attività professionistiche. Con un best ranking al numero 100 Atp datato 11 maggio 2015 – allora 41esimo italiano della storia dall’introduzione del ranking computerizzato – attualmente il tennista toscano è appena dentro i 500: una classifica che non rispecchia il suo livello di gioco e che risente inevitabilmente dell’intervento a cui è stato sottoposto in primavera, per rimuovere una calcificazione al tendine rotuleo che non gli consentiva di esprimersi al 100%. Dopo mesi di alti e bassi ed una riabilitazione che ha richiesto del tempo, nel 2020 Luca aveva iniziato la sua scalata tramite tornei del circuito Challenger in Francia prima di spostarsi a Bergamo, uno degli epicentri del contagio del virus la cui competizione si è poi conclusa con la cancellazione della finale tra Enzo Couacaud – giustiziere dell’azzurro in ottavi – e Illya Marchenko.

“Per fortuna è andata bene – ha esordito il classe ‘85 – oltre ad aver giocato ad un buon livello non sono stato contagiato dal virus, sicuramente questa è la cosa più importante. Ammetto che ripensare di aver giocato un torneo nel bel mezzo del focolaio fa un certo effetto”. Nonostante le (tardive) avvisaglie, il tennista di Castel del Piano così come la maggior parte dei professionisti ha scelto di proseguire la sua programmazione anche nella settimana successiva al torneo Lombardo: “Subito dopo Bergamo sono andato ad Orvieto, dove ho vinto le prequalificazioni per gli Internazionali d’Italia. Da lì ad oggi non ho più potuto competere, ormai è più di un mese che sono in quarantena in attesa di tempi migliori, anche se non nascondo che all’inizio è stato piacevole rimanere a casa. Mi sono reinventato bianchino, ho fatto lavori di manutenzione nella mia abitazione ma col passare del tempo ovviamente la situazione si è fatta pesante”.

Il contesto, già difficile di per se’, è reso ancor più problematico dai continui rinvii della data di ripresa dei tornei, più volte procrastinata e che rischia di diventare un serio problema sia per la riorganizzazione del calendario, quantomai fitto di manifestazioni in cerca di ricollocamento, sia per il congelamento dei punti Atp e Wta: “La mia opinione è che non si tornerà a giocare per tutto l’anno. Non so come l’Atp possa gestire la situazione del ranking, onestamente la vedo dura. Ora la data data ufficiale è quella del 13 luglio, ma noi giocatori come possiamo gestire un’eventuale preparazione? Allenarsi senza un obiettivo certo è molto difficile. I carichi di lavoro sono importanti, l’unica cosa che possiamo fare è rimanere allenati cercando di non perdere del tutto la condizione, ma sono piuttosto pessimista”. In attesa di ulteriori sviluppi su una situazione certamente intricata, Luca è tornato a lavorare con Fabio Gorietti, suo storico coach che l’ha accompagnato negli anni più belli della sua carriera: “Alla Tennis Training di Foligno con Gorietti mi trovo bene. Dopo i primi tre tornei dell’anno ho cominciato a risentire Fabio, che è sicuramente la persona che mi conosce meglio sotto ogni punto di vista. Inizialmente abbiamo lavorato sulla posizione da tenere un campo e su semplificare il mio tennis: poche soluzioni, ma efficaci. Ritornare a Foligno, dove ho vissuto per anni, mi fa un bel effetto. Ora spero di riprendere quanto prima per tornare ai miei livelli”.