Le parole all’ATP di Luca Van Assche, giovanissimo francese che ha vinto il suo primo titolo Challenger a Maia. Il ragazzo ha parlato delle proprie aspettative e delle difficoltà che derivano dall’essere un tennista studente.

Attuale numero 138 del ranking ATP, Luca Van Assche ha fatto parlare molto di sé nell’ultima parte della stagione. Il classe 2004 è il primo giocatore nato in quell’anno a vincere un torneo Challenger. La vittoria nel Challenger di Maia ha segnato un grande traguardo per il giovane talento francese, che nel 2021 aveva vinto il Roland Garros Junior. Alla ricerca di un posto tra i grandi del tennis, Van Assche ha rilasciato delle interessanti dichiarazioni all’ATP in vista del suo 2023. Il ragazzo ha una promettente carriera davanti, ma non disdegna lo studio, e ha una grande passione per la matematica. Il problema, però, è che il tennis porta via molto tempo: “La verità è che ho una grande quantità di cose da fare da quando sono nel circuito, ma cerco sempre di far combaciare tutto. Ci sono momenti in cui è difficile far convivere studio e tennis, in questo momento mi diverto a fare entrambe le cose, spero di continuare in questo modo. Un problema è che non posso fare gli esami online, mi obbligano ad andare a Parigi. Quest’anno, per esempio, ci sono state due settimane di esami: una a giugno e una a gennaio. Cerco di colmare le lacune e studiare quando sono a casa, ma se riesco anche quando viaggio”. Van Assche ha trionfato in terra portoghese nell’ultimo Challenger della stagione, dopo aver perso le finali di Lisbona, Brest e Valencia: “Quella di Maia è stata una settimana grandiosa, ero molto felice per la vittoria del titolo. Quando ho perso il primo set della finale, la mia testa ha iniziato rapidamente a pensare al passato e a dire che non potevo perdere quattro finali. Non mi restava altro che continuare a lottare e a faticare. Uno dei miei obiettivi per la passata stagione era vincere un titolo Challenger e per fortuna ci sono riuscito nell’ultimo torneo dell’anno”.

Con questa vittoria, Van Assche è diventato il sesto francese a vincere un Challenger a 18 anni, gli altri sono stati Richard Gasquet, Sebastien Grosjean, Gael Monfils, Fabrice Santoro e Corentin Moutet, ultimo a riuscirci a Brest nel 2017: “Mi hanno parlato di questa statistica il giorno dopo aver vinto il titolo in Portogallo. Tutti questi numeri sono una grande ispirazione nel mio lavoro quotidiano, sono stati tutti grandi giocatori della storia della Francia. Sono molto orgoglioso di appartenere a questo gruppo, spero di poter ottenere una carriera brillante come la loro in futuro”. Il francese è tornato poi sulla sua carriera da junior, quando ha vinto l’Open di Francia della categoria: “Vincere il Roland Garros Junior è stato un momento molto speciale. Vivo a Parigi, e vincere in casa, dove c’è la mia famiglia e dove divido ogni momento con loro è stato speciale. Ho potuto lasciare alle mie spalle la mia fase da junior con una grande soddisfazione, orgoglioso dei miei risultati. In quell’edizione eravamo quattro francesi nelle semifinali del tabellone, è stato incredibile. Spero che il futuro del tennis francese continui a essere così buono”. Per ultimo, Van Assche ha lasciato il proprio futuro. Queste le sue aspettative per il 2023: “Il mio obiettivo ora è continuare come ho concluso la stagione, carico e con sicurezza. Sto lavorando al massimo ogni giorno, la mia idea è arrivare in top 100 il prima possibile”.