di Giorgio Spalluto – foto Getty Images
Sconfitte imbarazzanti, “sciolte” clamorose e multe per scarso impegno. Si potevano riassumere così i primi 7 mesi della stagione 2011 di Ernests Gulbis, giunto a Los Angeles con un pesante fardello di ben 4 eliminazioni consecutive al primo turno, che lo avevano relegato ormai ai margini del tennis che conta. A un passo dall’uscita dai Top100, ecco la reazione del grande talento lettone, assai recalcitrante a tutto quello che concerne allenamenti e preparazione atletica.
Chissà che in questo senso non sia stato decisivo l’apporto di Guillermo Canas, il controverso (ex) tennista argentino, da qualche tempo al fianco di Gulbis che, nella finale del torneo californiano, ha avuto la meglio in finale su Mardy Fish, grazie alla maggiore freschezza atletica nelle ultime fasi del match: 5-7 6-4 6-4 il punteggio finale per Ernests che non riusciva a vincere due match di fila dal torneo di Nizza e che, invece, a Los Angeles, dopo aver rischiato all’esordio contro Xavier Malisse, ha conquistato due scalpi prestigiosi come quello del n.1 americano e quello non meno importante di Juan Martin Del Potro, nei quarti.
Nell’ultimo atto non sono mancate le consuete scelleratezze che da sempre contraddistinguono il suo gioco. Il primo parziale, infatti, è stato deciso da un doppio fallo sul setpoint, dopo che qualche istante prima, sul 5-5, aveva fallito malamente due palle break.
Al contrario di altre volte, Gulbis però non si lascia condizionare dall’epilogo negativo del primo parziale e, dopo aver recuperato da un pericoloso 15-30 nel secondo game, tiene con autorità i propri turni di battuta, mettendo sempre maggiore pressione a un avversario che comincia a palesare una più che comprensibile stanchezza dovuta anche agli impegni della settimana precedente in quel di Atlanta.
Sul 3 pari giunge il break in favore di Gulbis su cui gira l’intero incontro. Il lettone arriva sempre prima sulla palla esibendosi anche in alcuni splendidi recuperi per lui inconsueti. L’americano non riesce a contrastare l’incedere del suo avversario, cedendo immediatamente la battuta in apertura di terza frazione. Il figlio di uno dei magnati più ricchi d’Europa cerca comunque di mettersi in difficoltà da solo, inaugurando con un doppio fallo tre turni di battuta consecutivi. Nonostante ciò, si porta in vantaggio di due break ma, sul 5-2, pensa bene di rimettere in corsa un avversario già in doccia da più di mezzora, sciorinando tutta una serie di errori che bastano e avanzano per confermare come la strada verso un ritorno a pieno regime del lettone è ancora lunga.
Ernests riesce comunque a portare a casa quello che è il suo secondo titolo in carriera dopo il successo di Delray Beach. Saranno i prossimi appuntamenti a stabilire se quello californiano sia da considerare l’illusione di una notte di mezza estate o l’alba di una carriera rimasta perlopiù ancora inespressa.
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