da Roma, Viviana Rinaldi
L’avevamo seguiti ieri. Gli avevamo sostenuti e lodati per le loro imprese contro giocatori meglio quotati. E oggi li aspettavamo. Aspettavamo di vederli all’opera. Aspettavamo, forse, il miracolo. E per un po’ ci abbiamo quasi creduto. Paolo Lorenzi e Romina Oprandi ce l’hanno messa tutta oggi, questo possiamo dirlo, ma il miracolo non è arrivato. Soprattutto Paolo Lorenzi, impegnato contro Rafael Nadal, in un campo centrale stracolmo che inneggiava il suo nome, nonostante qui Rafa sia da sempre amatissimo. E lui per un po’ ci ha fatto sognare. Con costanza e concentrazione il toscano, allenato da Claudio Galoppini, è entrato in campo da n.148 Atp senza pensare di avere dall’altra parte della rete il n.1 del mondo, su una superficie che notoriamente Nadal preferisce a tutte le altre: la terra rossa.
Paolo ha fatto il suo gioco, senza strafare, senza pretese, sicuro di sé e delle proprie potenzialità e favorito da un Rafa troppo falloso e meno attento e preciso del solito. Arrivato a Roma forse stanco e demoralizzato dalla debacle di Madrid, il maiorchino ha subito il gioco di Lorenzi sostenuto da un ottimo servizio, una condizione atletica invidiabile e una lucidità tattica che alla fine gli ha permesso di vincere un set, al tie-break, proprio contro Rafael Nadal. E pensare che il mancino lo aveva anche brekkato al sesto gioco, ma Paolo non ha mollato, ha recuperato e alla fine nel tie-break, chiuso per 7 punti a 5 con un brutto smash steccato dello spagnolo, e ha fatto sua la prima frazione.
Nadal appare un po’incredulo sia per i suoi troppi errori gratuiti che per l’intraprendenza del gioco di Lorenzi, che sfoggia spesso un serve and volley molto incisivo e tiene lo spagnolo a fondo campo a macinare chilometri. Nel secondo l’iberico apre subito con un break e cerca di essere più aggressivo. Ma Lorenzi c’è. Continua a tenergli testa, si riprende il break, però poi permette al Number One di passare 5 a 4 e servizio. E nonostante una possibilità di pareggiare i conti, annullata dal solito sventaglio di diritto che funziona sempre, Nadal con uno smash piazza il 6 a 4.
L’ultimo set non ha praticamente storia. Lorenzi lascia campo a Nadal e i game scivolano via da soli fino al 6-0. “Fisicamente sono riuscito a tenergli testa per quasi 2 ore e 10, dopo non ce l’ho più fatta” ha dichiarato in conferenza stampa dopo aver ricevuto un applauso da tutti i giornalisti presenti, sorpreso egli stesso dalla sua grande prestazione.
Un plauso va anche a Romina Oprandi che fa di tutto per mischiare le carte a Daniela Hantuchova, n. 33 del ranking femminile. La slovacca va avanti 5-2 nella prima frazione, ma Romina non ci sta e via con drop shot, accelerazioni, cambi di ritmo che impallano la bella e longilinea giocatrice dell’est. Si arriva fino al 5-5, sugli spalti anche Binaghi e Barazzutti assistono alla prova dell’italo-svizzera, che però si lascia scavalcare per 7 giochi a 5. Nel secondo si lotta fino al 2 a 1, poi la Oprandi esce dal campo per ricevere un lungo trattamento medico mentre l’Hantuchova, si intrattiene con il suo coach, fa stretching e prova i servizi. Romi rientra in campo con un’altra fasciatura alla gamba destra, sulla coscia, che si aggiunge a quella al ginocchio, ed è come se non fosse più in campo. Finisce 6-1 in due ore di match e Romina lascia a Daniela l’opportunità di scontrarsi domani con la Schiavone.
RISULTATI
[1] R Nadal (ESP) d [Q] P Lorenzi (ITA) 67(5) 64 60
[2] N Djokovic (SRB) d [Q] L Kubot (POL) 60 63
[9] N Almagro (ESP) d S Querrey (USA) 63 76(4)
J Chela (ARG) d G Simon (FRA) 64 62
[5] J Jankovic (SRB) d L Safarova (CZE) 60 63
[4] N Li (CHN) d L Dominguez Lino (ESP) 64 62
[6] S Stosur (AUS) d I Benesova (CZE) 61 75
E Vesnina (RUS) d [8] A Radwanska (POL) 36 62 61
[Q] A Medina Garrigues (ESP) d [9] M Bartoli (FRA) 64 63
[10] S Peer (ISR) d A Kleybanova (RUS) 63 75
[Q] P Hercog (SLO) d [12] A Petkovic (GER) 64 62
[16] A Pavlyuchenkova (RUS) d V Dushevina (RUS) 75 64
D Hantuchova (SVK) d [WC] R Oprandi (ITA) 75 61
G Arn (HUN) d [WC] A Brianti (ITA) 64 64
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