Esordio positivo per Paolo Lorenzi all’Atp Challenger Tour Finals di San Paolo, in Brasile. Sconfitto il portoghese Gastao Elias con il punteggio di 7-6 6-2 in un’ora e mezza di gioco. Vi proponiamo una recente intervista al veterano senese … di MAX GRASSI

di Max Grassi – foto Getty Images

Esordio positivo per Paolo Lorenzi all’Atp Challenger Tour Finals di San Paolo, in Brasile. Ha battuto il portoghese Gastao Elias con il punteggio di 7-6 6-2 in un’ora e mezza di gioco. Il torneo, da ben 220.000 dollari di montepremi, è riservato ai migliori sette giocatori del circuito Challenger dell'Atp, più una wild card. Si gioca su campi in cemento e la struttura è a doppio girone, del tutto analoga a quella dell'evento maggiore di Londra.

Ricordiamo che Lorenzi, 31 anni il 15 dicembre, testa di serie numero 2, è stato sorteggiato nel Gruppo B, in compagnia di Aljaz Bedene, Gastao Elias e Victor Hanescu. Il Gruppo A è composto invece da Guido Pella, Ruben Ramirez-Hidalgo, Adrian Ungur e dalla wild card di casa Thomaz Bellucci. I primi due giocatori di ogni girone si qualificano per le semifinali. 

Nel secondo match dei round robin il tennista senese nella serata italiana affronta il forte rumeno Victor Hanescu

Quella che si conclude questa settimana in Brasile è la miglior stagione della carriera di Paolo Lorenzi. La sua attuale classifica lo vede alla 63° posto mondiale, la più alta mai occupata in carriera.

Vi proponiamo un estratto di una recente intervista del nostro Alessandro Nizegorodcew registrata proprio alla vigilia di questo Challenger Masters.

 

Fino a pochi mesi sul cemento indoor non credo pensassi di poter raggiungere risultati di rilievo. Sbaglio?
“In effetti io e il mio allenatore Claudio Galoppini abbiamo iniziato che si potessero raggiungere buoni risultati anche indoor sul finire della scorsa stagione, quando ho disputato un ottimo match a Helsinki contro Daniel Brands. Abbiamo deciso di comune accordo di prepararci bene anche per l’indoor”.

Alcuni colleghi in sala stampa si chiedevano come mai fossi uscito fuori così tardi. Cosa dobbiamo rispondere loro?
“Puoi dir loro che non avevo fretta… In realtà non saprei cosa rispondere. Negli ultimi tre anni ho lavorato al meglio con il mio coach Galoppini e il preparatore atletico, ma non credo ci siano motivi precisi. Di sicuro mi è servito tanto tutto ciò che ho fatto in passato, compresi gli errori.”

Il tennis è uno sport di motivazioni e quando calano si finisce per perdere anche con giocatori inferiori, e di molto, in classifica. L’impressione è che le tue motivazioni non calino mai. E’ così?
“Io dico sempre che quando durante una stagione mi sento un po’ scarico non gioco per un paio di settimane. Nel momento in cui vincere e perdere sono per te la stessa cosa vuol dire che è il momento di fermarsi e ricaricarsi.”

In molti vedono in te un esempio per i giovani. Che consiglio ti sentiresti di dare ad un ragazzo che sta passando ad esempio dai tornei junior ai primi futures?
“La cosa importante è crederci sempre. Bisogna inoltre avere sempre persone intorno che ti sostengono e credono in te, anche e soprattutto quando i risultati non arrivano. Io ho avuto la fortuna di avere una famiglia che mi è sempre stata vicina e che mi ha spinto a crederci sempre, anche durante i momenti “no” che in passato sono stati molti di più rispetto a quelli positivi. Ora sto raccogliendo ciò che ho seminato per anni. Cosa direi ad un giovane? Gli direi che non è vero che se i risultati non arrivano subito hai fallito, ma che lavorando e credendoci si possono ottenere traguardi impensabili.”

E bisogna avere anche una grande passione…
“Quella assolutamente! Io mi alleno tutti i giorni e quando mi devo fermare per qualche infortunio, anche lieve, sono anche che fremo, mi innerovisco, perché voglio tornare in campo. Finché questo sport ti piace devi fare di tutto per vincere.”

I tuoi risultati continuano ad essere davvero ottimi. Un pensierino ai top-50 lo stai facendo per l’anno prossimo?
“I punti li guardo solo il lunedì, altrimenti mi metto troppa tensione sulle spalle. Se dovessi avvicinarmi al numero 50 di sicuro proverò a raggiungerlo ma sono discorsi prematuri".

max.grassi@tennisitaliano.it