Il senese gioca una partita tutta cuore nella prima sessione serale di Umago, ma sfrutta male due matchpoint a favore contro Carreno Busta. Cecchinato si qualifica e trova Seppi.

Di Riccardo Bisti – 22 luglio 2014

 
Il torneo ATP di Umago (o Umag, per dirla con i croati) guarda molto all’Italia. Lo hanno dimostrato ancora una volta, concedendo al nostro Paolo Lorenzi la prima ”night session” della settimana, mentre il baby fenomeno Borna Coric ha giocato nel pomeriggio, alle 17.30. Ma se la Croazia esulta per questo ragazzino, noi ci mangiamo le mani per una partita che Paolino aveva praticamente tra le mani ma non è riuscito a portare a casa. Battere Pablo Carreno Busta, oltre ad essere la dimostrazione che Lorenzi “non ha età”; sarebbe stato fondamentale per consolidare quel posto tra i top-100 che Paolo si tiene stretto con le vittorie nei challenger. Purtroppo è girata male: lo spagnolo si è imposto col punteggio di 4-6 6-1 7-5, ma c’è l’immenso rimpianto di due matchpoint sciupati. Rimpianto doppio perchè Paolo avrebbe potuto giocarli meglio. Dopo essersi spartiti i primi due set (in verità, Lorenzi ha utilizzato il secondo per rifiatare),  il terzo è stato intenso, combattuto e con tanti punti ben giocati. Lorenzi ha avuto le sue chance sul 2-1, poi la partita ha avuto l’inatteso punto di svolta sul 3-3. Sotto 0-40, l’azzurro ha cancellato tre palle break di fila. Sul 40-40 ha chiesto l’intervento del fisioterapista per un problema alla coscia sinistra, dovuto probabilmente alla stanchezza per alcuni scambi durissimi. La fasciatura gli ha consentito di rifiatare e ha tolto il ritmo allo spagnolo. Risultato? Game vinto e break nel gioco successivo. Con Paolo avanti 5-3, l’amico Enrico Becuzzi in tribuna era già pronto a gioire con lui. Il match sembrava finito anche e soprattutto sul piano mentale, con il microfono sotto la sedia del giudice di sedia che ha raccolto, impietoso, il mugugno di Carreno Busta che andava a cambiare la racchetta. “Che partita che ho regalato…”.
 
UN TORNEO CHE CI MANCA

Lorenzi saliva 40-15, ma non è stato cinico. Fosse stato un calciatore, diremmo che non ha avuto la giusta lucidità sotto porta. Sul primo matchpoint ha giocato un rovescio lungolinea finito in corridoio, fuori di pochi centimetri. Ancora peggio nel secondo, dove ha provato la tattica del serve and volley. La volèe non era semplice ma nemmeno impossibile: Paolo ha servito un assist al passante di Carreno Busta, che ha ringraziato e ha ritrovato fiducia. Lorenzi è rimasto coraggiosamente nel game, cancellando quattro palle break, alcune con belle discese a rete, ma la quinta gli è stata fatale. A quel punto, anche se il punteggio era ancora favorevole a Lorenzi, era chiaro che avrebbe perso. Non aveva più energie, era nettamente più stanco. I 10 anni di differenza si sono sentiti tutti negli ultimi game, dove Carreno Busta non ha neanche avuto bisogno di spingere troppo. E così l’Italia perdeva uno dei suoi quattro rappresentanti, anche se il meno atteso. Martedì sarà il turno del derby Seppi-Cecchinato, con il siciliano che ha superato le qualificazioni al termine di una dura battaglia contro Norbert Gombos. Il match non avrà l’onore del Campo Centrale, che invece avrà senz’altro Fabio Fognini al suo esordio, probabilmente mercoledì, contro il vincente dell’atteso match Montanes-Zverev, con il giovane tedesco chiamato alla prova del 9 dopo il grande exploit di Amburgo. Quella appena iniziata è la 25esima edizione di questo torneo, vinto in ben cinque occasioni da Carlos Moya, ma manca un vincitore italiano. Ci siamo andati vicini più volte, con ben quattro finali: due volte c’è andato Filippo Volandri, una Potito Starace e lo scorso anno Fabio Fognini. Una peccato: chissà che il 2014 non possa essere l’anno buono. In fondo Fabio è la prima testa di serie…