L’azzurro batte in due set Gilles Muller, raggiungendo il secondo turno del Masters 1000 di Indian Wells. Sfiderà Gilles Simon. Eliminati Troicki, Baghdatis e Melzer. La 16enne Townsend in evidenza nel femminile… di MARCO CALDARA

di Marco Caldara foto Getty Images

Trasformarsi in qualche mese da onestissimo giocatore 'da challenger' a piccola garanzia nei tornei maggiori? Si può. Basta chiedere a Paolo Lorenzi, fresco di ingresso fra i primi 50 giocatori del mondo e capace di superare brillantemente il primo turno del Masters 1000 di Indian Wells. Già, perchè il senese ha raggiunto i primi 100 sul finire del 2009, ma solo lo scorso anno ha vinto con costanza qualche partita nel tour maggiore. Precisamente sette, le stesse che ha portato a casa in questi primi due mesi di 2013, a conferma dei grandi progressi compiuti. Dopo i quarti di finale di Doha, Vina Del Mar e Acapulco, si è presentato in California con grandi aspettative, e al primo turno non ha dato scampo al lussemburghese Gilles Muller, numero 65 del mondo. Un giocatore temibile, che sul cemento all'aperto vanta i quarti di finale agli Us Open e aveva sconfitto l'azzurro sul finire della passata stagione. Ma il Lorenzi del 2013 è più forte, più motivato, ancor più convinto del proprio potenziale, e questa volta non si è lasciato sorprendere. Sotto per 1-4 nel primo set, ha salvato due pericolosissime palle-break consecutive (15-40) e ha dato il via alla rimonta. Con un parziale di 6 giochi a 1 ha incamerato la frazione d'apertura, e sul 4-4 del secondo ha trovato l'allungo decisivo (già più volte sfiorato in precedenza), prologo del 7-5 6-4 finale, stampato in 1 ora e 36 minuti. Per Paolo, al secondo turno, il francese Gilles Simon, numero tredici del seeding.

L'assenza delle teste di serie ha reso poco interessanti gli altri match di giornata, anche se qualcosa di buono si è visto. In primis la bella vittoria del tedesco Mischa Zverev, che dopo aver superato le qualificazioni ha rimontato e battuto Jurgen Melzer (sempre più lontano dalla forma migliore) e al secondo turno incrocerà la racchetta con Tomas Berdych. Da segnalare anche il successo del belga David Goffin, che dopo l'amaro k.o. nella recente sfida di Coppa Davis contro la Serbia si è vendicato in tre set di Viktor Troicki, del tedesco Daniel Brands (6-0 7-6 a un opaco Marcos Baghdatis) e di Wayne Odesnik (giustiziere di Matteo Viola al turno decisivo delle qualificazioni), a segno con un doppio 7-5 su Roberto Bautista-Agut. Per la Spagna, fuori anche gli altri due portacolori impegnati ieri: Feliciano Lopez (che ha raccolto appena cinque giochi contro il 'caldissimo' Ernests Gulbis) e Marcel Granollers, regolato in due set (6-4 6-2) da un ottimo Nalbandian. Sorride invece l'Australia, con le vittorie del giovane rampante Bernard Tomic (6-4 6-3 a Thomaz Bellucci) e del vecchio leone Lleyton Hewitt, a segno con il punteggio di 6-4 3-6 6-1 su Lukas Rosol. Passano al secondo turno anche Benoit Paire (5-7 7-5 6-2 a Kubot, rimontando da 2-5 nel secondo set), Nieminen (4-6 6-3 6-3 a Sijsling), Kevin Anderson (7-6 6-3 ad Hanescu), Mayer (6-2 3-6 6-4 a Malise), Dodig (6-1 6-2 a Pella) e Istomin, che battendo in due set (7-6 6-3) il canadese Vasek Pospisil si è guadagnato la sfida col campione uscente Roger Federer.

Poche sorprese anche nella seconda giornata del torneo femminile, che ha visto, su tutte, la grandissima vittoria della giovanissima statunitense Taylor Townsend, classe 1996 e numero 471 del mondo. Grazie a una prova di gran carattere la sedicenne di Chicago ha rimontato e battuto Lucie Hradecka (57 Wta), imponendosi con il punteggio di 6-3 6-7 6-3 e vincendo così la prima partita nel tour, che le regalerà un secondo turno affascinante contro la serba Ana Ivanovic (11). Da segnalare anche i successi della lucky loser Stefanie Vogele (4-6 6-4 6-3 a Petra Martic), della qualificata Garbine Muguruza (2-6 7-5 6-3 a Bojana Jovanovski), di Mirjana Lucic-Baroni (7-5 6-3 alla Parmentier) e dell'eterna Kimiko Date-Krumm, a segno dopo 2 ore e 17 minuti di battaglia su Galina Voskoboeva (6-4 3-6 6-4 lo score).