WIMBLEDON. In caso di vittoria, lo svizzero tornerà al numero 1 ATP eguagliando il record di settimane di Pete Sampras. Fino a poche settimane fa sembrava impossibile.
Roger Federer a colloquio con Carlo e Camilla
TennisBest – 29 giugno 2012
Chissà cosa ha pensato Roger Federer quando Lukas Rosol ha tirato l’ace numero 22 che ha cacciato via Nadal da Wimbledon. La sconfitta dello spagnolo apre scenari inediti e inaspettati. Comunque vada il torneo, lo spagnolo sarà numero 3 nella classifica del 9 luglio. L’ultima volta che Rafa era fuori dai primi due risale al 10 maggio 2010. Se le cose dovessero restare così, nei prossimi grandi tornei (Olimpiadi e cemento americano) la mina vagante dei tabelloni sarà proprio lo spagnolo. Ma c’è un’altra questione, ancora più attuale ed importante: dovesse vincere il torneo, Roger Federer tornerà al numero 1 del mondo. E’ un argomento su cui si dibatte da tempo: lo svizzero vanta 285 settimane al comando del tennis, una in meno di Pete Sampras. Il numero di settimane in vetta è uno dei pochissimi record rimasti all’americano. Federer ci tiene, anche se ha più volte ribadito che non si strapperà i capelli se non dovesse farcela. Lui, come tutti, sostiene che siano più importanti i titoli. “Tanto poi la classifica viene da sé”. Ma è normale che ci penserà. In caso di settima vittoria a Wimbledon, 17esima in un torneo del Grande Slam, eguaglierà Sampras e lo supererà nelle settimane successive. Per la prima volta dopo tanto tempo, Federer è arbitro di se stesso. Può disinteressarsi dei risultati altrui e pensare solo ai propri. L’eventuale semifinale contro Novak Djokovic sarebbe una srta di spareggio. Dovessero arrivarci, e dovesse batterlo, giocherebbe una finale dai mille significati. Sarebbe la prima in uno Slam dopo un anno. E poi non vince uno Slam dal gennaio 2010…
La sconfitta di Nadal rientra nell’imponderabile. Nessuno l’avrebbe immaginata, pensata, ipotizzata. Ma fino a qualche mese fa nessuno pensava che Federer potesse tornare numero 1. Djokovic comanda la classifica con agio, Nadal gli è stato dietro ostinatamente fino a batterlo tre volte di fila sulla terra. E Roger lì dietro, sornione. Eppure i risultati non mentono: dalla semifinale dello Us Open 2011, persa per un pelo contro Djokovic, ha messo il turbo e non ha sbagliato quasi niente. Ha vinto la bellezza di sette tornei: Basilea, Bercy e il Masters a fine 2011, nonché Rotterdam, Dubai, Indian Wells e Madrid quest’anno. Ha sommato punti ed ha aspettato pazientemente l’estate, in cui le cambiali serbo-spagnole sono diventate via via più pesanti. Pazienza e costanza sono state premiate, fino a concedergli una bella occasione. Adesso se la vedrà con Julien Benneteau per giungere alla seconda settimana. Ma poi, tra una decina di giorni, le gerarchie del tennis potrebbero cambiare di nuovo.
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